Book Creator

RAGGIO DI SOLE

by RAFFAELLA DI PIERRO

Pages 4 and 5 of 12

UN RAGGIO DI SOLE
C'era una volta in un piccolo paese una bambina di nome Sole. La mamma aveva pensato a questo nome perché era nata con un bel sorriso ed era bella come il sole.
Gli anni passavano e Sole era sempre più allegra e disponibile verso tutti, regalava sorrisi e gioia a chiunque la incontrasse.
Questo suo carattere allegro, però suscitava invidie da parte di alcuni bambini in particolar modo in Ivan, il bulletto del quartiere.
Loading...
Ivan, al contrario di Sole, odiava tutti perché era stato abbandonato dalla mamma e viveva con il papà che lo lasciava spesso solo perché lavorava tanto.
Loading...
Loading...
Ivan era molto abile a convincere gli altri bambini a seguirlo nelle sue cattiverie. Amava fare gruppo per spaventare i più deboli. In molti lo seguivano non perché condividessero le sue malefatte ma per paura della sua aggressività.
Loading...
Ogni volta che incontrava Martina, una bambina molto dolce e sensibile, la prendeva in giro con un ritornello:
"Martina, Martinella sei tanto paffutella! Prova un po' a cantare e le tue guanciotte farai ballare!"
Tutti erano spaventati da Ivan e dai sui amici, i quali ogni giorno all'uscita di scuola si guardavano intorno per capire chi prendere di mira.
Un giorno il malcapitato fu Donato, il quale vestiva con abiti poveri poiché la sua famiglia non aveva grosse possibilità economiche.
Come al solito, Ivan iniziò a prenderlo in giro dicendo:
"Donato, Donato vai in giro col pantalone rattoppato!"
"Donato, Donato vesti sempre più logorato!"
Ivan amava passeggiare e fischiettare in giro per il paese.
Una mattina passando nei pressi della casa di Sole vide, nel suo cortile, un albero con bellissime ciliegie così decise di arrampicarsi per mangiarne un po',
ma salendo si ruppe un ramo e scivolò giù rimanendo incastrato con un piede tra due rami.
Disperato iniziò a piangere e dimenarsi tanto che Sole sentì le sue urla e preoccupata andò fuori.
Si accorse che Ivan era incastrato tra i rami e che non ce la faceva ad aiutarlo da sola.
Così decise di chiamare Martina e Donato che abitavano lì accanto.
PrevNext