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La bella addormentata modernaLoading...
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di Veronica SantoroIn una casa molto lussuosa vivevano una madre e un padre felici perché era appena nata la loro prima figlia, Aurora, e per l’occasione avevano invitato tutti i parenti, i cugini, i fratelli e i nonni. L'unica persona a non essere stata invitata nella casa era la zia, che si arrabbiò e che comunque si recò da loro.
Mentre i cugini sorridevano alla bambina, la zia, alquanto innervosita, incominciò a gridare dicendo: “Non mi avete invitata quindi, quando la bambina avrà 17 anni, le farò bere una camomilla per non farla svegliare più". Dopodiché se ne andò e i genitori non diedero molta importanza a quanto avvenuto.
Aurora crebbe un po’ viziata, tuttavia sapeva anche essere gentile.
Mancava solo un giorno al suo diciassettesimo compleanno.
Il giorno passò e la zia arrivò con la camomilla in mano, gliela preparò, ma mise all'interno anche un po’ di insonnia. La ragazza bevve e si addormentò.
Un ragazzo su richiesta dei genitori andò a svegliarla. Le leggende narravano che un bacio poteva salvarla ma a lui non importava questo, dato il caratterino della ragazza, preferì farlo con degli schiaffi, infatti diceva: "Sono ancora meglio!".
Egli si recò, dunque, dalla ragazza che al posto di un bacio si beccò un bello schiaffo.
Mancava solo un giorno al suo diciassettesimo compleanno.
Il giorno passò e la zia arrivò con la camomilla in mano, gliela preparò, ma mise all'interno anche un po’ di insonnia. La ragazza bevve e si addormentò.
Un ragazzo su richiesta dei genitori andò a svegliarla. Le leggende narravano che un bacio poteva salvarla ma a lui non importava questo, dato il caratterino della ragazza, preferì farlo con degli schiaffi, infatti diceva: "Sono ancora meglio!".
Egli si recò, dunque, dalla ragazza che al posto di un bacio si beccò un bello schiaffo.
Svegliata bruscamente dal suo torpore la ragazza si alzò innervosita chiedendo: “Cos'è successo?”, gridò con una guancia rossa e sentendo un bel po' di dolore. Il ragazzo le rispose: "Ti ho salvato", sentendosi molto fiero di sé.
La ragazza fece una smorfia e gli rispose: "Ora è il mio turno!", e... puff!
Uno schiaffo mandò il ragazzo fuori dall’orbita.
Fine!
La ragazza fece una smorfia e gli rispose: "Ora è il mio turno!", e... puff!
Uno schiaffo mandò il ragazzo fuori dall’orbita.
Fine!