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Ci spieghi meglio...Lavoravo in fabbrica, ma la mia passione era il calcio. Ci sapevo fare col pallone, sapete! E dopo qualche anno si realizzò il mio sogno di calciatore: giocavo nel Milan o, come dicevano i fascisti, nel Milano. Ero un mediano. Mi dicevano che ero un mediano in campo e nella vita, perché mi sacrificavo per i compagni e in fabbrica per la famiglia.
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Era felice, quindi?Molto! Purtroppo però, durante un'amichevole uno scontro di gioco come tanti mi costò caro. Mi ritrovai a terra e sentii che qualcosa non andava, perché avevo un forte dolore al ginocchio. Fu una sentenza atroce per me: menisco rotto! All'epoca, parliamo del 1943, significava niente più calcio. Il mio sogno si era già concluso!
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