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Lo Sfoglialibro di Scrittura Creativa n.2 - I.C. Oddo Bernacchia - Termoli

by TIZIANA CUCARO

Pages 2 and 3 of 153

Istituto Comprensivo "Oddo Bernacchia"
TERMOLI
Lo SFOGLIALIBRO
di SCRITTURA CREATIVA
NUMERO 2 - MAGGIO 2021
Raccolta antologica di testi in prosa e in versi
realizzati dagli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado nell'ambito del laboratorio di SCRITTURA CREATIVA
Anno scolastico 2020/2021
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Ed eccoci di nuovo qui!
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Abbiamo scritto molto quest'anno, giocato con le parole, dato spazio alle emozioni più profonde e siamo orgogliosi di farvi leggere le nostre storie, in prosa e in versi.

Siamo cresciuti insieme, condividendo idee e stati d'animo, e abbiamo capito che la scrittura può essere divertente e utile!
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Gli studenti della Bernacchia
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LE NOSTRE DOCENTI
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Le pagine di questo Sfoglialibro sono solo alcune delle tante realizzate dagli studenti della nostra scuola nel corso del laboratorio di scrittura creativa programmata per l'anno scolastico 2020/2021.
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Tiziana Cucaro, referente del progetto di scrittura creativa

Maria Teresa Speranza, docente di italiano della classe 1A

Mariangela Montazzoli, docente di italiano della classe 2A

Fabiana Tedeschi, docente di italiano della classe 3A e 2D

Anna Maria Lalli, docente di italiano della classe 1B e 3B

Maricò Gallo, docente di italiano della classe 2B e 3C

Francesca De Gregorio, docente di italiano della classe 1C e 2C
Indice
La LEGGENDA..................................................................................6

Il RACCONTO AUTOBIOGRAFICO ......................................8

Il RACCONTO di FORMAZIONE..........................................20

La BIOGRAFIA ROMANZATA ................................................24

Il RACCONTO FANTASTICO ..................................................28

Il RACCONTO di FANTASCIENZA .....................................30

Il RACCONTO di PAURA ......................................................... 40
Il DIARIO d'INVENZIONE ........................................................44

La LETTERA e l'EMAIL ............................................................. 48

L'INTERVISTA IMMAGINARIA ..................................................58

La POESIA in RIMA ......................................................................60

La POESIA .........................................................................................66
Le giornate tematiche
Il DANTEDì ......................................................................................68
Indice
Il DIARIO d'INVENZIONE ........................................................44

La LETTERA e l'EMAIL ............................................................. 48

L'INTERVISTA IMMAGINARIA ..................................................58

La POESIA in RIMA ......................................................................60

La POESIA .........................................................................................66
Le giornate tematiche
Il DANTEDì ......................................................................................68
La Leggenda
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Il termine “leggenda” deriva dal latino e significa “storie che si devono leggere”, “degne di essere lette”.

Gli uomini, in passato, non potendo spiegare razionalmente determinati eventi, provavano a darsi da soli una spiegazione attraverso le leggende. Questo avveniva, ad esempio, per giustificare la fondazione di una città, l’origine dei fenomeni naturali, la conformazione di un paesaggio, la nascita di un’usanza.

Le leggende popolari possono essere molto antiche e fanno parte del patrimonio culturale di ogni società; esse appartengono alla tradizione orale, sono state inventate, cioè, non da una persona sola, ma si sono costruite passando da una narrazione all’altra, fino a raggiungere la forma con cui sono state tramandate fino a noi.
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6
La Leggenda
La forma a stivale dell'Italia
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Leggenda sul “perché l'Italia ha la forma dello stivale”
Prima che si scoprisse che l’Italia avesse la forma dello stivale, c’era gente che diceva che fosse tonda, altri che fosse ovale e altri ancora che fosse quadrata. Questo era motivo di continui litigi e discussioni tra la popolazione.
Il supremo capo, stanco di tutto, decise di chiedere aiuto agli Dèi. L’unico dio che accolse la richiesta di aiuto fu il dio della moda che si fece dare dal supremo capo alcuni indumenti. Tra questi una maglia, un pantalone, una scarpa e uno stivale.
Pose, sotto ciascuno di questi, un sasso che prese la forma dell’indumento messo sopra. Poi li consegnò al supremo capo che li fece vedere alla popolazione e disse che dovevano scegliere la forma più bella. Alla fine la popolazione preferì lo stivale. E da quel giorno l’Italia prese la forma dello stesso. 
La sabbia rosa della Sardegna
Tanto tempo fa sulle coste della Sardegna sbarcò una flotta di pirati alla ricerca di ricchezze.
I cittadini del villaggio, non sapendo come combatterli, chiesero aiuto agli Dèi. Così il dio dell'amore andò in loro soccorso e per scacciare i pirati decise di accecarli con della polvere rosa, la polvere dell'amore.
Quella polvere è ancora presente sulle spiagge della Sardegna e chiunque passi per quelle spiagge sarà accecato dall'amore.
di Gabriele Ferrero, 1B
di Vanessa Casolino, 1B
7
Il racconto autobiografico
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Il mio primo giorno di scuola delle medie
Il mio primo giorno di scuola ero nervoso ed emozionato: chi avrei incontrato? Che professori avrei avuto? E i miei nuovi amici, chissà come sarebbero stati!!
E poi l’emozione di andare a scuola e tornare a casa da solo, visto che per cinque anni le mie maestre non mi facevano uscire dal cancello se non vedevano mia madre. Il primo giorno mi ha accompagnato lei stessa ed anche lei è venuta con il pullman; alle otto meno cinque eravamo nell' atrio della scuola con le altre due prime. Prima la Preside ci ha fatto il discorso di benvenuto, poi due coriste delle terze, accompagnate da tre prof di musica e di canto ci hanno cantato la canzone: “Benvenuto” di Laura Pausini, non con le parole originali, ma modificate per noi.
Dopo l’applauso, ogni insegnante veniva a chiamare la sua classe; siamo stati i primi ad essere chiamati dall'elenco dalla professoressa Cornacchione, la nostra insegnante di arte e immagine. Quindi un saluto veloce a mia madre ed ho iniziato questa nuova avventura!
Ora sono qui che scrivo, l’anno è ormai quasi finito, il tempo è passato velocissimo. Peccato che questo Coronavirus non sia ancora andato via perché sta lasciando nelle persone la paura di stare insieme ed io non posso invitare i miei amici per una passeggiata o a casa mia come facevamo fino ad ottobre.
Per il momento non posso lamentarmi, poi si sa: con alcuni si lega di più, con altri di meno.
Mi piace di più stare in classe che stare in videolezione: se qualcuno dice qualcosa di divertente, mi piace sentire 19 risate all'unisono e vedere anche il prof di turno che non vorrebbe ridere, ma poi le risate che risuonano diventano di 20 persone. Speriamo di tornare al più presto alla normalità e poter togliere le mascherine che ci nascondono il sorriso.
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di Luca Palma, 1A
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