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Il cervo alla fonte e il leone

by Angelo Gala

Pages 2 and 3 of 33

IL CERVO ALLA FONTE E IL LEONE
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In una dolce giornata estiva, sotto un cielo limpido e
azzurrissimo, un bellissimo cervo dalle lunghe
e possenti corna, si stava abbeverando ad una fonte
tanto cristallina da riuscire a riflettergli la sua
immagine come fosse uno specchio. Ammirando il proprio
bell'aspetto fiero e slanciato l'animale era orgoglioso di se stesso.
Le sue lunghe e ramificate corna erano stupende e si
ergevano decise verso l'alto come fossero maestose corone.
Il suo muso allungato era delicato e deciso come quello
di un principe e l'intero suo corpo era forte e
robusto. Le uniche cose che a suo avviso non erano
degne di lui erano quelle sue zampette troppo fragili
e delicate. E sì, se fossero state almeno un
poco più grosse non avrebbero stonato con il suo fisico possente.
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Ma proprio mentre egli era tutto
intento a rimirarsi, un brusco movimento alle sue
spalle risvegliò la sua attenzione: qualcuno lo
stava spiando!
Si trattava di un grosso leone pronto a balzargli addosso alla prima occasione!
Fortunatamente il cervo si accorse in tempo di
lui e riuscì ad allontanarsi cautamente dalla fonte

per andare a nascondersi dietro ad un grande
cespuglio. L'enorme felino però riuscì senza difficoltà

a rintracciare la sua preda a causa delle lunghe
corna di quest'ultima che ne tradivano la presenza.

Appena scovato, il cervo si lanciò in una
velocissima fuga verso la salvezza. Le sue agili zampe

correvano
come non mai superando ogni ostacolo e portandolo al sicuro.
Quando finalmente l'animale fu lontano da ogni
pericolo poté fermarsi per riprendere fiato.
"Che buffo," pensò il cervo "io ammiravo tanto le
mie belle corna ed invece esse mi hanno tradito mentre
invece, queste zampette apparentemente fragili che disprezzavo
mi hanno salvato la vita!"
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