Le colonne della nostra scuola

Pencils border

PRIMA COLONNA: LE BAMBINE E L'AMICIZIA

Quando&nbsp;tornarono a casa gli invitati aprirono i palloncini e lessero le poesie. Che emozioni nacquero nei loro cuori!&nbsp; Un calore e una gioia veramente forti. Dopo aver letto le poesie ricevute in dono decisero di chiamare i compagni di scuola per recitarle.&nbsp; I compagni allora scrissero un testo ciascuno dedicato ai due bambini. Il giorno dopo quando andarono a scuola e si rividero tutti insieme recitarono le poesie prodotte. Poi giocarono in giardino con un’allegria e un senso di pace che non avevano mai provato.

Senza perdersi in altre distrazioni risalì sul punto di domanda e si diresse alla corte di re Artù dove incontrò il mago Merlino e la principessa Ginevra che gli fece fare un giro del castello mentre&nbsp; Merlino gli fece vedere i suoi libri di magia. Dopo un po’ andò nel giardino reale dove c’erano fiori che non aveva mai visto. A questo punto era soddisfatto della sua visita e ripartì per un’altra epoca. Matteo arrivò a Londra il cinque novembre 1605 quando Guy Fawkes stava accendendo i barili di polvere da sparo: arrivò di corsa a fermarlo e gli chiese perché lo stesse facendo. Lui rispose che voleva far saltare in aria il parlamento insieme al re non cattolico. Matteo gli disse che non era una cosa intelligente e che forse chiedendoglielo gentilmente avrebbe accettato di farsi battezzare per diventare cattolico. Infatti il re accettò, Matteo salutò Guy Fawkes e se ne andò in cerca di altre storie da scoprire.&nbsp;

Era una festa regale, c’era parecchia gente e tutti si divertivano. Sulle&nbsp; tavole imbandite c’era tanto cibo, le posate erano di argento e i piatti di ceramica decorata con motivi eleganti. Matteo sarebbe voluto restare fino alla nascita della principessa ma voleva ripercorrere tutte le azioni storiche avvenute negli anni passati. Quindi si rimise in sella al punto di domanda e ricominciò il suo viaggio. La seconda tappa fu dalla regina Cleopatra nell'antico Egitto. Matteo vide una scena molto imbarazzante: la regina Cleopatra stava facendo il bagno nel latte di asina e accanto a lei due servitori le stavano offrendo un enorme grappolo d’uva. A quel punto Matteo sentì lo stomaco brontolare e di nascosto rubò degli acini d’uva caduti per terra, poi sempre di nascosto si avvicinò al latte di asino e ne sorseggiò un po’.

Noi siamo la classe quarta della scuola primaria&nbsp; “Gianni Rodari” Quando arriviamo a scuola la prima cosa che vediamo sono le cinque colonne colorate:&nbsp; matitoni che mettono allegria, uno diverso dall’altro. Colorati, originali, diversi e allegri proprio come noi. Da loro siamo partiti nel nostro viaggio verso&nbsp; il maestro Gianni Rodari

TERZA COLONNA: IL PUNTO INTERROGATIVO E LE GRANDI DOMANDE

TITOLO: I TRE AMICI Lorenzo, Jan e Tommaso Tre bambini stavano andando a scuola insieme: a un certo punto del tragitto videro una colonna con tanti numeri e un grande orologio.&nbsp; Dopo la scuola tutti e tre i bambini andarono ad ammirare la colonna che avevano visto quella mattina. I bambini dissero: ”Che bella questa colonna con tutti questi numeri! ”. La colonna faceva rallegrare i bambini perché a loro piacevano tanto i numeri e piaceva molto guardare l’orologio.&nbsp; I bambini iniziarono ad andare tutti i giorni nello stesso posto perché quella colonna li rendeva felici.&nbsp; Un giorno i bambini furono sorpresi perchè c’erano dei muratori intorno alla colonna e temettero&nbsp;subito che&nbsp;gli operai stessero facendo qualcosa di terribile. Quella sera andarono a letto tristi perchè pensarono che i muratori avrebbero distrutto la colonna.

TITOLO: IL MUSEO DEGLI OROLOGI Giorgia e Raffaele Ecco il primo giorno di scuola del piccolo Leo. Leo è un bambino vivace e quando arrivò per la prima volta alla scuola Gianni Rodari di Olgiate Comasco si divertì tanto toccando tutte le colonne&nbsp;colorate che ci sono davanti all’ingresso.&nbsp; Fino a che si ritrovò a toccare anche l’ultima colonna: cioè quella con l’orologio e i numeri. Fu allora&nbsp;che si illuminò. La forza della luce lo inghiottì e finì in un museo pieno di orologi che lo fissarono. Leo chiese agli orologi che cosa stesse succedendo e loro risposero: ”Visto che tu non sai mai che ore sono e prendi sempre tante note, sei qui per imparare a non far tardi a scuola e così non prenderai più note.” Leo imparò tutto sugli orologi&nbsp;e dopo aver chiacchierato a lungo con loro si accorse che stava scomparendo, così quando svanì si svegliò nel suo letto e si rese conto che era stato tutto un sogno. Ma aveva finalmente capito: infatti Leo si comprò subito un orologio e da quel momento arrivò sempre in orario.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Infine per chi volesse sapere chi ha ornato le nostre colonne a quali testi di Gianni Rodari si è ispirato eccolo accontentato

Il sasso nello stagno suscita onde concentriche che si allargano in superficie. Rodari ha inventato molte storie partendo da una parola scelta a caso. Noi abbiamo scelto alcune parole dei nostri pensieri sulle colonne. ECCO LE NOSTRE PRODUZIONI

TITOLO: ROSSINO FA IL GIRO DEL MONDO Chiara, Eleonora C e Gihoia&nbsp; C’era una volta un pesce di nome Rossino che voleva fare il giro del mondo in ventiquattro ore. Ma purtroppo il mare era troppo grande cominciò a pensare che non ce l’avrebbe fatta se fosse stato solo. Il cielo, le nuvole e le stelle erano immense così cominciò a chiedere aiuto alle nuvole . Le nuvole, generose e sensibili, lo aiutarono a non perdersi. L’arcobaleno, con i suoi fantastici colori, creò per lui una barca tutta colorata con all’interno dell’acqua . Il cielo disse all’arcobaleno di controllare con attenzione Rosino durante tutto il viaggio. L’arcobaleno rispose che per lui andava bene. Così Rossino fece il giro del mondo molto velocemente! Quando tornarono a casa furono felici e contenti. Rossino guardò il cielo, le nuvole, le stelle e l’arcobaleno ringraziandoli per il meraviglioso viaggio fatto insieme.

Una volta arrivata nella grande capitale francese subito andò in camera sua e appese i poster e i quadri, appiccicò i cd al muro e decorò la scrivania con piccole farfalle viola, poco dopo arrivò il papà con il letto su cui lei si stese e si mise a dormire per tre ore. Quando si svegliò si mise lo zaino, uscì e visitò: la Torre Eiffel, Notre-Dame, il museo del Louvre. Era tutto molto bello, si faceva dei selfie ma non riusciva a sorridere. Quando arrivò a casa si mise a disegnare tutti i posti che aveva visitato poi pranzò e si mise a guardare un po’ di televisione. Si mise a leggere un libro di Gianni Rodari, di solito quando leggeva Martina volava con la fantasia e si rasserenava, ma non quel giorno. Dopo&nbsp;andò a farsi anche un giro&nbsp;in bici, ma si sentiva ancora tanto triste. Era a Parigi, una città meravigliosa, eppure non riusciva e provare gioia ed entusiasmo. Quando si fece sera cenò e, senza condividere questo malessere con i suoi genitori, si ritirò in camera. A letto si mise a pensare alle sue amiche: le mancavano molto. Quando la mattina dopo dovette andare a scuola era molto in ansia perchè lì non conosceva proprio nessuno. Guinta a scuola ebbe uno scatto terribile di ira: fece cadere una sedia, e poi un’altra. Si allontanò immediatamente andando in giardino. Lì si mise a piangere&nbsp; Quando una ragazza, di nome Esmeralda, le si avvicinò e inziarono parlare scoprirono di avere molti interessi in comune e&nbsp;così Martina si confidò. Diventarono migliori amiche. Quella sera Martina si addormentò felice di essersi fatta una nuova amica parigina.

TITOLO MARTINA A PARIGI Irene, Giada e Paxman Il giorno 6 novembre 1982 Martina si svegliò alle sei e vide la camera tutta disordinata, si mise a mettere a posto. Poi si vestì e fece colazione. Senza far rumore andò anche a vedere se i suoi genitori erano svegli, ma visto che non lo erano si mise a ripassare scienze e matematica. Poi finalmente andò a scuola e visto che era ancora in anticipo si mise a guardare il telefono. Al suono della campanella entrò nella porta del primo liceo e svuotò lo zaino. Poi iniziarono le lezioni, le prime due ore trascorsero veloci e durante la ricreazione con le compagne&nbsp;parlarono di canzoni popolari e canzoni vecchie. Con queste compagne stava proprio bene e non le avrebbe mai volute lasciare. Iniziò nuovamente la lezione e nella verifica di scienze prese A + e nella verifica di matematica prese B+. Arrivata a casa però l’entusiasmo sparì: scoprì che l’indomani si sarebbe trasferita a Parigi. La mattina dopo salutò tristemente le amiche e partì.

Un’altra delle sue avventure fu quella della laurea dei suoi nonni: si trovava in un posto strano e serio. In una sala i suoi nonni stavano facendo un test per vedere se avevano capito tutto sul loro lavoro, a un certo punto la nonna si alzò e consegnò il test al giudice, dopo qualche minuto anche il nonno lo consegnò al giudice e lui con un'aria fiera ma anche severa disse che era felice di annunciare che erano promossi e che potevano dal giorno successivo cominciare a lavorare come apprendisti. Matteo si accorse che era ora di andare in cerca di un altro avvenimento storico, quindi si mise in groppa al suo punto di domanda e cominciò a viaggiare verso il 1983 cioè la nascita dei suoi genitori. Quando arrivò vide subito i genitori appena nati e gli venne voglia di prenderli in braccio ma si ricordò che erano i suoi genitori. Ad un certo punto gli venne ancora fame e rubò un pezzo di torta appena sfornata per festeggiare la nascita. La torta era una crostata alle fragole e di fianco ce n’era una seconda a sette piani, con panna, frutti di bosco cosparsi di zucchero a velo,fiori e cuori fatti di pasta di zucchero.

I bambini non volevano neanche alzarsi ma le loro mamme li rassicurarono : alla colonna non sarebbe successo niente, ma i ragazzi non ci credevano. Il giorno seguente i tre amici si alzarono per prepararsi ad andare a scuola. Quando la scuola finì si precipitarono dove si trovava&nbsp;la colonna per vedere se c’era ancora. I bambini per fortuna trovarono la colonna, però videro qualcosa di diverso: la colonna era molto più colorata. “Speriamo che in futuro la colonna resti in piedi per sempre!” dissero in coro. ”Ora è più bella di prima!” Felici e spensierati iniziarono a giocare attorno alla loro meravigliosa colonna.

TITOLO: UN VIAGGIO NEL PASSATO Margherita P. Eleonora S. C’era una volta un bambino che si chiamava Matteo. Matteo era molto curioso e si faceva un sacco di domande ma durante la quarantena si annoiava tanto. Il bambino era così attratto dai punti di domanda che un giorno guardandone uno da vicino vicino finì col farsi inghiottire e fu così che trovò il modo di viaggiare nel tempo e di divertirsi durante la quarantena. Mentre viaggiava nei punti di domanda vedeva cose successe milioni di anni fa. Il bambino mentre viaggiava imparava tantissime cose nuove successe in passato. Un giorno il punto di domanda lo portò nell'anno 1926, era una giornata soleggiata, il paese era in festa perché fra poche ore sarebbe nata la principessa Elisabetta 2°d’Inghilterra. Matteo si unì ai festeggiamenti anche se non sapeva che cosa si stesse festeggiando.

TITOLO IL PUNTO INTERROGATIVO DI MATTIA Margherita B., Ginevra e Arianna &nbsp;Un giorno un uomo di nome Mattia era sul treno per Parigi, mentre leggeva un libro si accorse che alla fine della domanda mancava un punto interrogativo. Mattia iniziò a farsi tante domande senza mai avere risposta , scese dal treno e vide molte persone e continuò a farsi molte domande sulla frase del libro. &nbsp;Arrivato alla casa di sua sorella Martina, appoggiò la valigia, a terra e andò a salutarla. Il punto interrogativo, mancante nel libro, si era nascosto nella valigia. Dopo un po' uscì fuori per vedere dov’era e andò&nbsp;in cucina e assaggiò i biscotti capì che erano buoni e ne prese un paio. Quando sentì dei passi allora tornò subito in valigia. Mattia prese la valigia e la portò al piano di sopra e la svuotò, e dentro alle mutande trovò il punto interrogativo, che nascose velocemente nell'armadio è gli chiese :”Perché sei uscito dal libro?”.

Il punto di domanda gli rispose: ”Perché la frase non mi piaceva diceva troppe parole brutte” allora Mattia, furbo come era, gli disse che se tornava nel libro avrebbe potuto fare scambio con un altro punto interrogativo. &nbsp;Il punto interrogativo scelse una frase che gli piaceva e si accomodò però i vicini&nbsp;erano troppo calmi ci voleva un po' di azione . Chiamò Mattia, che stava cenando con sua sorella quando questi ebbe finito andò a vedere cosa fosse successo allora gli disse che lì non si trovava bene. Mattia allora gli intimò: ”Ti do tutta la notte per cercare il punto che preferisci”. Allora navigò in lungo e in largo ma non trovò nessuna frase che era come la prima quindi tornò lì ma il proprietario non voleva lasciargliela più allora chiamò Mattia che gli fece cambiare idea e ebbe di nuovo la sua vecchia casa. &nbsp;Il punto interrogativo fu di nuovo felice e Mattia altrettanto.

Appena finito lo spuntino ricominciò il suo viaggio ma questa volta si diresse verso la sua nascita. Quando arrivò nel 2011 si vide avvolto in una copertina azzurra a pois arancioni. Matteo si ricordò che quella copertina era quella che aveva nel suo letto sotto al cuscino. Era così carino da piccolo: aveva preso gli occhi dalla mamma e la boccuccia dal papà, sarebbe voluto rimanere ancora tantissimo tempo ad ammirarsi però era già ora di cena e tornò a casa dai suoi genitori. A tavola raccontò tutto quello che aveva visto e i suoi genitori erano stupefatti da tutte le conoscenze che Matteo aveva scoperto e si complimentarono con lui. Al mattino quando andò a scuola fece una verifica sulla nascita della regina Elisabetta 2° e prese un bellissimo dieci più più!

Un giorno Sofia prese in mano la foto di classe dell’anno precedente&nbsp;e si commosse perché si ricordò alcune maestre e compagne che adesso non c’erano più perché avevano cambiato scuola. Quelle bambine erano state le sue migliori amiche del cuore. Il giorno dopo, quando tornò a scuola, prese un voto negativo in scienze perché pensava alle sue ex amiche che le mancavano tanto.&nbsp; &nbsp;Qualche giorno dopo, le sue ex migliori amiche, arrivarono a scuola per salutare tutti i suoi compagni e le sue magnifiche maestre, Sofia&nbsp;si mise a piangere per la gioia. Clara e Chiara andarono da Sofia e l'abbracciarono forte. Sofia gli voleva tanto bene e anche loro le volevano bene, decisero quindi di vedersi una volta a settimana, vicino al&nbsp;loro albero. Da quel giorno si videro spesso e insieme si divertirono un mondo.

Classe quarta anno scolastico 2020/2021

QUARTA COLONNA: IL GRANDE OROLOGIO, I NUMERI E LA NATURA

TITOLO:LA FESTA DI COMPLEANNO Antonella e Delia &nbsp;C’erano una volta una bimba e un bimbo che giocavano a palla in giardino. La bambina si chiamava Sara e il bambino Luca. Ai bambini piaceva molto giocare soprattutto a pallone e con la corda per saltare. Un bel giorno andarono alla festa di compleanno di un loro caro amico e si divertirono molto. Il loro amico amava il verde e anche la natura, quindi fece dare agli invitati come dono due palloncini verdi a testa contenenti dei bigliettini con scritto delle poesie, diverse da palloncino a palloncino.&nbsp; Certo, questo bambino, sensibile e delicato, amava molto la poesia e ne conosceva tantissime.,&nbsp; Inoltre dentro ai palloncini c’erano anche delle foglie di olivo proprio perchè il bambino era amante della natura e desiderava diffondere anche un pensiero di pace .

ALUNNI CLASSE QUARTA Scuola Primaria "Gianni Rodari" Olgiate Comasco Anno scolastico 2020/2021

TITOLO: IL DESIDERIO DI TORNARE A SCUOLA Aurora, Elisa e Giulia Un giorno Sofia stava andando a scuola, dopo un po’ arrivò e si accorse che la scuola era chiusa perché era festa e non&nbsp;se lo ricordava. Sofia si mise a piangere perché a scuola era solita vedere tutti i suoi&nbsp;compagni. Il suo desiderio più grande era quindi di tornare a scuola e rivedere i suoi amici. Dopo qualche ora a Sofia venne un'idea. Aveva pensato di andare al parco a giocare con i suoi amici. Fra loro avevano una forte amicizia: erano inseparabili. Decisero di ritrovarsi&nbsp;il sabato pomeriggio alle 16:00 vicino all'albero dei desideri chiamato così perché&nbsp;lì si esprimevano pensieri, sogni e desideri.&nbsp;&nbsp;

Name

Safari may block some audio or video from playing automatically and ‘read to me’ will skip these. You can configure this in Safari’s preferences.