IL Giorna-LACCIO ... la rivista che ci lega TUTTI!

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Radial green

Green polka dot pattern

CARA NEVE… Grazie neve perché imbianchi i pini , fai diventare bianche le strade ,mi metti di buon umore e mi fai divertire. Grazie perché scendi lentamente e aumenti quando serve. Grazie perché ti fai vedere anche da quelli molto distratti ; quando ci sei si fermano a guardarti mentre balli sui tetti ,sui prati e sulle strade. Grazie perché sei così soffice da farti modellare e diventare tutto ciò che voglio. Grazie perché sei cosi candida e pura , un dono per tutti. Ci fai stare insieme a quelli che amiamo di piu’ , perché tutti ci svegliamo dal sonno della tecnologia. Torna presto …&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

LA&nbsp;NEVE&nbsp;E’&nbsp;BELLA&nbsp;COME&nbsp;UNA&nbsp;STELLA, LUCCICANTE&nbsp;MA&nbsp;ANCHE&nbsp;BRILLANTE; SCENDE&nbsp;GIU’&nbsp;DAL&nbsp;CIELO BLU E NON&nbsp;TORNA&nbsp;MAI&nbsp;PIU’&nbsp;SU’

NEVE La neve è bianca come il latte è lenta, e Tranquilla, libera come solo lei è. La neve è portatrice di desideri, del Natale, di festa. La neve è fitta come l’affluenza di persone nei negozi a Natale, felicità, se in grande quantità perché disagio sarà se poca ne verrà. La neve è motivo di riflessione, di punizione per i più grandi senza cuore, ma per i più piccoli è un onore

Cara neve La neve è libera e va di qua e di là, come le emozioni che non bisogna trattenerle ma&nbsp;lasciarle libere di volare via! La neve per la maggior parte dei bambini e ragazzi suscita felicità, gioia, tristezza…&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; insomma tutte le emozioni. Felicità, quando facciamo a pallate o realizziamo&nbsp;pupazzi&nbsp;con i bottoni e carota al posto del naso, ma anche quando ci buttiamo su di lei, soffice e leggera. Spero che non finisca mai di scendere dal cielo grigiastro.&nbsp; Per me il periodo del Natale significa ricevere affetto dai propri parenti ma anche&nbsp;regali. Bisogna anche regalare qualcosa agli zii e ai cugini, quindi significa fare mille disegni su tazze e su magliette&nbsp;“sprecando” qualche giorno di riposo sul divano davanti al camino! Però bisogna mettere a frutto i propri talenti, come mi dice sempre mi madre anche se&nbsp;io non le do sempre retta. Se devo fare dei disegni da regalare, li faccio anche&nbsp;per me davanti alla finestra o sul balcone. Beh, disegnare è pur sempre il mio “Hobby”!

Prof: senta! N E V E , F R E D D A , L E N T A &nbsp;Q U A N D O&nbsp;&nbsp;R I S P O N D I&nbsp;&nbsp;A L L A&nbsp;&nbsp;P R O F :&nbsp;&nbsp;S E N T A ! &nbsp;L E I&nbsp;&nbsp;S E N T E&nbsp;&nbsp;Q U A L C O S A ?&nbsp;&nbsp;I O&nbsp;&nbsp;N I E N T E . &nbsp;Q U E S T O&nbsp;&nbsp;È&nbsp;&nbsp;I L&nbsp;&nbsp;R U M O R E&nbsp;&nbsp;D E L L A&nbsp;&nbsp;N E V E&nbsp;&nbsp;C H E&nbsp;&nbsp;S C E N D E ,&nbsp;&nbsp;L O&nbsp;&nbsp;S E N T E ? &nbsp;L E I&nbsp;&nbsp;F A C C I A&nbsp;&nbsp;I L&nbsp;&nbsp;S U O&nbsp;&nbsp;M E S T I E R E ,&nbsp;&nbsp;I N S E G N A R E ! &nbsp;L A&nbsp;&nbsp;N E V E&nbsp;&nbsp;F A&nbsp;&nbsp;I L&nbsp;&nbsp;S U O ,&nbsp;&nbsp;I N N E V A R E ! &nbsp;N O N&nbsp;&nbsp;D E V E&nbsp;&nbsp;C R I T I C A R L A &nbsp;P R O V A&nbsp;A D&nbsp;&nbsp;A C C E T T A R L A &nbsp;A D&nbsp;&nbsp;I N C I T A R L A , C O M E&nbsp;&nbsp;F A C C I O&nbsp;&nbsp;I O : &nbsp;"C O N T I N U A&nbsp;&nbsp;A&nbsp;&nbsp;N E V I C A R E ,&nbsp;&nbsp;T I&nbsp;&nbsp;P R E G O ! " &nbsp;P R O F ,&nbsp;&nbsp;S E&nbsp;&nbsp;N O N&nbsp;&nbsp;H A&nbsp;&nbsp;C A P I T O&nbsp;&nbsp;G L I E L O&nbsp;&nbsp;R I S P I E G O.

Martedì 17 dicembre2019 Caro diario, ti chiederai perché ti scrivo, visto che è da mesi che non lo faccio. Il fatto è che non ho il coraggio di uscire dalla mia camera dopo quello che ho combinato! So che non sempre è piacevole ascoltarmi, ma ho bisogno di sfogarmi. Ti racconto come è andata: oggi è arrivata la tata, non una semplice tata: Linda la peggiore di tutte, la più irremovibile, rigida e cattiva di tutte le agenzie di tate! Tutte le altre eravamo riusciti a scacciarle in meno di due giorni, mentre questa ci tormenta già da tre mesi! Non è difficile capire perché infatti lei è la più specializzata nel settore “bambini cattivi”, non che io e i miei fratelli lo siamo: il fatto è che noi non sopportiamo nessun tipo di tata! Comunque stamattina io e i miei fratelli abbiamo ideato un piano, a dir poco geniale! È stata proprio Linda a suggerircelo, quando ieri sera ci ha detto, con la sua irritante risata.: “L’unica cosa che potrebbe smuovermi sarebbe avere in casa dei bambini cannibali, ah!Ah!Ah” Noi allora abbiamo architettato il nostro piano: 1-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;abbiamo strappato tutti i nostri vestiti e li abbiamo ricoperti di ketchup; 2-&nbsp;&nbsp;&nbsp;abbiamo cucinato delle cosce di pollo (buonissime), e ci abbiamo messo sopra resti dei vestiti di nostro fratello Mario; 3-&nbsp;&nbsp;&nbsp;abbiamo accuratamente nascosto Mario (vicino ad un carico di letame nel fienile); 4-&nbsp;&nbsp;&nbsp;abbiamo accolto la tata in modo molto amichevole, tanto che lei si è molto meravigliata; 5-&nbsp;&nbsp;&nbsp;l’abbiamo condotta in camera e l’abbiamo invitata a mangiare il pollo con noi; 6-&nbsp;&nbsp;&nbsp;le abbiamo fatto notare la sparizione di Mario; solo allora si è accorta che il presunto pollo “indossava” resti di vestiti! In quel momento allora ha cominciato a capire cosa poteva essere successo al povero Mario. Di colpo è diventata pallida, poi è corsa via strillando;&nbsp;noi per rendere la cosa più realistica abbiamo cominciato a rincorrerla, lanciandole addosso tutto quello che trovavamo lungo il nostro percorso.

Poco dopo, prima che potessimo sistemare tutto, sono arrivati i nostri genitori. Dalle loro facce si capiva che avevano ricevuto la notizia dall’agenzia. Ci hanno subito sgridato e ci hanno raccontato che Linda si era licenziata definendoci una famiglia di “indemoniati”. Erano molto infuriati, peccato che non avessero ancora messo piede in casa, che era del tutto sotto sopra. Dopo aver urlato parole (che preferisco non nominare per la volgarità), ci hanno messo in punizione: per prima cosa pulire, e poi visto che tutte le tate si erano licenziate, sarei stato io la nuova “tata” di casa, la cosa non mi piace, e non mi piacerà mai! Non voglio diventare come tata Linda e per di più non sono nemmeno una ragazza, che ne so io di bambini?? Non posso mica fare il Tato! È da quando ho cominciato a scrivere… che ho la strana sensazione di aver dimenticato qualcosa… di molto importante… ma non ricordo cosa! Quando mi verrà in mente te lo racconterò, ma ora devo andare, mi attende un lungo e faticoso lavoro. Continuerò a scrivere più tardi. Il tuo Michele P.s. Ecco che cosa avevo dimenticato: MARIO! È ancora nel fienile! Corro a prenderlo, sperando che non sia già morto dalla puzza!!!

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Pop art green

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Dark wood

Ci sono una serie di comportamenti che possono essere attuati: &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;*non guardare o incoraggiare il bullo &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;*non farsi coinvolgere in molestie o prese in giro &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;*non inoltrare sui social network messaggi, foto o video offensivi &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;*convincere la vittima di bullismo a chiedere aiuto &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;*parlare con un adulto che è in grado di dare aiuto

E per saperne di più aspettiamo il 5 febbraio per la giornata di sensibilizzazione contro il bullismo e cyberbullismo!  #nodoblu

Grid paper

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Stars pattern

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Nel mese di dicembre, le classi della “Marconi” si sono recate alla pista di pattinaggio situata in piazzale Carducci a Correggio per una attività didattica di motoria. 0ltre a divertirci molto,&nbsp;abbiamo anche compreso la difficoltà e il pericolo di questo sport che a prima&nbsp;vista può sembrare semplice e banale.

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Perchè utilizziamo la CAA (Comunicazione Aumentativa) per i primi approcci con le lingue straniere? La CAA fornisce, accresce, migliora e integra il significato in entrata; Supporta e stimola la produzione verbale in uscita. E' uno strumento accattivante, stimolante, altamente intuitivo e INCLUSIVO per TUTTI.

LET'S BLOG TOGETHER! Negli scorsi mesi è stato attuato questo bellissimo progetto PON per alcuni ragazzi delle classi terze. <a href="https://correggio1.blogspot.com">Clicca qui</a> per visionare i nostri lavori!

<a href="https://www.mamamo.it/educazione-digitale/symwiter-software-bambini-dislessia/">#CAA approfondimenti</a>

Soffice, lenta, bianca, pura: la neve Il cuscino era caldo, ma avevo freddo ai piedi. Mi svegliò mio papà. Era la mattina del 24 Dicembre 2009. Misi le ciabatte, un 29 abbondante, scesi le scale ed entrai in cucina. L’odore di crêpes dilagava in tutta la stanza. Sul tavolo: pezzetti di carbone; una retina con una dozzina di carote all’interno; due cappelli di paglia e una sciarpa malandata, con un paio di zucchine. Che colazione stravagante! Ma non era la colazione; per me significava ciò che urlai qualche istante più tardi: “pupassi di neve!!!”. Guardai la palma in giardino: c’era un velo di neve distribuito sui datteri, che cadeva regolarmente sopra la siepe sottostante. Le piume d’angelo fioccavano dal cielo. Corsi in corridoio, davanti al guardaroba, e attesi che mio papà mi porgesse i vestiti. Era l’ora dell’apertura dell’edicola. Fuori dal cancello erano appostate le “pepie” del paese (termine piemontese che indica le ficcanaso): spettegolavano d’ogni brandello d’esistenza di ciascun individuo. Mio papà e io ci infilammo tra gli auguri che volteggiavano di porta in porta. Arrivammo in cartoleria, comprammo il quotidiano e qualche rivista. Tornati a casa, andammo nel prato bianco. Mia mamma trasportò il materiale e lo appoggio sul ciliegio. Cominciammo. Feci una pallina di soffice neve e … … poco più di un’ora dopo, in giardino, spiccava un trio di pupazzetti di neve con naso arancione, bottoni, occhi di zucchino, braccia di rami di quercia. Un prescelto aveva anche la sciarpa. I tre figuri regnavano sul candore del giardino, abbacinante per i raggi del sole. A rompere la quiete, il mio cane Poldo faceva scricchiolare la neve lanciandosi in balzi per inseguire pettirossi e leprotti. Quel giorno fu indimenticabile, e il tempo che ha sciolto quei pupazzi di neve non potrà mai fare lo stesso con i miei ricordi.

Arrivederci al prossimo numero!

Titolo: The greatest showman Anno e Paese di produzione: 2017, America Regista: Micheael Gracel Cast principale (attori protagonisti): Hugh Jackman

Zac Efron Zendaya Coleman Musica: The Greatest Showman: Original Motion Picture Soundtrack, Greg Wells, Benj Pasek Durata: 104 min Genere: Musical

The Greatest Showman - Trailer Ufficiale in Italiano

Editoriale n°1 alcune delle nostre attivita' svolte da settembre 2019 a gennaio 2020

Green geometrical pattern

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SINTESI DELLA TRAMA Il film racconta di Barnum, una persona con varie problematiche finanziarie, che crea un circo con artisti emarginati. All’inizio del film il protagonista aiuta il padre a trasportare stoffe e aiutando un uomo ricco si innamora della sua figlia. Dopo la morte di suo padre il protagonista si ritrova in miseria e obbligato a lasciarsi a furti. Successivamente il protagonista è un uomo adulto e ritorna dalla ragazza di cui si era innamorato. Sposa la ragazza e vanno a vivere in un appartamento. Barnum necessita di un lavoro, e vista la mancanza di istruzione, apre inizialmente un museo di stranezze, ma dopo, visto che non fa successo, lo trasforma in un circo di persone strane. Infine dopo un incendio che distrugge il circo Barnum compra una tenda e con il suo socio ritorna a fare quello che faceva in precedenza. ANALISI E INTERPRETAZIONE Il soggetto del film è una storia originale I fatti sono narrati in ordine cronologico Significato del film: Il messaggio più significativo del film riguarda la diversità, la passione per la vita e l'esaltazione dei talenti dei personaggi discriminati e reputati diversi dalla gente comune. I temi che il film affronta sono: l’amore, la giustizia, l’incomprensione, il desiderio di successo, l’ambizione personale, la violenza, la famiglia, il futuro, le istituzioni sociali, il confronto tra culture, la discriminazione. <a href="https://www.youtube.com/watch?v=co1wNDU2UAE">La colonna sonora</a> è costituita da brani originali e sottolinea le emozioni dei personaggi.

Keala Settle, Kesha & Missy Elliott - This Is Me (The Reimagined Remix) [feat. the men of Queer Eye]

L'esperienza, ispirata a questo film, di 3 ragazzi americani

Rainbow paper border

SE FOSSI UNA ZANZARA Se fossi una zanzara, pungerei tutte le persone antipatiche; se fossi una mosca, le disturberei anche nel sonno; se fossi una zecca, le infetterei mentre nel prato corrono; se fossi una cimice, le farei puzzare notte e giorno. Se fossi un bel cucciolo, che le persone adorano, le morsicherei proprio lì alle caviglie; se fossi un gatto, di quelli furbi e malvagi, farei cadere dalla tavola tutte le loro stoviglie. Se fossi un felino di grosse dimensioni, divorerei bracconieri e cacciatori, chiamando a rapporto anche gli avvoltoi. Se fossi un pesce, tipo un salmone, sfuggirei agilmente dalle reti, lasciando i pescatori a bocca asciutta per ore.

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In attesa della primavera.....Avete visto la neve?? è bastata una spruzzatina nei primi giorni di dicembre per ispirarci....

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Watercolor texture 3

SE FOSSI… Se fossi un medico curerei tutti i malati, se fossi un muratore costruirei una casa ai senzatetto, se fossi un sarto vestirei i bambini poveri, se fossi un avvocato difenderei i giusti. Se fossi un musicista farei concerti gratuiti in ogni piazza, se fossi un cuoco sfamerei gli affamati, se fossi un pittore regalerei i miei quadri, se fossi un comico rallegrerei le persone tristi. Se fossi un presidente guiderei la mia Patria, se fossi un banchiere investirei i miei soldi in beneficenza, se fossi un insegnante istruirei gli ignoranti. Se fossi un autista porterei in vacanza la gente povera, se fossi un meccanico aggiusterei le auto gratuitamente, se fossi un calzolaio fabbricherei scarpe per chi non le ha.

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NELL'AMBITO DELLA SETTIMANA DELLA SOLIDARIETA' GLI ALUNNI DELLA SCUOLA "MARCONI" HANNO RACCOLTO TANTI GIOCHI DA DONARE ALLA CASINA DEI BIMBI. INOLTRE ANCHE QUEST'ANNO, CON L'INIZIATIVA "IL PANE DELLA SOLIDARIETA'", SONO STATI DONATI 590 EURO ALL'ASSOCIAZIONE "PROGETTO 3T" UN SENTITO RINGRAZIAMENTO A TUTTI I RAGAZZI E ALLE LORO FAMIGLIE

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Buon Natale anche ai nonnini della "Divina Provvidenza"

Navy zig-zag pattern

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Che cos’è il bullismo? Il bullismo è un comportamento di tipo violento e ripetuto nel tempo nei confronti di bersagli facili, incapaci di difendersi. Il termine è utilizzato per riferirsi a tutti quei comportamenti aggressivi e dannosi che spesso si verificano anche nelle scuole e in altri contesti di aggregazione tra i ragazzi.

Che cosa fare se si viene “bullizzati”? N O N bisogna mai rimanere soli quando si è bullizzati. È fondamentale, per chi subisce o ha subito atti di bullismo, chiedere aiuto a qualcuno di cui si fida. Parlarne con un amico, con un familiare o un insegnante è necessario!&nbsp;

Happy slapping: è un fenomeno iniziato nel 2004 in Inghilterra, dove un gruppo di giovani scopre di divertirsi tirando ceffoni a sconosciuti e riprendendo il tutto con i telefonini.

Bolt red

PERICOLO VULCANO!!!! Pam adorava le gite, e se esse si fossero rivelate avventurose ed entusiasmanti, come quella imminente alle isole Galapagos, tanto meglio! La ragazza era appassionata di paesaggi esotici e vulcani, e nell’arcipelago c’era il Vulcano Wolf, poco conosciuto ma piuttosto potente! Lei si trovava su un idrovolante con la famiglia, quando il pilota riferì: - Fra poco, atterreremo sull’isola Isabela. -Sì, mamma, non vedo l’ora! – disse l’esploratrice, un po' ansiosa. Arrivati la mattina sul posto, i passeggeri andarono verso il campeggio e costruirono le tende per la notte, ma la giovane implorò i genitori di lasciarla girovagare, ed essi, fiduciosi, accettarono. Così Pam prese il walky-talky ad ampio raggio, lo zainetto completo di funi, moschettoni, un piccone e un mini kit medico, un caschetto, un abbondante k-way e una coperta. Finalmente partì, e non troppo dopo il tramonto arrivò ai piedi del vulcano. L’unico problema, che poi si rivelava una virtù, era che la ragazza si comportava con impazienza e curiosità, quindi sarebbe stato strano non vederla arrampicarsi sul monte: - Devo arrivare al più presto alla vetta! – si ordinò, ma non aveva notato il cartello “NON AVVICINARSI ALLA CIMA: PERICOLO LAVA”. Verso l’alba, Pam era veramente stanca, ma grazie alla sua forza di volontà era a una decina di metri dalla bocca del vulcano: “Che eccitazione! Era l’ora di arri…cos’è questo tremore?”; la terra sotto i suoi piedi si muoveva violentemente, ed era spaventoso. “E ora che faccio?” disse quasi piangendo. Sulla strada non aveva trovato rientranze e per tornare giù ci avrebbe messo almeno un’ora, tempo insufficiente per sopravvivere. Ma un rischioso lampo di genio la assalì: - Potrei provare a usare il k-way e la coperta come deltaplano e a tenerlo teso con le funi! – aveva pochissimi istanti per metterlo in pratica e sperare che funzionasse. Sentì squillare il walky-talky: “Pam, dove sei finita? Qui al campeggio avvisano di un’eruzione e siamo preoccupati per te”, e lei rispose: “Mi sto mettendo in salvo!”. L’intrepida ragazza si assicurò che i nodi fossero saldi, e poco dopo uno sbuffo di cenere, prese un po' di rincorsa e si lanciò: “E’ troppo forte! Ma aiuto!” il vulcano iniziava a sputacchiare lapilli, ma era praticamente scampata al pericolo. Cercò di planare oltre la foresta che circondava il vulcano e intravide in lontananza alcune tende. Ce l’aveva fatta, miracolosamente, e finalmente era accanto ai suoi genitori!

Pencils border

ALLA TISANA La tua essenza profumata immersa nell’acqua e nel calor a fine giornata mi riscalda il cuor. Nei momenti tristi e pieni di pensieri ti immergo per qualche minuto e sempre mi rassereni. Per un po’ ti giro e il tuo colore nell’acqua si espande come il fuoco in un camino poi prendo un cucchiaino mescolo il miele e lo zucchero fino e mi addormento appena mi adagio sul cuscino.

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i nostri auguri agli anziani di Villa Gilocchi

Venerdì 6 dicembre, abbiamo assistito, insieme a tutte le classi terze, ad una lezione sul doping, che si è svolta nella palestra della scuola ed ha avuto una durata di circa due ore. La lezione è stata tenuta da due esperti, con l’obiettivo di arricchire le nostre conoscenze e di chiarire i nostri dubbi sull’argomento; ciò al fine di renderci più consapevoli ed avveduti nei confronti di questo fenomeno che purtroppo è molto diffuso tra gli sportivi, nonostante sia estremamente pericoloso per la salute umana. Il monito rivolto ai ragazzi, che in gran parte praticano attività sportive di vario genere, è dunque quello di non fare mai uso di sostanze illecite per vincere una gara.

Molti furono gli stati che negli anni ’70/80 costrinsero i loro atleti a doparsi, poiché, per le grandi potenze, emergere nello sport era come vincere una guerra. Le sostanze assolutamente vietate sono: -steroidi -agenti anabolizzanti -stimolanti (cocaina, estasi…) -narcotici. Al termine delle spiegazioni, al fine di rendere visibilmente più comprensibili le alterazioni provocate dalle sostanze citate, ci è stato illustrato l’effetto dell’estasi su un ragno che tesse una tela:

Dopo qualche domanda di chiarimento, ci siamo salutati e, con un applauso, abbiamo ringraziato gli esperti per la preziosa lezione che ci hanno “regalato”. Penso che questo incontro sia stato un’occasione interessante, per imparare cose nuove in maniera un po’ diversa, più suggestiva, perciò il mio giudizio è assolutamente positivo.

Per i testi è stato utilizzato il carattere ad alta leggibilità OpenDyslessix Le illustrazioni degli sfondi e i testi sono opera dei ragazzi della Marconi a.s: 2019-20 Un grazie a tutto il corpo docente della scuola secondaria di primo grado "G. Marconi" dell' I.C. Correggio1 CORREGGIO (RE)

Progetto a cura delle prof. Giusy Alba Zappalà, Sivia Bellelli e Teresa Loguercio a.s 2019-20

Flash red

ALLE PENDICI DEL SASSONGHER Un giorno Daniel,&nbsp;che&nbsp;era in vacanza dai nonni,&nbsp;andò a prendere un po’ di legna nel bosco, per riscaldare&nbsp;la piccola casetta in cui vivano. Qualcosa andò storto perché, invece che dirigersi verso la solita strada, si trovò nei pressi della montagna del Sassongher.&nbsp;Daniel non conosceva bene quel territorio, quindi non trovò più la via del ritorno. Chiese aiuto, ma nessuno lo udì perché era troppo lontano dal villaggio. Si fece buio, fu costretto a trascorrere la notte fuori; costruì un capanno e accese il&nbsp;fuoco. Aveva intenzione di riprendere il cammino il giorno successivo all’ alba, ma la fitta nebbia glielo impedì. Il settimo giorno era ancora lì nel bosco. A un certo punto si trovò vicino un bambino, che gli disse:” È pericoloso tenere un fuoco acceso tutta la notte, lo sai? Il fuoco distrugge tutto quello che trova!” E Daniel rispose: “Ah! Scusa, non lo sapevo! Ma tu chi sei?” Il bambino misterioso disse: “Io sono Stefan, vivo qui nel bosco ormai da tempo. Tu chi sei ?”.&nbsp;Daniel rispose: “Io sono Daniel e sono qui perché volevo raccogliere un po’ di legna nel bosco, ma non ho più ritrovato la via di casa. Tu cosa ci fai qui?”. Stefan rispose che anche lui si era perso mentre rincorreva uno scoiattolo. I due diventarono ben presto amici. Stefan gli insegnò come sopravvivere, invece Daniel gli raccontò come era cambiato&nbsp;il mondo durante la sua assenza. Un giorno si svegliarono e si trovarono davanti un&nbsp;I due diventarono ben presto amici. Stefan gli insegnò come sopravvivere, invece Daniel gli raccontò come era cambiato&nbsp;il mondo durante la sua assenza. Un giorno si svegliarono e si trovarono davanti un&nbsp;lupo, provarono a scappare, ma non fu così facile&nbsp;perché c’era tutto il branco! Daniel e Stefan capirono che l’unico modo per salvarsi da quella situazione era diventare loro amici. Quindi diedero loro della carne e i lupi cessarono le ostilità. Giorno dopo giorno i lupi divennero sempre più docili, per cui Daniel e Stefan ne approfittarono per addomesticarli a procurare il cibo. Ogni giorno&nbsp;Daniel e Stefan accendevano il fuoco e i lupi cacciavano. Qualche tempo dopo&nbsp;sentirono un elicottero avvicinarsi e&nbsp;chiesero&nbsp;aiuto, vennero avvistati e salvati.&nbsp;I ragazzi non volevano lasciare i loro nuovi amici, ma allo stesso tempo sentivano la mancanza dei loro cari. Così promisero che sarebbero ritornati a trovarli. I due fecero ritorno alle loro case e rispettarono la&nbsp;promessa fatta.

un Benvenuto alle classe prime! Tante identità insieme per diventare classe!

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