La dialettica tra vita e forma in Pirandello

Pirandello e il flusso della vita

Gli uomini tendono a camuffarsi, a indossare delle «maschere», per apparire diversi e migliori di quello che sono: lo scrittore umorista riflette, giudica queste «maschere», questi atteggiamenti, e le strappa dal volto dei suoi personaggi, compatendoli. Pirandello stesso fornisce l’esempio illuminante della vecchia signora che si abbiglia e si trucca come una ragazza, suscitando ilarità. Questa prima reazione viene definita “l’avvertimento del contrario” ed è ciò che dà vita al comico. Lo scrittore umorista, invece, fa intervenire la riflessione, e allora pensa che quella signora si abbiglia e si trucca in quel modo perché forse ha un marito giovane e teme di perderlo se non sembra giovane anche lei; la vecchia signora è consapevole di essere ridicola, e soffre della situazione: ecco il “sentimento del contrario”, per cui si può affermare che&nbsp;l’umorismo&nbsp;di Pirandello può muovere, sì, al riso, ma si tratta di un riso amaro, pieno di pena, compatimento, sofferenza.&nbsp;

La vita di Luigi Pirandello

Relativismo Psicologico Orizzontale

Secondo Pirandello gli uomini non sono liberi. Quando nasciamo ci troviamo inseriti in una società precostituita regolata da leggi convenzioni e abitudini. Inseriti in questo contesto ci assegniamo un ruolo, ci fissiamo cioè in una forma, obbligati a muoverci secondo schemi ben definiti che accettiamo senza aver mai il coraggio di rifiutarli, anche quando sono in contrasto con la nostra natura. Ma sotto l’apparenza della forma in cui ci siamo fissati il nostro spirito freme per la continua mutabilità in quanto avverte sentimenti ed impulsi che vanno in contrasto con la maschera che ci siamo imposti. Ma ci freniamo sia per non urtare contro i pregiudizi della società sia per non urtare la buona pace del nostro spirito … Ma a volte capita che l’anima “istintiva” vada in contrasto con l’anima “morale” e allora a quel punto la maschera si spezza e siamo&nbsp;“come un attore che recita una parte che non gli è stata assegnata”, un violino fuor di corda”. Anche in questo caso non abbiamo motivo di rallegrarci perché una volta usciti dalla “vecchia forma” il senso di libertà è di breve durata in quanto il nuovo modo di vivere ci imprigiona in una “nuova forma” e vano sarà il tentativo di rientrare nella vecchia forma per il continuo mutare della realtà. &nbsp;Questo contrasto tra maschera e volto (apparenza esteriore e realtà interiore) costituisce motivo di fondo del suo romanzo più famoso.&nbsp;Il fu Mattia Pascal.

PIRANDELLO e le sue idee

Pirandello è l’autore del ‘900 più famoso e più letto nel mondo, ma anche il più rappresentato grazie alle sue opere teatrali. La sua fama mondiale non è data solo per essere stato insignito di un premio Nobel per la letteratura, ma perché è stato un autore d’avanguardia. Ha innovato e rivoluzionato le forme della narrazione del romanzo europeo del ‘900 e della tradizione teatrale, rompendo con le regole del classicismo e portando all’estreme conseguenze le tendenze delle avanguardie, viste anche nei poeti del ‘900. Pirandello si distingue per il gusto del paradosso, l’uso dell’ironia, dell’umorismo, finalizzati a “smascherare” le finzioni che l’uomo si costruisce nella sua vita sociale. Oltre ad essere un autore d’avanguardia è anche filosofo, perché la sua opera, oltre che letteraria, ha idee e visione del mondo molto profonde, che ritroviamo in molti filosofi importanti come Nietzsche. La sua riflessione filosofica si basa sulla vita intesa come flusso, come divenire, come qualcosa di impetuoso dalle tante forme difficilmente governabili, complesse, e che l’uomo cerca di ingabbiare, cerca di limitare, cerca di dare forma attraverso delle regole, delle convenzioni che spesso sono anche finzioni sociali.

MASCHERA Pirandello insegna che le persone indossano delle maschere, cioè imparano a fingere, nella società o nelle relazioni, a seconda di chi hanno di fronte e del contesto. Con parole più semplici, ciò che Pirandello vuole mettere in primo piano è la ricerca continua della propria identità la quale non è possibile da individuare poiché in ogni individuo vi sono più personalità. L’autore sostiene la presenza di una maschera, anzi per la precisione, di più maschere che l’essere umano cambia e ricambia a seconda del&nbsp;luogo, della circostanza in cui si trova.&nbsp;La maschera è uno dei temi fondamentali affrontati nei testi di Pirandello, essa diventa una sorte di metafora, di un atteggiamento dell’uomo che assume in diverse situazioni e circostanze. Secondo Pirandello la vita dell’uomo è in continuo cambiamento. L’uomo è un burattino nelle mani di un grande burattinaio.

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PIRANDELLO Il flusso della vita

Per Pirandello c’è un contrasto continuo tra ciò che appare, che è la forma e ciò che noi siamo abituati a vedere o crediamo di vedere in noi e nelle persone che ci circondano. La vita, pur essendo mobile e fluida, non si lascia conoscere perché è un flusso che cambia in continuazione e tende a calarsi, come già detto, in una forma, in cui resta prigioniera e dalla quale cerca di uscire per assumere nuove forme, senza mai trovar pace. Da questo rapporto dialettico deriva il relativismo psicologico, che si svolge sia in senso orizzontale, sia in senso verticale

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Pirandello la vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 Pirandello e le sue idee . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4 Maschera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5 Forma e Vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6 Mappa Relativismo psicologico . . . . . . . . . pag. 7 Relativismo psicologico Orizzontale . . . . . .pag. 8 Relativismo psicologico Verticale . . . . . . . . pag. 9 Umorismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 10 Luigi Pirandello, Novelle per un Anno. . . . pag. 11

Luigi Pirandello, Novelle per un Anno – QuartaRadio

Il disagio dell’uomo non deriva solo dall’urto con la società ma anche dal continuo mutarsi del suo spirito che non gli permette di conoscere bene se stesso ma neanche di delinearsi in una figura ben definita, dal suo subconscio infatti derivano continuamente sentimenti e impulsi che lo rendono diverso non solo dagli altri ma anche dal se stesso di prima e da quello che sarà poi. Per il suo continuo divenire l’uomo è “Uno nessuno e centomila”. ·&nbsp;Uno&nbsp;perché è quello che di volta in volta crede di essere ·&nbsp;Nessuno&nbsp;perché non riesce a fissarsi in una personalità ben definita ·&nbsp;Centomila&nbsp;perché assume tante forme quante gli altri gliene attribuiscono La disgregazione della persona umana costituisce il tema di fondo del romanzo-saggio&nbsp;“uno nessuno e centomila”