Paideia

Iniziò a girare a zonzo per la casa senza niente da fare.Sbuffava soltanto.Provava ad accendere la tv ma non gli piaceva niente,continuava a saltare sul letto ma anche quello era noioso. (Mostrare)

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Mia cara amica, dopo vieni a casa mia così giochiamo insieme , giochiamo a scuola con la lavagna e con le bambole, chiedi a tua madre se puoi fare cena da me, porta la bici così usciamo insieme a fare la passeggiata . Cara bocca tu sai che mi piace parlare .

Mio carissimo amico, senza di te io non so cosa farei,mi hai sostenuta anche nello sport... Non so come avrei fatto senza di te nel fare ginnastica artistica! Mi hai accompagnato e anche aiutato! Caro piede resteremo sempre amici!

Ti odio perchè tu non fai bene le cose. Ti odio perchè non corri. Ti odio perchè colpisci male . Ti odio piede mio,ti odio mio compagno di squadra.

C'era una volta un bambino di nome Biuk, il bimbo vedeva i fantasmi . La mattina del 4 novembre Biuk stava facendo colazione mentre la madre stirava, ad un certo punto, il bambino iniziò a vedere una nube bianca chiuse gli occhi e quando gli riaprì, trovò tutti gli sportelli della cucina aperti : arrivò la madre del bambino che naturalmente lo sgridò . Il bambino prese un capotto e si diresse verso la chiesa, lì era l' unico posto dove poteva rifugiarsi dai fantasmi . La notte del 5 novembre Biuk prese la sua croce si mise dentro la tenda ma ad un certo punto ecco la nube bianca . Biuk iniziò a piangere disperato e scappò in chiesa . La mattina seguente il sacerdote lo riportò a casa .&nbsp;&nbsp; BIUK ERA PROPRIO UN BIMBO FANTASMA !

La scrittura per emozioni.

Ieri è venuta a trovarmi la signora Felicità ,era vestita di azzurro e di giallo.Ha bussato alla mia porta&nbsp;tre volte le avevo chiesto perché fosse venuta a trovarmi lei mi ha risposto per farti essere felice. Infatti quel giorno ero più felice del solito. Mi ha raccontato il suo passato ,che era tanto impegnata perché era stata tanto tanto felice a distribuire consigli e di nuovo le domandai:” Dove sei nata?”Lei ,con molto garbo, mi ha risposto :"Sono nata nella mia testa ... insieme a tutte le altre emozioni .

Lampi di scrittura! Poesie a ricalco.

PREFERISCO I CANI. PREFERISCO IL COLORE NERO. PREFERISCO IL CINEMA. PREFERISCO LA PIZZA. PREFERISCO UNA VILLA. PREFERISCO UNA PORSCHE. PREFERISCO LE CASE SU GLI ALBERI. PREFERISCO UN BICCHIERE CREATO CON LA GIADA. PREFERISCO I CAVALLI. PREFERISCO L’ORO. PREFERISCO IL SAX. PREFERISCO UN IPHONE. PREFERISCO IL CALCIO.

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C’era una volta una ragazzina di nome Cappuccetto Rosso. Un giorno la madre chiese alla figlia di andare nel bosco a portare qualcosa da mangiare per la nonna .Cappuccetto rosso si incamminò ma prese la strada più pericolosa. Distratta il lupo le tirò delle foglie verdi ; all’improvviso il cappuccio diventò verde e il suo nome si trasformò in cappuccetto verde. Cappuccetto verde prese il suo cellulare e chiamò la fatina dei cappuccetti e le disse :&lt;Scusa ma il mio capello è diventato verde&gt;&gt;. La fatina le disse:&lt;non ti devi preoccupare perché quando il cappuccio tocca qualcosa diventa di quel colore. Cappuccetto verde entrò a casa della nonna all’improvviso un cinghiale con il pancione , uscì correndo dalla dimora della nonna. Cappuccetto verde prese di nuovo il cellulare e chiamò il cacciatore, egli venne subito e catturò il cinghiale. Alla fine liberò la nonna e vissero tutti felici e contenti.

COSA HO IMPARATO? Ho imparato a leggere. Ho imparato a scrivere. Ho imparato a camminare. Ho imparato a fare ginnastica. Ho imparato a correre. Ho imparato a usare le posate. Ho imparato a rispettare tutti. Ho imparato al’ educazione. Ho imparato cosa sono le responsabilità. Ho imparato a giocare a pallavolo.

CHE COSA HO IMPARATO? Ho imparato a camminare. Ho imparato ad ascoltare. Ho imparato a leggere. Ho imparato a scrivere. Ho imparato a essere ubbidiente. Ho imparato ad esprimermi. Ho imparato a nuotare. Ho imparato a cucinare. Ho imparato a produrre testi.&nbsp;&nbsp;

Un bambino di nome Roberto per la festa di Halloween&nbsp;andò al cimitero, un cimitero terremotato che si diceva che lì si risvegliassero le anime solo in quella notte. Un cimitero buio, con tombe prive di fiori, ma c’erano solo foto e in alcune anche fuoriusciva uno scheletro. Non era un cimitero trattato con cura,faceva venire i brivido soprattutto alle bambine sole, e si diceva che una signora di nome Luigina lì venne inghiottita dalle anime. Roberto era un ragazzo e insieme agli altri ragazzi non credeva a niente di tutto ciò. Ed è proprio in quel momento che vide passeggiare un DRACULA, uno scheletro e un’ anima camminare … Roberto corse verso i suoi amici spaventato, non li aveva nemmeno visti bene ma era sicuro di aver visto ciò che aveva visto. Stava pensando che tra un paio di minuti non sarebbe più stato un mortale e in quella paura che vedeva ciò che aveva passato Luigina.Vedeva l’anziana signora sanguinare dagli occhi, anche la sua foto sulla tomba. Roberto sentiva le urla di Luigina nella notte della sua morte, sentiva le pareti fredde,l’odore delle anime puzzolenti, la sua bocca che stava per sanguinare … ma la sua morte era assicurata perché non c’era via d’uscita perché in quel cimitero le anime erano state tutte rinchiuse. E Roberto morì dall’orrore.

LA FELICITA’ Ieri è venuta a trovarmi la signora felicità. Suona il campanello, vado ad aprire la porta e la vedo. Non l’ho mai vista senza il sorriso stampato sulla faccia. Per i miei gusti è molto carina è sempre vestita variopinta. Ha una gonna con i colori dell’arcobaleno che è abbinata alla sua maglietta con dei fiori colorati. Ha i capelli biondi sempre sciolti e degli occhi azzurri color del cielo. Viene molto spesso a

trovarmi e dice che le fa piacere parlare con me. E’ la mia emozione preferita. Mi racconta spesso del suo passato. Vestiva sempre di nero, era disubbidiente e anche triste. Poi però un giorno qualcosa cambiò la sua vita ma non mi ha mai raccontato cosa. Gli ho fatto prendere una tazza di the con i biscotti. E’ venuta a trovarmi perché tra poco dovevo uscire con la mia amica Noemi a fare una passeggiata. Esco spesso con le mie amiche quindi la felicità viene spesso a trovarmi e sono sempre felice di accoglierla.

l nome è Ambra, ha venti anni , lei è tatuata. Ha due occhi color pistacchio, si veste in modo sportivo e a ha i capelli ondeggiati azzurri ha degli orecchin con le piume, ha un frontino con le orecchie di topolino e odia i tacchi ed educata. H un gatto di nome Pacchio ,nero con un collare a spine, ama colorarsi i capelli e sulla maglia c’è un fiocco a pois e sui pantaloni ha dei gatti . Il suo carattere è educato . Un segno particolare è che mentre andava in moto ha perso un dito .

LE MIE PREFERENZE Preferisco i cani. Preferisco i libri di fantascienza. Preferisco andare a scuola. Preferisco giocare con la mia B.F.F. Preferisco il gelato. Preferisco la piscina. Preferisco l’anguria. Preferisco anche le vacanze&nbsp;.&nbsp;

LE MIE PREFERENZE Preferisco la TV. Preferisco i cani. Preferisco la pizza. Preferisco la pace. Preferisco gli occhi verdi. Preferisco le Barbie. Preferisco Instagram che Facebook. Preferisco Apple che Android. Preferisco la penna che la matita. Preferisci i capelli biondi che quelli castani.

C’era una volta&nbsp;un ragazzino di nome Marco, aveva i capelli castani e lisci , si vestiva sportivo, solitamente&nbsp;con jeans e maglietta. Un bel giorno di sole uscì a fare una passeggiata nel bosco vicino casa .Celato nella”giungla”&nbsp;c’era il rudere dell’ antico tempio maledetto di MARTE, risalente al 500 a.C. Marco vi arrivò …&nbsp;Era inquietante!!! Il cielo si&nbsp;fece&nbsp;più scuro , il vento urlava&nbsp;sempre più forte!!!&nbsp;Scoppiò&nbsp;un temporale&nbsp;che scatenò l’&nbsp;apocalisse!!!&nbsp;Fiumi&nbsp;scorrevano all’impazzata&nbsp;lungo il sentiero&nbsp;, tuoni e lampi&nbsp;infuriavano&nbsp;sul poveretto! Allora&nbsp;fu&nbsp;costretto a rifugiarsi nel&nbsp;rudere&nbsp;&nbsp;maledetto . Intanto la madre&nbsp;era&nbsp;preoccupata!&nbsp;Marco si fece coraggio ed entrò&nbsp;&nbsp;,&nbsp;mosso il primo passo , udì&nbsp;un boato tremendo ,per la paura&nbsp;fece&nbsp;un salto all’ indietro&nbsp;di 3 metri . Poi si fece coraggio ed entrò , si rannicchiò in un angolino e per la paura e la stanchezza si addormentò .Era ormai mattina , il temporale era cessato , gli uccellini ricominciarono a cantare , le nuvole fecero spazio alla luce , spuntò l’arcobaleno accompagnato da un aria fresca e frizzantina . I raggi del sole illuminarono il tempio … intanto tutto il paese cercava Marco .Dopo averlo trovato riuscì a&nbsp;riabbracciare i suoi genitori e vissero tutti felici e contenti.&nbsp;

E fai il poeta,lo scrittore, il campione di testi, le baby fiabe, e fai il creativo ,il fantasioso, il ricco di fiabe,il cantautore. Perchè lo fai perchè non scrivi mai. Una vita creativa scritta in bella copia niente foglio che avanza . ma tutta la fiaba allegra e bella per un testo diverso se non scrivi è tempo perso. E poi siamo tutti scrittori!

e poi siamo tutti scrittori! Scrittori! Scrittori! Scrittori! Scrittori! Scrittori! Vivere per scrivere o scrivere per vivere. Fare testi per non pensare, scrivere e immaginare, scrivere per far male, fare pace per ingannare. Disegnare per cancellare...

Una vita creativa scritta in bella copia niente foglio che avanza . ma tutta la fiaba allegra e bella per un testo diverso se non scrivi è tempo perso. E poi siamo tutti scrittori! Scrittori! Scrittori! Scrittori! Scrittori! Scrittori!

Il cimitero era freddo e buio . Camminavo a piccoli passi sul terreno che faceva dei piccoli scricchiolii. Le piccole e buie tombe erano ricoperte da enormi ragnatele e alcuni alberi sembravano delle persone che, con le loro lunghe braccia , ti volessero graffiare . D ‘un tratto iniziarono a tirare leggeri soffi di vento e ululati di lupi e pipistrelli che svolazzavano nel cielo a forma di corona.

Preferisco.&nbsp; Preferisco la felicità. Preferisco giocare con i miei amici&nbsp;. Preferisco l’ avventura. Preferisco la fantasia. Preferisco il mare. Preferisco l’ azzurro. Preferisco il numero sei. Preferisco l’amore. Preferisco la&nbsp;scuola. Preferisco i gatti. Preferisco essere tra le nuvole. Preferisco l’ arcobaleno. Preferisco il mondo. Preferisco&nbsp;le fragole. Preferisco un po’ di tutto.

Caro braccio ti sei rotto. Con te potevo scrivere. Con te potevo toccare con te potevo colpire...e ora ti sei rotto. Caro&nbsp;braccio ti odio .

Cara amica mia quante volte mi hai fatto arrabbiare. Cara amica mia lingua cara, quante volte ho dovuto sopportare. Ti prego non farlo mai più , mi avevi fatto venire tutte bolle .

Carissima, tu non taci mai, fai solo parlare oppure farti problemi,alcune volte, con il tuo apparecchio mi fai male,sono proprio stufo di come parli;quando ti mordi la lingua mi fai vedere le stelle. Dopo ...mangi e mangi...impara a fare altre cose invece di procurare problemi, cara bocca mia.

Mia cara, ieri mamma mi ha cucinato il timballo ma dire che era buono è dire poco. Era una delizia. Per secondo una bistecca che secondo me a Canavacciuolo sarebbe piaciuta tantissimo.Invece a cena una specialità abruzzese:gli arrosticini,vorrei conoscere Cracco per farglieli assaggiare,insomma cara bocca hai capito che seguo i programmi di cucina.

C’è un signore che si chiama Bonifacio, il sindaco di Corpus, una città come le altre. Il sindaco è basso e grassottello, ha dei capelli biondo cenere e gli occhi neri come la pece. E’ imbranato e buffo. Ha un potere magico: creare i dolci. Negli ultimi tempi, ogni volta che Bonifacio si affaccia alla finestra nota che tutti gli abitanti sono infelici. Non aveva idea di cosa avessero. Provò a chiedere alla moglie che gli rispose:"A Corpus manca l’allegria, ormai è tutto triste." Bonifacio fece un i incantesimo: trasformò la città in dolci e tutti tornarono felici.

Tre porcellini , minacciati a morte da nonno Nicola furono costretti a scappare nel bosco e quindi ad abbandonare il porcile di famiglia. I tre fratelli costruirono una casa ciascuno : una di paglia ,una di legna e una di mattoni. Arrivò un lupo che,come nonno Nicola voleva mangiare i tre rosei e grassocci porcelli,allora nonno Nicola invidioso con il suo motozappa tritò e squarciò la carne del lupo per poi gettarlo in un fosso. Soddisfatto , cominciò a dare la caccia ai suini,mentre i porcelli stavano preparando una trappola per nonno Nicola. Subito il nonno inciampò nell’ apposita trappola,capitombolando verso i piedi della collina. Nonno Nicola imbarazzato per l’ accaduto ma non sconfitto inseguì i fratelli porcelli e con il suo coltello li pugnalò tutti e tre alle spalle., ma il coltello era finto e quindi tutti si fecero una grassa...risata. Infine il caro nonno preparò dei bei panini con la salciccia,acquistata in un negozio, per i suoi nipotini.

AL MERCATO DELL’ EST Al mercato dell’est un bel pollo mio nonno comprò. Al mercato dell’ est per due penny un bel pollo mio nonno comprò. E venne la volpe che si mangiò il pollo che al mercato mio nonno comprò. E venne l’orso che morse la volpe che si mangiò il pollo che

al mercato mio nonno comprò. E venne l’ape che punse l’ orso che morse la volpe che si mangiò il pollo che al mercato mio nonno comprò. E venne l’uccello che si mangiò l’ape che punse l’orso che morse la volpe che si mangiò il pollo che al mercato mio nonno comprò

Uno scrittore di nome è Wiski è molto buffo, ha un naso grandissimo ,ha un berretto con una piuma di pavone e ha un camice verde pistacchio, lui ha come animale un coniglio femmina di nome Puffa . Allo scrittore gli piace scrivere testi sulle carte da burraco , sul suo camice indossa fiocchi a pois bianchi e neri, il suo cibo preferito è la pizza con le melanzane ,come casa ha un castello d’oro. Ama dormire sul suo letto color arancio sbiadito. Per me è molto simpatico e indossa scarpe d’ argento.

C'era una volta Halan un bambino pauroso. Lui era in camera, dopo un po' sentì un piatto rompersi,andò in cucina dove non c'erano i piatti,ovviamente.Non riusciva a capire.Dopo pochi minuti tornò in camera ma risentì di nuovo il rumore .Era il campanello ...aprì e c'era un'anguria con scritto domani ti ucciderò .Sentì squillare il telefono ed ebbe un sobbalzo.Tutto sudato si avvicinò al telefono, tremava dalla paura,alzò la cornetta e c'erano i suoi amici che gli dissero che era tutto uno scherzo. Si tranquillizzò e si disse che era stato molto coraggioso in quel pomeriggio.

Un topolino mia madre comprò Alla festa dell’ west per tre soldi un topolino mia madre comprò e venne il gatto che si mangiò il topo che alla fiera mia madre comprò e venne il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che alla festa mia madre comprò

e venne la mazza che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che alla festa mia madre comprò e venne l’ acqua che spense il fuoco che zuppò la mazza che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che alla festa mia madre comprò.

Ieri è venuta a trovarmi la signora Gioia,le ho chiesto che cosa ci facesse a casa  mia.Era vestita di tutto punto,molto luminosa ,aveva i capelli biondi .Lei mi ha detto che era venuta a trovarmi perchè dovevo divertirmi.

C’ era una volta Marco,un bambino di 13 anni. La notte di Halloween ha deciso di andare da solo in un castello stregato. Appena fu davanti a esso era sempre più sicuro di entrarci. Il castello da fuori non sembrava tanto brutto. Appena aprì la porta entrò senza esitare. Il castello era freddissimo e tutto nero. C’erano pipistrelli che svolazzavano da tutte le parti, ma questo era solo l’inizio. Trovò tre stanze a pian terreno, la prima era piena di insetti e ragnatele con soltanto un tavolino e due sedie scricchiolanti. Poi fu il turno della cucina che era piena di cenere e tutta bruciata, probabilmente è scoppiato un incendio lì, infatti ci sono ancora le pentole sui fornelli, quella era la stanza più terrificante.

L’ ultima stanza del pian terreno è la lavanderia che ha tutto il pavimento bagnato e alcuni vestiti zuppi a terra. Si deve essere allagata. Marco non era spaventato infatti credeva che fosse un castello normale. Il ragazzo salì le scale instabili. Al piano di sopra c’ erano due stanze: la camera da letto e il bagno dove Marco non si fermò a lungo. Si affacciò da un balcone che non aveva ringhiere. Ad un certo punto vide una porta muoversi e sentì dei passi che venivano verso di lui. Era un fantasma. Lo spinse giù dal balcone e Marco morì. Da allora nessuno provò più a mettere piede nel castello.&nbsp;&nbsp;

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