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Scienze: la teoria del Big Bang
Tutto ciò che esiste, ovvero ciò che chiamiamo Universo, ebbe inizio poco meno di 14 miliardi di anni fa.
Il punto di partenza fu una massa del volume estremamente piccolo, nella quale si trovano concentrate tutta l'energia e la materia che costituiscono l'Universo.
Questo punto d'un tratto esplose scagliando tutto attorno i suoi frammenti che iniziarono quel moto di espansione. Nell'espandersi, la materia si raffreddò e consentì la prima formazione di particelle stabili come elettroni, protoni e neutroni che si organizzarono nei primi nuclei di idrogeno ed elio
Il punto di partenza fu una massa del volume estremamente piccolo, nella quale si trovano concentrate tutta l'energia e la materia che costituiscono l'Universo.
Questo punto d'un tratto esplose scagliando tutto attorno i suoi frammenti che iniziarono quel moto di espansione. Nell'espandersi, la materia si raffreddò e consentì la prima formazione di particelle stabili come elettroni, protoni e neutroni che si organizzarono nei primi nuclei di idrogeno ed elio

Religione: La creazione secondo la Religione
Anche la Bibbia, soprattutto nei primi capitoli della genesi, ha voluto offrire una risposta, il ministero dell'origine della vita individuando Dio come il creatore di tutte le cose



Storia: La guerra fredda
Con la fine della seconda guerra mondiale ha inizio la guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, due grandi potenze con due diversi modelli di sviluppo: da un lato il capitalismo e dall'altro il comunismo. E' una guerra che si combatte sul fronte della corsa allo spazio. L'Urss riesce per prima nel 1957 a mettere i orbita un satellite artificiale sono però gli Usa a raggiungere nel 1969 il traguardo dello sbarco sulla luna.

Letteratura: Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi nasce a Recanati, nel 1798 da una famiglia nobile si rivela subito un prodigio di memoria, traduzione e scrittura, al punto da diventare motivo di vanto per i genitori e da appassionarsi all’apprendimento di lingue come il latino, il greco, il francese e l’ebraico studiando in casa.
Dal 1825 al 1828 Leopardi si sposta a Milano, Bologna, Firenze e Pisa ma poi torna. Nel 1830 lascia definitivamente Recanati e nel 1837 muore a Napoli a meno di 40 anni.
Dal 1825 al 1828 Leopardi si sposta a Milano, Bologna, Firenze e Pisa ma poi torna. Nel 1830 lascia definitivamente Recanati e nel 1837 muore a Napoli a meno di 40 anni.

Le principali opere sono: lo Zibaldone, le operette morali,
i Canti divisi in piccoli idilli e grandi idilli
i Canti divisi in piccoli idilli e grandi idilli
Il pensiero Leopardiano è una lunga riflessione sulla vita e sulla condizione dell'uomo. Leopardi è convinto che l'umanità in origine fosse felice, poi la ragione e la civiltà hanno messo gli esseri umani di fronte alla dura realtà dell'esistenza. Questa fase è detta "pessimismo storico", successivamente maturato in "pessimismo cosmico".
Tutti gli esseri viventi sono infelici; possono solo illudersi di godere qualche attimo di felicità nell'attesa di un piacere futuro
Tutti gli esseri viventi sono infelici; possono solo illudersi di godere qualche attimo di felicità nell'attesa di un piacere futuro
L'INFINITO
Sempre caro mi fù quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di la da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morti stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Sempre caro mi fù quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di la da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morti stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
In questa poesia Leopardi si trova su una collina solitaria d'avanti a una siepe che impedisce di vedere l'orizzonte. Sedendo osserva e immagina spazi sconfinati oltre la siepe e silenzi e una pace profonda. Confronta l'infinito silenzio con il fruscio delle fronde mosse dal vento.
Il poeta pensa all'eternità futura, al passato (le morte stagioni) e il presente. Prova dolcezza nel perdersi nell'infinita immaginazzione
Il poeta pensa all'eternità futura, al passato (le morte stagioni) e il presente. Prova dolcezza nel perdersi nell'infinita immaginazzione