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by Fernanda Lavecchia PON Bastia Umbra Digital Scuola Secondaria 1 grado C. Antonietti Bastia Umbra

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Comic Panel 1
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Scuola secondaria di I grado C. Antonietti
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PON BASTIA UMBRA DIGITAL EXPERIENCE
La storia della città raccontata attraverso gli edifici civili.
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Anno scolastico 2019-2020
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Comic Panel 1
La costruzione della cinta muraria risale all’ XI secolo quando l’Isola sembra fosse un feudo rurale concesso ad un conte dalla Chiesa. Alla fine del XII secolo Bastia era una roccaforte con il castello posto a Settentrione e il borgo protetto dalle mura. A rendere più sicure le fortificazioni c’era un fossato largo e profondo che correva esternamente alle mura. Oltre la porta orientale vi era uno slargo dove si faceva un mercato; qui passava la via Antiqua che da porta Sant’Angelo andava verso il Chiascio e raggiungeva Perugia. Nei primi decenni del XIII secolo gli abitanti di Bastia vivevano quasi tutti all’interno del Castrum. Dopo la costruzione della Chiesa di Santa Croce del Convento oltre la porta Orientale, varie abitazioni si allinearono lì dando origine a un nuovo Borgo. Nel 1319 nelle lotte tra Assisi e Perugia, Bastia fu assediata per sette mesi da Francesco Contucci per conto dei perugini. L’Insula Romanesca resistette per un periodo poi si arrese per mancanza di viveri. Nel 1380 il consiglio pubblico di Assisi decise di rafforzare le mura di Bastia con diciassette bastioni e di allargare le mura per includere il nuovo borgo. Alle due antiche porte, Sant’Angelo e Molini si aggiunsero porta Bettonese, a Sud, porta Romana, a Est e porta Fiorentina, a Nord. Pochi anni dopo, la terra prese il nome di Bastia, ispirato dai potenti Bastioni. La distruzione delle fortificazioni militari, suscitò negli abitanti una protesta perché gli squarci favorivano l’assalto dei banditi e degli animali. Durante il pontificato di Clemente VIII, presso Porta Romana, fu tracciata la strada degli Angeli che univa la Porziuncola a Bastia, aprendo un collegamento tra Perugia e Foligno, che seguiva il tracciato della Via Antiqua. In una pianta del territorio di Bastia del 1666,  è raffigurata  la planimetria del paese circoscritto dalle mura. Bastia era diventato un centro storico con i due borghi che si fronteggiano al di là della Piazza.                                                                                                        
Comic Panel 1
A partire dalla fine del XVII secolo avviene il graduale trasferimento del fulcro sociale, economico e civile della città, dalla Piazza di S. Angelo (oggi Umberto I) alla grande Piazza dell’Aggiunta per varie motivazioni: l’accresciuta funzione commerciale dopo l’istituzione di fiere annuali (1581 e 1793) e di un mercato settimanale (1793); la convergenza di quattro importanti vie di comunicazione, che si irradiavano verso un punto cardinale in corrispondenza di altre porte civiche (a nord la Porta Fiorentina; a est la Porta Romana;  a sud la Porta Bettonese; a ovest la Porta S. Angelo); la presenza della Chiesa di S. Croce, divenuta parrocchiale. Nell’antico borgo rimasero i negozi dei commercianti, le botteghe degli artigiani, i forni e le strutture scolastiche. Nel 1794 il cardinale Salviati decise di mettere in vendita un mulino a grano, esistente fuori le mura all’epoca dei Baglioni, che venne acquistato dal Comune con parte delle rendite del soppresso ospedale. Era un impianto fornito di due macine, utili per il paese, ritenuto redditizio perché era in continuo movimento in quanto non era mai sprovvisto di acqua corrente.L’attività molitoria della famiglia Petrini ha radici molto lontane. Fin dal 1822 si ha notizia che Antonio Petrini, proprietario di un podere in località “Le basse”, dispone di un mulino “a tre macine a valchiera”situato sulle rive del fiume Chiascio le cui acque, spingendo le pale di una grande ruota, producevano l’energia meccanica occorrente per azionare le primordiali macine di pietra. Nel 1832 lo stesso agricoltore ottiene dalle autorità pontificie la concessione per la derivazione di un canale del fiume Chiascio con il quale azionare le primordiali macchine di pietra a solchi e spigoli taglienti, adatti alla triturazione del frumento.  
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Il centro storico
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