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RACCONTI DILoading...
AVVENTURALoading...
By SECONDA CCONTENTS
Indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Avventura nel bosco . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dov'è Martin? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dove sono finiti Maicol e Maria? . . . . . . . .
Il naufragio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Un Kilometro di troppo . . . . . . . . . . . . . . . .
Jack e Andrea all'avventura . . . . . . . . . . . . .
La madre scomparsa . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Avventura nel bosco . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dov'è Martin? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dove sono finiti Maicol e Maria? . . . . . . . .
Il naufragio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Un Kilometro di troppo . . . . . . . . . . . . . . . .
Jack e Andrea all'avventura . . . . . . . . . . . . .
La madre scomparsa . . . . . . . . . . . . . . . . . .
01
03
09
12
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26
29
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29
Il medaglione misterioso . . . . . . . . . . . . . . .
31
AVVENTURA NEL BOSCO
di Lorenzo e Ruben
Era un caldo giorno di agosto. Mattia era stato invitato alla festa di compleanno di Alessandro, un suo compagno di classe. Mattia era basso, magro e pallido; aveva capelli rosso fuoco, occhiali grandi e rotondi e il viso tempestato di lentiggini e i suoi occhi verde smeraldo scintillavano alla luce di quel caldo sole d'agosto al tramonto. Viveva in un paesino di montagna, Pietra Viva, nella bellissima valle di Tremonti. Quel pomeriggio era andato a chiamare il suo amico Edoardo, che, al contrario, era abbronzato, aveva capelli neri, occhi color castagna ed era alto.
Mattia ed Edoardo si incamminarono su per la collina, nel bosco dove abitava Alessandro.
Edoardo era avanti più di lui sempre di parecchi metri. Infatti Mattia si perdeva spesso a osservare il paesaggio e la sua casa. Alla fine arrivarono in ritardo. Tutti i ragazzi del paese erano alla sua festa. Alessandro era ricco e chiunque sapeva che era l'unico del villaggio a potersi permettere una casa enorme per fare una festa così grande. Alessandro giocava con Simone,mentre Giovanni mangiava come sempre. Non se n'erano accorti, ma era già mezzanotte ed Edoardo doveva rientrare a casa. Mattia,che non lo sapeva, quando lo vide uscire, lo seguí. Lo raggiunse solo a metà strada; quando Edoardo gli diede una spiegazione Mattia decise di accompagnarlo. La luna era alta nel cielo e si cominciarono a sentire forti ululati. “Dobbiamo stare attenti ” disse Edoardo: “ Non siamo mai stati in giro a quest'ora di notte… e per di più soli! “. All’improvviso un’ombra gli passò davanti. “ Scappa! I lupi! “. I due si misero a correre il più velocemente possibile; i lupi erano sempre più vicini. “ Là! Una grotta!” urlò Mattia. Improvvisamente i lupi scapparono. Mattia capì subito il motivo: “ Qualcuno sta sparando, è un fucile da caccia! “ disse ad Edoardo. Corsero verso la grotta “ Qui siamo al sicuro !“ disse ansimante Mattia. Così come gli spari erano iniziati, cessarono. “ Vieni, con cautela “ disse Edoardo; ricominciarono a correre, ansiosi di tornare a casa e raccontare tutto, ma Mattia sentì un colpo e cadde.
L’erba era fresca e improvvisamente si fece tutto nero e non vide più nulla. Quando riaprì gli occhi, la prima faccia che vide non fu quella del suo amico, ma quella di un vecchio che lo fissava con grandi occhi vivaci. “ Edo! “ chiamò Mattia. “ Non ti preoccupare “ disse il vecchio. ” Il tuo amico è su quel letto lì e sta bene; ora riposati, è stata una lunga notte “.Mattia non aveva affatto voglia di dormire, voleva sapere tutto: chi era il vecchio, dove si trovavano e cosa era successo. “ Ti spiegherò tutto, ma adesso aspetta che il tuo amico si riprenda ”. Poco dopo erano tutti e tre davanti al tavolo con una cioccolata calda. “ Vedete? “ proferì il vecchio indicando il fucile da caccia appeso alla parete. “ È stato lei a sparare?! “ urlò Mattia e gli venne voglia di scagliarsi contro il vecchio, ma Edoardo lo fermò.
“Aspetta Matty, ricorda che lui ci ha salvato dai lupi “. “ Esatto “ confermò il vecchio. “ Ma ora dovrete tornare a casa e non sarà semplice “. “ E per quale motivo? “ chiese Mattia. “ Perché nella vostra fuga siete finiti nella valle vicino alla vostra “. “ Ov-ovvero? “ chiese con un tono impaurito Edoardo. “ Val di Tenebra “.
Edoardo svenne. “ Io non posso accompagnarvi, dovrete andare da soli “ disse il vecchio senza badare alla reazione un po’ eccessiva di Edoardo. “ Pensate di farcela? “. “ Siamo pronti! Almeno, io sono pronto “ disse Mattia guardando preoccupato Edoardo svenuto. “ Ho capito. Aiutiamolo a riprendere i sensi “ disse il vecchio e fece alcune manovre per aiutare Edoardo. Appena aprì gli occhi il vecchio disse a entrambi :“ Quando arrivate chiamatemi! Questo è il mio numero “ e diede un foglietto a ognuno. “ I foglietti sono due nel caso uno di voi dovesse morire durante il viaggio! “ scherzò il vecchio. Mattia aveva già tappato le orecchie a Edoardo, altrimenti non sarebbero più usciti di lì. Mentre si incamminavano, Mattia urlò al vecchio : “ Dimenticavo, qual è il suo nome? “. “ Ennocchio Pastrocchio! “ rispose il vecchio. “ Ok, allora arrivederci… ehm… signor Pastrocchio! “.
“Arrivederci a voi! “ salutò Pastrocchio. “Che tipo strano “ disse Mattia “.
Ha persino un cellulare… alla sua età! Ehy, quando Pastrocchio ci ha detto che non sarebbe stato semplice a che cosa credi si stesse riferendo? “.
Edoardo balbettò: “ F-forse a… a que-quello! “. Mattia si voltò: davanti a loro c’era una specie di recinto, ma all’interno non c’erano mucche, ma coccodrilli. Grandi, grossi, squamosi, verdissimi coccodrilli. Gli occhi rossi brillavano in modo inquietante al chiarore della luna. “ Via! “ urlò Mattia e i due si misero a correre inciampando, cadendo ma continuando irrefrenabili. Si fermarono solo in mezzo a una radura nel bosco. “Quale pazzo terrebbe dei coccodrilli come animali domestici?! “ disse Edoardo, mentre riprendeva fiato. “ Non fare domande, in fin dei conti siamo nella Val di Tenebra. Senti, non riusciremo ad arrivare a casa molto presto, meglio accamparsi per la notte . “ disse Mattia.“ Va bene, ma dove? “. Mattia si guardò intorno “ Mmm… perché non qui? “. “ Buona idea “ disse Edoardo.
La radura, illuminata dal cielo stellato, era molto ampia, aveva l’erba molto verde e rigogliosa ed erano presenti alcuni cespugli di bacche.
“ Devo cercare qualcosa con cui fasciarmi la gamba: ho preso una storta “ disse Mattia. “ Ho io quello che fa per te! “ disse Edoardo tirando fuori da sotto la camicia un libretto tutto sgualcito dal titolo MANUALE DELL’AVVENTURA: COME SOPRAVVIVERE UN GIORNO NEI BOSCHI.
“ Cosa?! Hai avuto un manuale sotto la camicia per tutto il tempo e non me l’avevi ancora detto?! “ strillò esasperato Mattia. “ Ehm… lo avrei fatto molto presto “ disse Edoardo. “ Certo, come no! “ disse Mattia strappando dalle mani di Edoardo il manuale.
“ Senti, perfettino, senza questo manuale non sapresti nemmeno ingessarti un dito! “ ribattè Edoardo. “ Se è così che stanno le cose… “, disse; prese un bastoncino e divise la radura in due parti. “ Tu stai di là e io di qua. Buonanotte Mattia! “ e detto questo gli girò le spalle e si allontanò. Mattia non riusciva a crederci. Decise di darsi da fare e con qualche bastoncino mise insieme una specie di ingessatura. Nel frattempo, Edoardo aveva acceso un bel fuocherello con le istruzioni del suo manuale; guardò il suo orologio per vedere quanto tempo era passato dall’ultima volta in cui aveva mangiato e cominciò a pensare tra sé e sé : “ A mezzanotte siamo andati via dalla festa, verso le due di notte abbiamo lasciato la casa di Pastrocchio ed ora sono le tre del mattino, dunque sono tre ore che non mangio e ho un certo languorino! “. Si voltò e vide Mattia che cercava un modo per riscaldare alcuni insetti che aveva in mano. Edoardo decise che non potevano fare a meno l’uno dell’altro, dovevano aiutarsi in quell’avventura pericolosa. Lui aveva il fuoco e Mattia il cibo così disse: “ Ehi, senti, forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato. Vieni condividiamo ciò che abbiamo !“.
I due mangiarono gli insetti croccanti. “ Bleah! Che schifezza! “ disse Edoardo tra una smorfia e l’altra. “ E pensare che al telegiornale dicono che sarà il cibo che si mangerà in tutto il mondo tra cent’anni! “. “ È tutto quello che ho trovato “ disse Mattia con un'alzata di spalle.Poi passarono la notte sdraiati sull’erba fresca della radura, poiché non c’era altro riparo. Alla mattina si svegliarono stanchissimi: avevano dormito solamente due ore. “ Come sta la gamba? “ chiese Edoardo. “ Molto meglio! “ rispose felice Mattia. “ Credo che posso anche togliermi il gesso! “. “ Fa’ vedere! “ disse Edoardo. “ Ehi, per essere un principiante non te la sei cavata male! “. “ E tu con quale autorità lo dici questo? Stai tutto il giorno a ingessare gambe alla gante? “ scherzò Mattia. “ Ah, ah, ah! Sì, molto divertente “ disse sarcastico Edoardo. “ Dai, mettiamoci in viaggio “. Le insidie furono molte: cespugli di spine, passaggi strettissimi, tronchi che sbarravano la strada ecc. Finalmente, verso mezzogiorno Edoardo urlò “ Casa! Vedo casa! “. Era vero. Le loro case erano laggiù, piccole piccole. “ Sììì! Waka waka uh uh! “. Era questo il grido di vittoria che usavano spesso i due amici. Edoardo stava già correndo verso il basso, quando si sentì afferrare dalla collottola e portato indietro.