Book Creator

A new book

by Leonarda Virzì

Cover

Loading...

Lo Stretto di Messina:
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
"natura divina"
Loading...
Realizzato dalla classe II D
dell'I.C. n. 14 "San Francesco di Paola" di Messina
a.s. 2019/2020
Affacciarsi sullo Stretto di Messina per ammirarne il mare e la costa calabra, che sembra quasi toccarsi con un dito, è una grande emozione!
Il panorama lascia senza fiato: la superficie del mare è increspata qua e là dalle correnti, le barche dei pescatori e i gabbiani in volo sembrano esser lì da sempre: la natura emana un senso di pace e di misteriosa energia.
Lo Stretto è tutto questo e ancora di più, grazie ad un vissuto ricco di miti, leggende e vicende storiche. Il nostro Stretto è stato una via maestra delle rotte del Mediterraneo, sin dai tempi più antichi, rotta pericolosa ma affascinante. I primi navigatori hanno raccontato le proprie paure e il proprio stupore con miti e leggende immortali: Scilla e Cariddi, Fata Morgana... cercando di dare una spiegazione a fenomeni naturali unici al mondo... rendendo così la natura... "divina".
E ancora oggi gli antichi miti vivono in mezzo a noi:
Nettuno, Scilla, Cariddi.
Particolari della cinquecentesca Fontana del Nettuno di G.A. Montorsoli, Messina.
I Gorghi dello Stretto
Il fenomeno, osservato e conosciuto fin dai lontani tempi di Scilla e Cariddi, avviene per un particolare movimento di correnti marine che si alternano durante la giornata e sono presenti soltanto nello Stretto di Messina.
Ciò è dovuto alla particolarità del fondale: infatti, in questo tratto di mare dove si incontrano il mar Jonio e il mar Tirreno, si genera un dislivello di 15-20cm che in alcuni casi può raggiungere anche il mezzo metro: le masse d’acqua, quindi, si spostano in modo violento e improvviso in senso orizzontale poi emergono rapidamente con un salto di livello formando estesi e vorticosi gorghi (i garofuli), mitologicamente identificabili nei mostri di Scilla e Cariddi.
Lungo lo Stretto si producono tre gorghi principali, veri e propri vortici: uno presso la Lanterna di Messina, un altro di fronte a Punta Pezzo in Calabriaun terzo, di minore importanza degli altri, si forma presso la spiaggia di Ganzirri.
I gorghi, in base alle loro dimensioni, possono creare seri problemi alla navigazione, da questo l’immaginario dei mostri marini che impedivano di attraversare lo Stretto.
Le correnti che generano i gorghi
La Fata Morgana
Nello splendido scenario dello Stretto e è ancora oggi possibile incappare nei capricci della Fata Morgana.
Si tratta di una forma complessa e insolita di miraggio che si può scorgere all'interno della una stretta fascia posta sopra l'orizzonte tra le due sponde dello Stretto, un fenomeno osservato fin dall’antichità, che i Normanni attribuirono a Morgana, sorella di re Artù, che avendo preso dimora nello Stretto cercava di impedire ai condottieri di conquistare l'isola.
In condizioni di tempo sereno, può capitare che uno strato d'aria molto più calda sovrasti uno strato di aria più fredda: in questo caso la differenza di variazione (angolo di rifrazione) degli angoli con cui i raggi di luce vengono rimandati indietro al nostro occhio, dopo avere incontrato uno strato di aria densa fredda e poi uno di aria densa calda, produce una serie di immagini distorte, allungate, dilatate, avvicinate: il miraggio. 
Il fenomeno può essere osservato da qualunque altitudine ed è visibile anche ad occhio nudo, perché sulla superficie del mare, minuscole goccioline di acqua rarefatta fungono da lente di ingrandimento e dalla costa calabra (o siciliana) si può vedere la Sicilia (o la Calabria) più vicina del normale, con immagini distorte e riflesse sul mare o sul suolo. In sostanza la distanza sembra essere di poche centinaia di metri e si ha l'impressione di osservare nello Stretto una città irreale che si modifica e svanisce in brevissimo tempo.
PrevNext