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Terre rare

by Santa

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A. S. 2021/22
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Cosa sono, dove si trovano, a cosa servono
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Terre rare
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Rare Earth Elements - REE
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INSIDE
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Le terre
RARE
Le terre rare sono 17 elementi chimici della tavola periodica classificati come metalli, ovvero Lantanio, Cerio, Praseodimio, Neodimio, Samario, Europio, Gadolinio, Terbio, Disprosio, Olmio, Erbio, Tulio, Itterbio, Lutezio, Ittrio, Promezio e Scandio.
Questi metalli sono essenziali per l’industria tecnologica ed elettronica, grazie alle loro proprietà chimiche.
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Polizia1
Diciasette
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ELEMENTI
Polizia1
01. CERIO (Ce)
Numero atomico 58 - struttura cristallina cubica a facce centrate

02. DISPROSIO (Dy)
Numero atomico 66 - struttura cristallina esagonale

03. ERBIO (Er)
Numero atomico 68 - struttura cristallina esagonale

04. EUROPIO (Eu)
Numero atomico 63 - struttura cristallina cubica a facce centrate

05. GADOLINIO (Gd)
Numero atomico 64 - struttura cristallina esagonale

06. OLMIO (Ho)
 Numero atomico 67 - struttura cristallina esagonale

07. LANTANIO (La)
Numero atomico 57 - struttura cristallina esagonale

08.LUTEZIO (Lu)
Numero atomico 71- struttura cristallina esagonale

09. NEODIMIO (Nd)
Numero atomico 60 - struttura cristallina esagonale

10. PRASEODIMIO (Pm)
Numero atomico 59 - struttura cristallina esagonale

11.
Numero atomico 64 - struttura cristallina esagonale

12.
Numero atomico 64 - struttura cristallina esagonale

13.
Numero atomico 64 - struttura cristallina esagonale

14.
Numero atomico 64 - struttura cristallina esagonale

15.
Numero atomico 64 - struttura cristallina esagonale

16.
Numero atomico 64 - struttura cristallina esagonale

17.
Numero atomico 64 - struttura cristallina esagonale

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Non c’è una giusta soluzione per non inquinare ma possiamo essere più sostenibili e rispettare l’ambiente.

In quest’ultimo periodo si parla di sostenibilità ed impatto ambientale.
Ormai da secoli l’uomo ha iniziato a sfruttare combustibili fossili come petrolio e carbone per produrre energia, per creare benzina, per le macchine ecc.

Tutto questo sfruttamento andato avanti per anni ha causato e causerà gravi danni per il nostro ambiente, quindi le potenze del mondo sono arrivati alla conclusione di dover attuare dei comportamenti più sostenibili per far sopravvivere la nostra terra.
Si è iniziato a parlare di pannelli fotovoltaici e di macchine elettriche, ottima soluzione per molti, perché diminuisce l’inquinamento atmosferico, ma in realtà dietro ad una batteria necessaria per la macchina elettrica o la batteria di accumulo dei pannelli fotovoltaici c’è molto più inquinamento di quanto pensiamo.

Tutto parte dall’estrazione e della raffinazione dei minerali necessari per la loro costruzione in particolare delle terre rare.

Solitamente le terre rare in natura si trovano insieme ad altri minerali e per separarle devono essere disciolte in acidi, filtrate e ripulite con un processo poco sostenibile, inoltre la loro lavorazione emette prodotti tossici e radioattivi.

A testimoniare questo sono i dati, infatti è stato calcolato che la lavorazione di una tonnellata di minerali che rientra nella categoria delle terre rare, produce circa 2000 tonnellate di rifiuti tossici.
Tutte queste lavorazioni come l’estrazione e la raffinazione hanno un impatto ambientale notevole e gli effetti peggiori sono: la perdita di biodiversità a causa delle continue estrazioni che modificano il paesaggio; l’inquinamento idrico; l’erosione del suolo per gli scavi e la formazione di pozzi di assorbimento.

Quindi in realtà non c'è una vera e propria soluzione per non inquinare ma bisogna cercare di rispettare l’ambiente il più possibile, continuando ad usare gli apparecchi elettronici ma aiutando l’ambiente riciclando i RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) che arrivati nelle apposite strutture vengono scomposti e da lì vengono ricavate le terre rare recuperabili per poi essere immesse in nuovi cicli produttivi senza aver bisogno di essere estratte diminuendo, anche se minimamente, il loro impatto ambientale.

Santa
 LE TERRE RARE E L’IMPATTO AMBIENTALE

IL CONGO È RICCO MA LA GENTE RIMANE POVERA
Le persone hanno paura di morire quando lavorano e hanno paura di morire di fame se non lo fanno.

Ogni giorno la prima cosa che facciamo la mattina è accendere il telefono, camminiamo per una piazza e almeno due persone su tre stanno parlando al cellulare o messaggiando su whatsapp.
La maggior parte delle persone non sanno cosa c’è all’interno degli apparecchi elettronici che usiamo ogni giorno, ma dietro un solo telefono ci sono mesi di lavoro e decine di morti.

Uno dei minerali necessari per la funzione dei nostri apparecchi elettronici è il Coltan, minerale essenziale per la realizzazione dei condensatori che si trovano all’interno dei circuiti elettronici dei nostri smartphone.
Questo minerale con il tempo è diventato sempre più ricercato e caro perché grazie alle sue proprietà permette un minor consumo di energia nei chip con un maggior tempo di durata della batteria, e questo ha portato ad un risparmio energetico; inoltre rispetto ad altri minerali che prima lo sostituivano, basta poche quantità di Coltan per aver un buon dispositivo.
La “capitale” del Coltan è il Congo, ex zona di guerra scoppiata per il monopolio delle risorse che offre, nel quale le persone, adulti e bambini, lavorano nelle miniere dalla mattina alla sera con salari minimi, intorno ai 50 dollari al mese se hanno estratto abbastanza materiale.

Lavorano in condizioni orribili, senza un giorno di riposo e dopo ore di lavoro incessanti le persone crollano per la stanchezza o chi riesce a tornare a casa è distrutto.
Ci sono due tipologie di miniere, quelle all’aperto, dove le persone lavorano sotto ogni intemperia, e le miniere al chiuso.
Quest’ultime sono le più pericolose, nelle quali ci sono stati numerosi morti e da cui le persone cercano di scappare; i lavoratori lavorano in buchi profondi 10 metri e più, l’aria è irrespirabile, l’acqua arriva alle ginocchia e la costante paura di morire incombe su di loro. 

Nonostante la ricchezza che questo minerale porta alle potenze europee, il paese del Congo rimane povero; ogni giorno si estrae intorno ai 20 chili se tutto va bene, ma molte volte il Coltan si trova in profondità quindi non si estrae anche per settimane e in questo lasso di tempo i lavoratori non vengono pagati.
Inoltre questa zona essendo stata vittima di guerre in molti parlano di minerali insanguinati ma nessuno parla mai di telefoni insanguinati e le persone continuano ad ignorare le condizioni di lavoro delle persone che sono dietro ad ogni apparecchio elettronico che noi usiamo. 
In queste zone le persone vivono in capanne di legno, illuminate solo dalla luce del giorno non avendo elettricità e le strade sono sterrate, quindi sono limitati negli spostamenti.
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