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Uno sguardo stellato

by piesse

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Uno sguardo stellato
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Racconto liberamente tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri
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A cura della classe 6ème della Sezione Italiana del Collège Les Hauts Grillets di Saint Germain en Laye.
Ins. Piera Sanna
Dante è ormai all'ottavo cielo, il cielo stellato, sta contemplando la costellazione dei Gemelli quando sente Beatrice rivolgergli la parola. “Dante, tu guardi sempre il cielo, ma dimentichi da che posto vieni. Guarda giù e ammira la terra, che è la tua casa”. 
Dante osserva l'uno dopo l'altro i sette cieli che aveva attraversato. Dopo guarda la Luna che vista da lassù non ha macchie perché il Sole la illumina; in ogni cielo girano i pianeti, Giove, Saturno Marte e altri. Alla fine posa lo sguardo sulla Terra, è talmente piccola che lo fa sorridere di compassione ed esclama “Questo è il posto da cui vengo io ?”.
In effetti, girandosi, Dante vede molte cose che ha già dimenticato. Vede la sua terra natale, i suoi abitanti, il mare, ma soprattutto la selva oscura, la sua confusione, che aveva lasciato alle sue spalle. Guardandola pensa tristemente agli uomini che per l'effimero possesso delle cose materiali si lanciano gli uni contro gli altri con la ferocia delle belve. 
E così si finisce all’inferno precisamente nella 5° bolgia dell’VIII cerchio, uno dei tanti cerchi infernali. Un luogo con pareti ripide e rocciose di colore rosso acceso e un terreno scosceso dal quale spuntano delle stalattiti. Molti bracieri e grandi roghi rendono il caldo naturale dell’inferno ancora più insopportabile. Una folla di demoni rossi, alcuni di questi volano in cerchio, rendendo il paesaggio ancora più spaventoso. Questa parte dell’inferno è destinata a punire i barattieri in un lago di pece bollente dove questi sono immersi. 
I diavoli hanno il compito di spingere giù i dannati con dei roncigli quando cercano di risalire in superficie, come fanno i cuochi con la carne nella pentola quando viene a galla. Questo spettacolo si ripete senza sosta fin quando a rompere la monotonia arrivano due grandi poeti: Dante e Virgilio.
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