Sulla Bellezza 

Come le case che fanno costruire, diventano una cosa normale anche se illegali, il paesaggio diventa bello anche con queste case perché diventano una cosa normale e io non voglio che la mafia diventi una cosa normale.&nbsp; Penso che all'origine, nella natura, tutto avesse almeno un po' di bellezza in sé, la bellezza era qualcosa di puro e semplice. Oggi è quasi sparita ed è diventata solo una copertura, un qualcosa di finto per nascondere gli orrori della società. Scena 11 R. Piano: La libertà è indispensabile. Purtroppo, malgrado queste magnifiche storie che ci dicono tanto sull'umanità, la nostra continua. Spesso senza avere imparato dagli errori fatti nel passato, mentre dovremmo ricavarne delle lezioni importanti per il futuro.

Scena 1&nbsp; (Renzo Piano inizia a progettare una scala a chiocciola). R. Piano: Il progetto è pronto possiamo realizzare la scala. Ho tutti i pezzi. I mattoni, il cemento, il ferro. Non manca niente!

La bellezza nella curiosità. Marco Polo.

(Nel palazzo d'oro su cui è seduto Kubilai Khan, Matteo e Nicolò Polo presentano Marco.&nbsp; Una fila di guardie. A fianco di Kubilai Khan due guardie speciali. Un leopardo ai piedi del Gran Khan). Gran Khan: solleva la mano in senso di assenso. Niccolò Polo: (inchinandosi) Ecco a voi, sua altezza, mio figlio Marco! Gran Khan: (Fa un segno di assenso con la testa). Matteo: Maestà abbiamo attraversato deserti e città moderne, incontrato popoli di diverse culture e religioni. La nostra fatica è stata però ripagata dalla meraviglia di questa corte. Marco: Ecco il nostro dono (e porge una gondola). (Esce la corte)

(In carcere) Marco: Aveva ragione mio zio, abbiamo attraversato deserti città. In particolare a Baldac ho sentito di una leggenda sulla fede dei cristiani che dimostra quanto sia importante la forza della fede su qualsiasi altra cosa. I cristiani vengono sottoposti a una prova, spostare una montagna per dimostrare al loro fede. La loro fede li aiuta perché Dio aiuta i credenti e sposta la montangna. Rustichello: spostare una montagna?

Scena 9 (Mafiosi discutono in una stanza) Mafioso n.1: Come osa quell'ingrato! Come osa insinuare che noi onesti cittadini facciamo quelle cose orrende che racconta. Mafioso n.2 : Si, hai ragione! Noi operiamo&nbsp;per gli interessi comuni, ed è così che lui ci ringrazia?&nbsp; Dovrebbe vergognarsi, non so cosa mi impedisca di spaccargli la faccia. Mafioso n. 3: Questo Peppino, se continua così saremo obbligati a farlo fuori. Mafioso n. 4 : Perché venire a rompere proprio noi? Capo Mafioso: Calmatevi, Calmatevi! Neanche a me piace come parla, ma dobbiamo restare calmi e aspettare il momento giusto per zittirlo per sempre.

Scena 10 ( Peppino e suo fratello sono seduti sul letto di Peppino. Si vede dalla finestra che è sera). Peppino: Spesso vorrei essere nato a cento chilometri da qui. Fratello: Perché? Peppino: Voglio dire, se non fossimo nati qui e vivessimo da un'altra parte, avremmo una vita totalmente diversa, no? Fratello: Mi sembra ovvio... Peppino: Ma se nostro padre non fosse coinvolto, vivremmo una vita più felice vero? Fratello: Scusa ma di cosa parli? Peppino: della mafia, è logico! Fratello: Non possiamo cambiare argomento per una volta? Peppino: Per te è forse una cosa normale ma per me non lo è. Non bisogna accettarla e vivere come se fosse una cosa poco importante.&nbsp;

La bellezza nella giustizia. Peppino Impastato

Scena 5 R. Piano: Un incontro tra la conoscenza e la bellezza. Vabbè! Continuo a lavorare! (Terzo gradino)

Scena 6 (Quadro della Gioconda disposto in un lato della sala. Una seconda cornice da cui esce la Gioconda). Gioconda: Questo silenzio mi ha stancata. Sono stufa di vedere sguardi meravigliati, attoniti. Si, è vero sono un'idea! Sono frutto di un'idea! E con questo? Leonardo: Si, i tempi sono cambiati! Non sono più quelli dell'Italia splendente! Gioconda: Non capisco che cosa trovino&nbsp;nel mio sguardo! Perché così tanti ammiratori? Eppure altre tue opere sono ugualmente belle. Leonardo: La risposta è nel senso di bellezza che ciascuna epoca si dà. Tu rispondi a quei canoni. A volte la bellezza sta nell'autenticità e nel tuo caso nell'enigmaticità. Gioconda: Però io vedo che le mie ammiratrici non mi rassomigliano. Loro sono diverse, sono più libere più originali, più indipendenti. Quanto vorrei essere come loro.

Scena 3 R. Piano: La bellezza nella curiosità! Voglio andare oltre Marco Polo. (continua a progettare la scala).

Scena 4 Narratore: Sempre per le vie dell'Oriente un altro viaggiatore raggiunse la Cina. Fu un missionario della Compagnia di Gesù, Matteo Ricci.

Scena 2 ( In prigione Rustichello legge la parte introduttiva de Il Milione) “Signori imperatori, principi e comandanti, e voi tutti, lettori grandi e piccini, ascoltate questo libro che narra le meraviglie dei popoli dell’Asia e le avventure di Messer Marco Polo, un gentiluomo veneziano che trascorse ben 26 anni della sua vita in quelle terre sconosciute e affascinanti.” Rustichello: va bene così come è scritto? Marco: si, si va bene. Adesso però vorrei raccontare di quando siamo arrivati, io mio zio e mio padre alla corte del Gran Khan Kubilai. Era una meraviglia! Immagina un palazzo tutto d'oro, un bellissimo giardino incantevole. Tutti, compreso il Gran Khan vestiti di seta. Ai piedi del sovrano era adagiato un leopardo addomesticato.

Disegni di Alexandre Miano- Jancour - Noemi Girard - Chiara Joachim Balzani - Margot Schaeffer - Iacopo Teot - Marco Vezza.

Leonardo: Ma tu hai qualcosa che loro non hanno, il tuo sguardo misterioso. Gioconda: Il mio sguardo non mi rende libera, è giunto il momento di riscrivere il mio destino. Usciamo!&nbsp; (tende la mano a Leonardo) Narratore: Leonardo non ha il tempo di obiettare che sono già fuori. Percorrono il corridoio e si ritrovano all'uscita del Louvre. Per la prima volta vedono la città di Parigi cambiata, unica, illuminata e moderna. I passanti bisbigliano tra di loro alla vista dei due personaggi. Gioconda: Il mondo è cambiato! Leonardo: Si, si è trasformato! È veramente cambiato! Solo noi siamo rimasti gli stessi!

Scena 7 R. Piano: Sempre alla ricerca della perfezione (quarto gradino o piano)

Sceneggiatura a cura della classe 4ème della Sezione Italiana del Collège Les Hauts Grillets. Ins. Piera Sanna

La bellezza nella conoscenza. Matteo Ricci

Scena 4 Narratore: Sempre per le vie dell'Oriente un altro viaggiatore raggiunse la Cina. Fu un missionario della Compagnia di Gesù, Matteo Ricci. (Matteo Ricci in biblioteca con altri studiosi cinesi traducono la Geometria di Euclide) Matteo: Ecco il libro da tradurre, La geometria di Euclide! Primo studioso cinese: Incredibile la scoperta della geometria! Matteo: Euclide era un genio della matematica. La sua opera è a fondamento di tutta la nostra scienza! Questa è la ragione per cui vorrei farvela conoscere! Secondo studioso cinese: La matematica ha a che fare con l'astrologia. Primo esperto cinese: Secondo la visione cinese gli astri rispecchiano la nostra realtà. Matteo: Anche se la nostra visione, come missionari è legata a quella di Dio, condivido la vostra convinzione che l'Universo non solo ha un diretto rapporto con la matematica ma anche con la vita degli uomini.

Terzo studioso cinese: La geometria? La matematica? Gli Astri? Dio? Legati assieme? È un'esagerazione! Se gli astri ci dicono del destino del mondo . Come può farlo il vostro Dio? Matteo: Il mio compito è quello di farvi conoscere il nome di Dio e le sue bellezze. Una di queste è la conoscenza dell'Universo. Terzo studioso cinese: Noi cinesi possediamo conoscenze sull'astrologia e sulla matematica. Matteo: Su questo non ci sono dubbi, la vostra è una grande cultura. Perché non ampliarla attraverso un'altra ottica, un altro punto di vista? (Entra un servo che introduce l'Imperatore)&nbsp; Servo: Sua Altezza, l'imperatore della dinastia Ming. (Matteo Ricci e gli altri esperti si inchinano) Terzo studioso: Quanta immaginazione ha questo straniero! Imperatore: è l'immaginazione che ha fatto evolvere la nostra civiltà. Le nostre scoperte non sono altro che la dimostrazione delle cose che in un primo tempo abbiamo solo immaginato.

Scena 8 (Peppino si prepara per parlare alla radio, suo padre entra). Padre: Peppino che fai? Ci farai tutti morire se continui così! Peppino: Si, ma se non lo faccio io, chi lo farà? Padre: Ma che te ne frega! Il cuore di tua madre non reggerà se tu muori. (Il padre esce, Peppino rimane in riflessione e dopo un po' si sente la voce alla radio) Peppino (parla attraverso la radio): Benvenuti su radio Aut, oggi vi racconteremo l'incontro tra i capi tribù, nella nostra città di Mafiopoli! Prima ascoltiamo l'inno di questa bella città. (In sottofondo la musica della canzone Volare di Domenico Modugno)

Vorrei parlare con voi di bellezza, quella vera, che è spesso invisibile. Renzo Piano

Marco: Tutto è possibile! Non dobbiamo meravigliarci, anche le leggende fanno parte dell'umanità. Rustichello: Ma nello sterminato cielo asiatico che cosa hai trovato? Marco: Tante meravigliose diversità e anche noi facevamo parte di questa diversità agli occhi del gran Khan. (Alla Corte del Gran Kan vengono offerte ai Polo delle coppe con cibo e bevande) Gran Khan: Ditemi voi stranieri, della vostra religione. Marco: Noi cristiani crediamo in un unico Dio che ha creato l'universo. Gran Khan: è il vostro Dio quello che vi governa? Nicolò: il rappresentante di Dio sulla terra è il papa ma a governare le città sono altri. Gran Khan: Due sovrani? Non saranno la causa di guerre?

Matteo: Si, purtroppo le guerre fanno parte della natura umana. (In prigione) Rustichello (rivolto a Marco): Che cosa ti ha salvato da queste peripezie? Marco: Considerare queste diversità bellissime espressioni dell'universalità.

La bellezza nell' autenticità. Leonardo da Vinci

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