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LA TESTATA N. 3

by Polo 2 news La testata

Cover

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POESIE FARCITE
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Pensieri e rime su Dante
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“ALL’INFERNO CON DANTE…”
LA VOCE DEI PARTECIPANTI
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2 aprile
"Giornata mondiale della consapevolezza dell' autismo "
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Lettera alla Direzione del Giornalino:
la Redazione risponde !
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"MIO FRATELLO SI
CHIAMA JESSICA"
di John Boyne
IL

NOSTRO
DANTEDI'
Scuola Secondaria I grado
POESIE FARCITE
Noi ragazzi delle classi seconde, nell’ambito delle attività laboratoriali di italiano, siamo stati impegnati a realizzare un’attività di riscrittura creativa de“La Divina Commedia”.
Quest’anno ricorrono i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta e abbiamo voluto approfondire lo studio della vita di Dante con letture, discussioni e attività. Ci siamo divertiti a sperimentare, a fare i poeti immergendoci nel mondo della letteratura, realizzando disegni ispirati ai vari cerchi e situazioni della Commedia, pensieri e poesie sul Sommo Poeta. In particolare abbiamo composto le poesie “farcite”, ovvero la riscrittura di versi famosi. Siamo partiti da quelli originali, alternandoli con i nostri e componendo una sintonia di parole.
È stato divertente giocare con le rime e modificare in modo personale le terzine dantesche. Questa attività ci ha interessato e coinvolto perché ci ha permesso di avvicinarci con curiosità al poeta che è considerato il padre della letteratura italiana.

Ludovica Stamerra
Francesca Stefanelli
2 A
Desirée Alfarano 2 D
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
e mi venne tanta paura,
che la diritta via era smarrita
e venni infilzato con una matita
“Ahi” gridai, “ah che dolor”,
era una Carioca multicolor
e non feci in tempo a fare un altro passo
che mi infilzai anche con un compasso
..oplà, feci un saltello
mi graffiai con un righello.
Ah quanto a dire qual era è cosa dura
e alla fine scappai per la paura.

Valentina Lubello 2 A
LA PORTA DELL’INFERNO
“Per me si va nella città dolente
che da tutti Inferno è chiamato,
per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente”
-guardando quel luogo persi la mente-.
“Giustizia mosse il mio Alto Fattore”
mentre guardavo le anime dannate,
dentro di me provavo timore.
“Dinanzi a me non fuor cose create 
perché prima di farle, furono pensate”.
Queste parole di colore oscuro
così difficili da poter capire 
vidi scritte su quel muro.
E Virgilio a me come persona accorta,
come maestro e guida fidata,
mi mostra ogni cosa che è stata scorta.
“Noi siam venuti al loco ov‘ i t ho detto
dove ognuno sta nel posto a lui concesso,
qui ogni anima è mutata nell‘aspetto”.
E poi che la sua mano a la mia puose
iniziò a narrare
e tutti i suoi racconti più veri 
sono pungenti come un mazzo di rose.

Francesca Stefanelli 2 A
Francesco si smarrisce in una pandemia

Nel mezzo del cammino di nostra vita
mi ritrovai per una pandemia oscura,
che la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era │ cosa dura
esta quarantena terribile │ aspra e cupa
che nel pensier rinnova la paura.

Tant'│ amara che poco sono pi i compiti,
ma per trattar del bene ch'i vi trovai,
dir￲ de l' altre cose che ascoltai.

Io non so ben ridir come tutto inizi￲,
tant'era io pien di confusione
tra DDI e DAD che la vera scuola IO ABBANDONAI.
Francesco Miggiano 2^D
Carlo Barone 2^ B
Nel mezzo del cammino di nostra vita
mi ritrovai in una scuola nuova
da cui la mia mente era incuriosita.

Ahi quanto a dir quant’ era cosa dura
ricordar le materie e i professori,
però, si sa, nei libri si trova la cultura.

Per trattar del ben che vi trovai
non dirò tutte le cose che vi ho scorte
perché nei guai non vorrei finir giammai.

Io non so ben ridir come l’anno superai
tant’ ero piena di sonno alle lezioni
che le spiegazioni abbandonai.
 Sofia Romano 2^ B
Nel mezzo del cammino di nostra vita
mi ritrovai in una situazione sperduta
che la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa temuta
questo virus pauroso e forte
che del Governo ha causato la caduta.

E’ così potente che causa la morte
ma per raccontar quel che provai
dirò delle altre cose che da esso son sorte.

Non so ben ridir com’era noioso
tant’ era stressante che ormai
la fantasia avevo messo a riposo.
Nel mezzo del cammino di nostra vita
mi ritrovai in didattica a distanza
che la diritta via era smarrita.

Ed ero qui da solo nella stanza
esta selva selvaggia è aspra e forte
ma io studiavo ancora con costanza.

Prati fioriti e poi verso il tramonto
tant’ero pien di sonno a quel punto
che questa vita mi sembrò un racconto.
Francesco Mele 2^D
Rocco Dell’ Anna 2^ D
Disegno di Gioele Fattizzo 2^ B
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