Le alunne detenute della scuola nel carcere di Pozzuoli leggono Luna nera e  si confrontano con l'autrice Tiziana Triana

"Adotta uno scrittore" Scuola nel carcere di Pozzuoli

# ISTITUZIONI COINVOLTE # DESCRIZIONE DELL'ESPERIENZA # AUTRICE E LIBRO # INCONTRI TRA TIZIANA TRIANA E LE ALUNNE RECLUSE # SUGGESTIONI DIDATTICHE # SCRITTI DELLE ALUNNE RECLUSE # VIDEORACCONTO IN FOTO E MUSICA DELLA SCUOLA IN CARCERE

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Nel mio paese la magia è nelle favole per bambini e nei film. Ne ho sentito parlare solo quando sono arrivata a Benevento dove ho visto l'albero di noce che sta vicino ad un fiume: l'albero della strega Janara. Liubov.

...Non credo alla stregoneria né alla magia anche se ho sentito parlare di streghe e maghe, non metto però in dubbio che esista. In quest'epoca sono solo dicerie ... per esperienza so che esiste solo la cartomanzia che è ben diverso e neanche ci credo Posso affermare che non ho mai consultato una chiromante considero le streghe solo guaritrici e non ho un'esperienza diretta. Lucia

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DS Francesca Napolitano

Le sette regole della città di Tebe

Il processo per stregoneria contro Santina Lardini di Sondrio nell'anno 1523 Frate inquisitore Modesto Scroleo di Vicenza. La confessione estorta col tormento della corda e il tavoletto di legno: (...) una certa zobia (giovedì) de sera, circa a un'hora de nocte montando a cavalletto sopra un baston unto de un certo unguento, vedetti un grande foco e un grande signore che stava a sedere sopra una cattedra, che era el diavolo, vestito di belli vestimenti con doy corni in testa, li mani e li piedi sgrifati, io ge feci riverentia et ge promise fedeltà (...) dandoge l'anima et el corpo (...). M. Craveri, Sante e Streghe, biografie e documenti dal XIV al XVII, Feltrinelli, Milano 1980

Docenti F. Apa O. Caccavale A. Cicala M. D'Emilio A. Donnarumma T. Lucignano P. Schiavone F. Minale

SETTE MOTIVI PER ESSERE CONDANNATE - Avere nei o voglie, soprattutto in parti strane del corpo - Fare l'ostetrica - Avere in casa erbe o infusi per preparare tè o tisane - Avere in casa latte o burro scaduti - Essere anziane senza marito e senza figli - Avere studiato Scienze erboristiche - Essere Farmacista

Esistono persone che credono nella stregoneria e nella magia. Però nella mia famiglia crediamo nella tradizione: abbiamo un bicchiere antico che si usa solo quando tante persone hanno difficoltà o problemi. Il più vecchio della famiglia invita tutti i membri della famiglia ad una riunione nel villaggio, tutti esprimono i loro problemi e dopo si mette l'acqua in questo bicchiere, si passa a tutti da bere per dare la pace e la benedizione. Secondo la nostra tradizione l'acqua significa pace e benedizione. Però secondo me questo è un caso non di magia ma di tradizione che porta la pace e la famiglia così si risolvono i problemi. Sidonie

So che esiste la magia ma ho paura Non voglio andare Non voglio sapere Rita

dal Proclama di Ottone abate di Cluny - X secolo

Cosa c'è sotto la pelle delle donne? Quando noi non possiamo toccare uno sputo o dello sterco come possiamo abbracciare questo sacco di escrementi?

"Né streghe né sante" Videoracconto della scuola in carcere attraverso i volti delle alunne recluse e la musica di Fiorella Mannoia

La sede scolastica carceraria del CPIA Napoli Provincia 1 nella Casa Circondariale femminile di Pozzuoli ha ricevuto quest’anno, per la seconda volta, l’invito a partecipare all’iniziativa “Adotta uno scrittore” organizzata dal Salone Internazionale del Libro di Torino - Edizione 2021. Il progetto fa interagire uno scrittore affermato con le alunne dei corsi scolastici di tutta Italia per consolidare l’interesse per la lettura e la scrittura. E’ stata scelta per la scuola carceraria la scrittrice romana Tiziana Triana e il suo romanzo “ Luna Nera”. Durante tre incontri (19 maggio e 22 giugno in remoto, 28 settembre in presenza) l’autrice “adottata” ha raccontato le motivazioni della sua scelta di scrivere e di trattare l’argomento della stregoneria, della sapienza delle donne,

In Ucraina, mio paese d’origine, ho sentito parlare di donne streghe e di stregoneria solo nei film e nelle favole per bambini dei fratelli Grimm.&nbsp;“Baba Yagà” è una vecchia signora che abitava in una piccola casa fatta di legno posta ai margini di un fitto bosco, poggiata su due zampe di gallina immerse nel fango: “izbushka izbushka na kurih nozkah povernis ko mne peredom k lesu zadom” trad. “casetta, casetta sulle zampe di gallina girati verso di me e dai le spalle al bosco”. Baba Yagà aveva un gatto nero come spia e guardiano, volava sulla sua scopa per rapire i bambini durante la notte. Quando sono arrivata in Italia sono andata a vivere a Benevento. Lì, per la prima volta, ho sentito parlare delle streghe come persone veramente esistite. Ho conosciuto il racconto di Janara, la strega di Benevento, e ho visto un albero di Noce lungo le sponde del fiume Sabato dove l’antica leggenda diceva che si riunivano le streghe per venerare il demonio sotto forma di cane o caprone. Janara usciva di notte ed entrava di nascosto nelle stalle delle persone per prendere una giovane cavalla e cavalcarla. Faceva le treccine alla&nbsp;criniera per lasciare un&nbsp;segno&nbsp;della sua presenza. Spesso la cavalla moriva sfinita dalla fatica. Per evitare il rapimento gli abitanti di Benevento mettevano una scopa o un sacco di sale davanti alla porta così la strega per contare i fili o i grani faceva giorno e doveva scappare. Janara usava erbe per medicare, unguenti con cui cospargere il suo corpo e diventare incorporea come il vento. Era solitaria e aveva un carattere aggressivo e acido. Il suo punto debole erano i capelli, chi l’acciuffava e poi la liberava aveva la protezione dalle streghe per sette generazioni. Nel libro ho letto storie simili e mi è ritornato in mente il tempo trascorso lì, in quel luogo, con le sue storie e le sue tradizioni. Per me è stato incredibile sapere che tanto tempo fa le donne erano accusate di stregoneria e perseguitate dalla chiesa, dagli uomini potenti, dai Benandanti. Mi ha sorpreso sentire che alcune donne venivano considerate eretiche e bruciate sul rogo o uccise a sassate. Io come Pietro non credo nelle donne streghe, nei loro poteri magici e diabolici, erbe, unguenti, filtri, superstizioni. “La magia, bianca o nera che sia, non esiste. Sono solo credenze popolari, frutto di ignoranza”. pag.84 Vorrei ringraziare l’autrice di Luna Nera per il suo libro, perché è riuscita a unire fatti storici e fantasia. Il libro si legge d’un fiato. LIUBOV

della correlazione tra donne guaritrici e medicina, stimolando una restituzione di testi originali. Si è instaurato un forte interesse e le allieve hanno letto brani del libro proposto o il testo completo, fornito dal Salone di Torino, sul quale hanno espresso osservazioni e opinioni all’autrice. Come preparazione alla lettura e agli incontri, le docenti hanno proposto alle alunne una serie di suggestioni didattiche: l’analisi dei documenti sui processi alle streghe, sulle torture e gli strumenti utilizzati, a partire dal Malleus Maleficarum; la percezione della strega come figura tradizionale, o attuale, nei paesi di origine delle allieve, in particolare Africa ed Est Europa; la condizione sociale della donna nel Medioevo e nel Rinascimento; l’evoluzione del rapporto

La donna ha la tendenza naturale alla corruzione al peccato alla instabilità psichica alla credulità alla menzogna Preda di Satana

I due documenti della pagina scandagliano i rapporti storici tra donne guaritrici e medicina ufficiale e le tante discriminazioni, ingiustizie, sopraffazioni di un "ginocidio" che dura ancora oggi

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"Adotta uno scrittore"

Salone Internazionale del Libro di Torino 2021

Scuola carceraria del CPIA Napoli Provincia 1 nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli

Presentazione dell'autrice alle alunne recluse

Luna nera.docx

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tra erbe, medicina tradizionale e medicina moderna. A conclusione del progetto Salone del Libro, il 18 ottobre 2021, al Salone del Libro di Torino, l’esperienza vissuta nella scuola della CCF di Pozzuoli viene raccontata dalla scrittrice insieme a quelle degli altri scrittori "adottati". La sinergia tra l'autrice e le lettrici è stata immediata, in uno scambio vivace e profondo di esperienze. Le alunne recluse hanno scoperto, attraverso la relazione empatica con Tiziana Triana e le suggestioni didattiche delle docenti, una pagina della storia che appartiene principalmente alle donne e che proprio le donne spesso ignorano o conoscono in maniera superficiale, pur scontandone ancora oggi tutto il peso e l’eredità.

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