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Geografia della terra

by Maria Grazia Mannino

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Che cosa sono i terremoti,
come si formano e come
prepararsi ad affrontarli
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Un terremoto o sisma consiste in una serie di rapide oscillazioni del suolo dovute a un brusco rilascio
dell’energia accumulatasi in una zona sotterranea compresa tra poche decine di metri e centinaia di
chilometri di profondità, l’ipocentro. Il punto sulla superficie terrestre situato sulla verticale dell’ipocentro
si chiama epicentro.
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Le aree intorno alla fratture delle placche sono fortemente esposte a rischio sismico.ll rilascio di energia meccanica, e quindi i movimenti del suolo, sono dovutiall’accumulo di stress sulle rocce tra una placca tettonica (i “tasselli” in cui è suddivisa la crosta terrestre) e l’altra. Il punto di rottura, dove la roccia sottoposta a pressioni è meno resistente, si chiama faglia. Nel tempo, l’energia che di norma farebbe scivolare l’uno contro l’altro i margini della faglia si accumula, finché lo stress è tale che va rilasciato. A quel punto, l’energia stipata viene liberata tutta insieme: ecco perché i terremoti possono risultare anche molto violenti. La superficie sulla quale i due blocchi di crosta sottoposti a pressione scivolano l’uno sull’altro, è detta piano di faglie.
Come si calcola la potenza di un sisma?
La “forza” dei terremoti si misura in due modi diversi: calcolandone la magnitudo, ossia l’energia sprigionata nel punto di origine (l’ipocentro),oppure l’intensità, cioè valutando gli effetti che quel terremoto ha provocato
sull’ambiente o sulle opere costruite dall’uomo (case, strade, ponti).La magnitudo è una misura fisica precisa dell’energia del sisma, che viene calcolata in pochi minuti attraverso strumenti che misurano spostamento,
velocità e accelerazione del suolo, i sismografi.
La magnitudo dei terremoti si misura con la Scala Richter, che va da 0 a 13 gradi. L’intensità dei terremoti viene invece valutata con interventi successivi, attraverso una prima stima dei danni avvenuti. Si misura con la Scala Mercalli, con valori da I a XII, espressi in numeri romani. Questo secondo tipo di misurazione ha il vantaggio di non avere necessariamente bisogno di strumenti scientifici, e può essere applicata anche a epoche storiche del passato.
Le onde sismiche: cosa sono e quanti tipi esistono
Per capire il punto esatto di origine di un terremoto si analizzano le onde sismiche, che sono principalmente di due tipi: le onde P o primarie sono le più veloci e viaggiano per compressione e dilatazione, con gli stessi movimenti di una molla. Le onde S o secondarie sono più lente delle P e si propagano perpendicolarmente alla loro direzione, come un serpente, o come una coda lasciata oscillare sui lati.
Come prepararsi ai terremoti?
Purtroppo i sismi non si possono prevedere: si può solo ipotizzare che in corrispondenza di una determinata faglia prima o poi se ne verificherà uno (come si pensa accadrà sulla Faglia di Sant’Andrea, in California) anche se nulla si può dire sul quando: non è come elaborare le previsioni del tempo!Possiamo però prepararci in anticipo Per prima cosa è importante informarsi su come siacostruita la tua casa, su che tipo di terreno e con quali materiali, e se rispondaalle ultime normative antisismiche. Possiamo individuare gli angoli sicuri della casa (i vani delle porte, gli angoli delle pareti, sotto il tavolo), sapere come si chiudono i rubinetti di acqua e gas in caso di emergenza, e allontanare i mobili pesanti dal letto in cui dormiamo.
Se arriva un terremoto è importante mettersi al riparo, proteggersi da eventuali oggetti in caduta come intonaco, vetri, calcinacci; se all’aperto, stare lontani dai balconi, dagli alberi e dai pali della luce, e stare attenti ad eventuali perdite di gas e crolli di ponti. Con addosso le scarpe (per via dei detriti che possono cadere sulla strada) è bene raggiungere il punto di raccolta previsto dal Piano della Protezione Civile per il proprio comune, ed evitare di utilizzare molto auto e cellulare, per non intralciare i soccorsi.
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