Loading...
Loading...
!Loading...
!Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Confronto Loading...
Loading...
Loading...
tra poetiLoading...
Loading...
Loading...
!Loading...
!Loading...
Loading...
By Terza C IC Correggio1
Scuola secondaria di primo grado "G. Marconi"
anno scolastico 2020-21
INDICE
Traccia iniziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Un salto nel futuro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Per tutte le selve oscure! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dialogo tra poeti fuori dal tempo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Confronto tra poeti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dialogo tra letterati al tempo del Covid . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Un salto nel futuro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Per tutte le selve oscure! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dialogo tra poeti fuori dal tempo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Confronto tra poeti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dialogo tra letterati al tempo del Covid . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
03
04
08
14
17
24
04
08
14
17
24
Il 10 febbraio 2021, per uno strano e bizzarro scherzo del destino e, sicuramente del tempo, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Pascoli e Verga si ritrovano, di punto in bianco, a condividere un profumatissimo cappuccino fumante e una deliziosa brioche alla marmellata di mirtilli, al medesimo tavolino di Reggio centro. A dir poco disorientati, fissano gli strani individui che indossano al viso maschere variopinte, con nonchalance, indistintamente, uomini e donne di età diversa. Solo due piccini avvinghiati al grembo materno sembrano liberi dalla morbida museruola. Seguendo l’inclinazione che è loro propria, chiedono informazioni al tipo del bancone. Comprendono a breve, di aver viaggiato nel tempo, catapultati in un periodo storico dilaniato da un virus multiforme.
Quali riflessioni esprimeranno rispetto all’esperienza che stanno inaspettatamente vivendo? Quali spiegazioni daranno agli eventi che stanno mettendo in crisi i loro compatrioti del futuro?
Quali riflessioni esprimeranno rispetto all’esperienza che stanno inaspettatamente vivendo? Quali spiegazioni daranno agli eventi che stanno mettendo in crisi i loro compatrioti del futuro?
Un salto nel futuro
by Samuele, Sofia, Tilly e India
Un mattino non troppo nuvoloso, in mezzo al centro di Reggio Emilia, arrivarono quattro signori un po’ strani: cappello nero, baffi all’insù, vestiti neri che sembrano del Medioevo.
Tutti li guardavano in modo strano, ma non tanto per l’abbigliamento e l’acconciatura, ma perché non indossavano la mascherina!
Si guardarono intorno e con grande stupore si chiedevano come mai tutti avessero una specie di museruola al viso.
Allora andarono nel primo bar che trovarono e chiesero al barista: “Mi scusi buon uomo, dove siamo capitati quest’oggi?”
Il barista li guardò da capo a piedi e con noncuranza rispose: “Nel centro di Reggio Emilia…” - “E voi che ci sta a fa senza mascherina… Ao se entra la polizia ci multa tutti, e pregate che non mi faccia chiudere!”. - “Quindi mettetevi la mascherina!”.
“Io mi chiamo Alessandro, e voi come vi chiamate?” - disse a caso Manzoni con una voce un po’ da citrullo.
“Io sono Jack, ma...ma che c'entra, ho detto di mettervi la mascherina addosso! Siete stupidi o non avete capito che c’è la pandemia in corso?”.
“Ah! E io che pensavo che la peste fosse già finita, la serenità non esiste per niente! Solo nei secoli bui si poteva vivere in pace!” enunciò depresso come sempre Leopardi.
Jack gli rivolse uno sguardo di disapprovazione e diede una mascherina ad ognuno degli uomini comparsi all’improvviso, dicendo con voce arrogante: “Tenete queste mascherine e andate a sballarvi da un’altra parte”.
I quattro poeti provarono in tutti i modi a mettere quelle specie di museruole, ma con scarsi risultati: se la misero a destra, a sinistra, al contrario; fino a che dovettero chiedere aiuto al barista che li cacciò via.
Tutti li guardavano in modo strano, ma non tanto per l’abbigliamento e l’acconciatura, ma perché non indossavano la mascherina!
Si guardarono intorno e con grande stupore si chiedevano come mai tutti avessero una specie di museruola al viso.
Allora andarono nel primo bar che trovarono e chiesero al barista: “Mi scusi buon uomo, dove siamo capitati quest’oggi?”
Il barista li guardò da capo a piedi e con noncuranza rispose: “Nel centro di Reggio Emilia…” - “E voi che ci sta a fa senza mascherina… Ao se entra la polizia ci multa tutti, e pregate che non mi faccia chiudere!”. - “Quindi mettetevi la mascherina!”.
“Io mi chiamo Alessandro, e voi come vi chiamate?” - disse a caso Manzoni con una voce un po’ da citrullo.
“Io sono Jack, ma...ma che c'entra, ho detto di mettervi la mascherina addosso! Siete stupidi o non avete capito che c’è la pandemia in corso?”.
“Ah! E io che pensavo che la peste fosse già finita, la serenità non esiste per niente! Solo nei secoli bui si poteva vivere in pace!” enunciò depresso come sempre Leopardi.
Jack gli rivolse uno sguardo di disapprovazione e diede una mascherina ad ognuno degli uomini comparsi all’improvviso, dicendo con voce arrogante: “Tenete queste mascherine e andate a sballarvi da un’altra parte”.
I quattro poeti provarono in tutti i modi a mettere quelle specie di museruole, ma con scarsi risultati: se la misero a destra, a sinistra, al contrario; fino a che dovettero chiedere aiuto al barista che li cacciò via.
Camminando per il centro notarono che tutti avevano la mascherina, solo due bambini erano senza questa strana tortura.
Videro passare sotto i portici gruppi di giovani che mangiavano un gelato e qualche signore a passeggio.
“Cosa sarà mai questa pandemia di cui parlava l'oste… Pascoli, mi scusi, lei cosa ne pensa?” chiese Manzoni pensieroso.
“Non ho ben capito neanche io cosa stia succedendo in questo luogo alquanto strano” rispose il Pascoli.
A un certo punto videro un signore non indifferente che sembrava loro contemporaneo che si guardava intorno con lo stesso sguardo disorientato che avevano loro. Si avvicinò e disse: “Signori, vi ho visti disorientati quanto me, ancora non posso crederci…Io lo dicevo che siamo tutti vinti…”
“Mi scusi, ma non capisco cosa stia succedendo, può darci spiegazioni?” chiese Foscolo al passante a loro famigliare.
“In poche parole è scoppiata una pandemia che potrebbe porre fine all’umanità; mi hanno raccontato che ci sono stati mesi di lockdown, o un termine simile, dove la gente era chiusa nella propria abitazione senza poter uscire”.
“Che fortuna! Così hanno potuto ritrovare la voce del fanciullino” disse quello spensierato di Pascoli.
“Grazie per queste informazioni, ma buon signore come vi chiamate?” chiese Leopardi.
“Il mio nome è Giovanni, Giovanni Verga, e voi come vi chiamate?”
I signori si presentarono, fecero conoscenza e scoprirono di essere tutti scrittori provenienti da epoche diverse.
Poi, si cominciarono a chiedere come fossero arrivati fin lì e come tornare a casa.
Decisero che prima di tornare avrebbero dovuto capire la situazione in questo periodo storico così evoluto; quindi cominciarono a chiedere ai passanti informazioni sulla gravità della situazione; qualcuno non li rispose, prendendoli per pazzi, altri dicevano poco e niente.
Videro passare sotto i portici gruppi di giovani che mangiavano un gelato e qualche signore a passeggio.
“Cosa sarà mai questa pandemia di cui parlava l'oste… Pascoli, mi scusi, lei cosa ne pensa?” chiese Manzoni pensieroso.
“Non ho ben capito neanche io cosa stia succedendo in questo luogo alquanto strano” rispose il Pascoli.
A un certo punto videro un signore non indifferente che sembrava loro contemporaneo che si guardava intorno con lo stesso sguardo disorientato che avevano loro. Si avvicinò e disse: “Signori, vi ho visti disorientati quanto me, ancora non posso crederci…Io lo dicevo che siamo tutti vinti…”
“Mi scusi, ma non capisco cosa stia succedendo, può darci spiegazioni?” chiese Foscolo al passante a loro famigliare.
“In poche parole è scoppiata una pandemia che potrebbe porre fine all’umanità; mi hanno raccontato che ci sono stati mesi di lockdown, o un termine simile, dove la gente era chiusa nella propria abitazione senza poter uscire”.
“Che fortuna! Così hanno potuto ritrovare la voce del fanciullino” disse quello spensierato di Pascoli.
“Grazie per queste informazioni, ma buon signore come vi chiamate?” chiese Leopardi.
“Il mio nome è Giovanni, Giovanni Verga, e voi come vi chiamate?”
I signori si presentarono, fecero conoscenza e scoprirono di essere tutti scrittori provenienti da epoche diverse.
Poi, si cominciarono a chiedere come fossero arrivati fin lì e come tornare a casa.
Decisero che prima di tornare avrebbero dovuto capire la situazione in questo periodo storico così evoluto; quindi cominciarono a chiedere ai passanti informazioni sulla gravità della situazione; qualcuno non li rispose, prendendoli per pazzi, altri dicevano poco e niente.