A SPASSO CON DANTE

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La Pandemica Commedia a cura di Giovanni Questa poesia di mia creazione è la reinterpretazione del canto introduttivo dell’Inferno ambientato ai nostri giorni. Dante, dopo il primo giorno che scrisse la Commedia, si risvegliò in un’ambientazione insolita: un parcheggio offuscato dalla nebbia. Esso è un’allegoria della selva oscura nella quale il Sommo Poeta si era perso nella Divina Commedia. Dante, per poter tornare a scrivere la sua opera, dovrà prima visitare un ospedale a 3 piani e solo dopo potrà creare un poema dove descriverà la situazione della Terra nel ventunesimo secolo. Nel primo piano di questo ospedale ci sono i positivi al Covid, che dovranno rimanere a vita attaccati a delle macchine che gli permettono di respirare. Nel secondo piano ci sono gli asintomatici, i quali dovranno aspettare che le cure mediche gli permettano di poter tornare liberi, senza il pericolo di contagiare gli altri. Infine nel terzo piano sono presenti le sale dove vengono vaccinate le persone, in modo che possano tornare nel mondo senza la paura di morire. Ringrazio Dante per ciò che ci ha lasciato e ci ha insegnato e cominciamo il viaggio nella mia “pandemica commedia”.

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Le tre cantiche si chiudono con la parola stelle, a voler dire che il desiderio più profondo dell'uomo è il Cielo. E quindi uscimmo a riveder le stelle (Inferno-XXXIV,134) Puro e disposto a salir a le stelle (Purgatorio-XXXIII,144) L'Amor che move il sole e le altre stelle (Paradiso-XXXIII, 145)

I testi, le immagini e i fumetti sono stati curati e realizzati dalla classe 2^C A.S. 2020/2021 Istituto Comprensivo "S. Todaro" di Augusta

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Cenotafio (=tomba senza resti) nella basilica di S. Croce a Firenze; il poeta innalzato a gloria dall’Italia è raffigurato seduto e pensieroso; ai suoi piedi la Poesia piange.

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In questo ritratto di Raffaello possiamo notare il mento e il naso sporgenti e l'immancabile corona d'alloro, simbolo della gloria poetica ; è molto simile all'opera di Botticelli.

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CONCORSO DANTEDI' INDETTO DAL LICEO CLASSICO "MEGARA" Questi sono i due elaborati di Matteo ed Andrea S. che hanno partecipato al concorso.

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Si classifica al primo posto per l'Istituto Comprensivo "S. Todaro" l'elaborato di Matteo con la seguente motivazione: "Attraverso una commistione di versi tratti dall'Inferno, dal Purgatorio e dal Paradiso, l'elaborato parafrasa in chiave eroicomica luoghi e personaggi della Divina Commedia, traghetta il lettore nell'attualità e trasmette un messaggio di valore con efficacia comunicativa"

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I GIRONI DELL’INFERNO della classe 2^C

Menefreghisti coloro che se ne fregarono degli altri, saranno obbligati a fare tutto alla perfezione&nbsp; Ritardatari coloro che entrano sempre in ritardo a scuola saranno tormentati tutto il giorno dalla sveglia Scansafatiche coloro che evitarono le fatiche, dovranno lavorare tutto il giorno senza mai fermarsi &nbsp;Tirchi saranno costretti a donare in beneficenza tutti i loro guadagni&nbsp; Vanitosi&nbsp;il loro volto diventerà bruttissimo e saranno costretti a guardarsi per sempre in uno specchio Bugiardi costretti a dire sempre la verità &nbsp;&nbsp;Ignoranti dovranno imparare a memoria&nbsp;tutta &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;la&nbsp;Divina Commedia in un giorno e se non&nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;ce la faranno dovranno ricominciare da capo &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Copioni coloro che copiano nelle&nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;verifiche, non avranno più gli occhi &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Traditori coloro che tradirono &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;i compagni di classe, sono&nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;buttati nella lava&nbsp;

Indice <a href="bookcreator://page/iUjWRdw4TgCv1i9tOXq8_w">Vita ................................pag. 4</a> <a href="bookcreator://page/ryrDd1eLSoq4RB0BDQ7I8Q">Ritratti............................pag. 5-6-7</a> <a href="bookcreator://page/uie4yxYGQ7663jY2JW_wUQ">Esilio...............................pag. 8</a> <a href="bookcreator://page/ud6ClCu1RIeY-rCuGT1W3g">Il "giallo" delle spoglie.........pag. 9-10</a> <a href="bookcreator://page/-fSEBsoyQGiZcPyYnfNdDQ">La Pandemica Commedia......pag.11-12</a> <a href="bookcreator://page/HpplGpc4QIGPvwywdb1Img">I gironi dell'Inferno..............pag.13</a> <a href="bookcreator://page/HZ3DkRATS6yaLbPhCfNGvQ">Concorso Dantedì................pag.14</a> <a href="bookcreator://page/cZ3zerHFTsGypgG0TGOy8Q">Il fumetto..........................pag. 15-34</a> <a href="bookcreator://page/koDYbRCBT4a2wj7wLXQ-aA">Considerazioni finali.............pag.35</a>

Questo ritratto è opera di Giotto e possiamo notare le seguenti differenze rispetto a Botticelli: il naso non è sporgente, non ci sono tutti quei tratti spigolosi&nbsp;e il profilo può essere confuso con qualche altro uomo.

Raccolta semiseria di immagini e rielaborazioni ispirate alla "Divina Commedia"

DANTE E LE SUE TRE GUIDE "FUMETTOSE"

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai addosso una mascherina, e da lì la mia poesia fu smarrita. &nbsp; Oh non capiresti dove fui mandato dal destino, in una strada tutta grigia e piena di nebbia che ostacolava il mio cammino. &nbsp; Disperso tra ostacoli colorati e soffocato da un’aria viziata, mi sentii stordito a tal punto che la mia speranza fu abbandonata.&nbsp; &nbsp; Corsi a destra e sinistra in avanti ed indietro, ma ancora non avevo capito che era iniziata la mia vita da condottiero. &nbsp; Ad un certo punto vidi una luce che segnò la mia via, aveva una forma di croce e forse era impugnata da Maria. &nbsp; La seguii a perdifiato e ad un certo punto intravidi la sagoma di una persona che era uno dei miei miti. &nbsp; Era Virgilio il sommo poeta persona da onorare, indossava un camice bianco che imbarazzante lo faceva diventare. &nbsp; Mi disse di seguirlo perché mi avrebbe salvato ma prima avrei dovuto vedere un ospedale italiano.&nbsp; (Giovanni)

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La vita del "ghibellin fuggiasco" Nato a Firenze nel 1265, il Sommo Poeta venne battezzato con il nome di Durante, poi abbreviato in Dante, in ricordo di un parente ghibellino. Giovanni Boccaccio ne&nbsp;Il Trattatello in laude di Dante&nbsp;narra una leggenda riguardo alla nascita del poeta: secondo Boccaccio, la madre di Dante, poco prima di darlo alla luce, sognò di trovarsi sotto un alloro altissimo, in mezzo a un prato con una fontana zampillante insieme al piccolo Dante appena partorito e di vedere il bimbo tendere la piccola mano verso le fronde, mangiare le bacche e trasformarsi in un magnifico pavone. In questo modo, Boccaccio trasforma la vicenda umana di Dante nel mito stesso del poeta.

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CONSIDERAZIONI FINALI

Lo studio della Divina Commedia ci ha fatto sorgere alcune domande: cosa insegna l’opera di Dante agli uomini di questo tempo? Perché dobbiamo leggere oggi la Divina Commedia? A queste domande abbiamo tentato di dare una risposta. Nella Divina Commedia, Dante ci insegna a sognare in grande, nulla di grande si realizza senza un grande sogno che lo ha immaginato e inseguito! Sognare in grande ci fa comprendere il valore di tutto ciò che siamo e possiamo fare. Sognare in grande è vita! E Dante sceglie guide straordinarie, al di fuori del tempo e dello spazio, che lo accompagneranno nei tre regni dell'Oltretomba, i suoi tre miti: Virgilio, il mito del sapere, lo guida nell'Inferno e nel Purgatorio, Beatrice il mito del cuore, lo accompagna nel Paradiso e San Bernardo il mito della fede, lo porta direttamente al cospetto di Dio. Dante insegna a riconoscere ed affrontare le proprie paure con coraggio e decisione. Il poeta ci dimostra che, per salvarsi, bisogna conoscere il male e attraversare il dolore e, in questo, non si è soli ma insieme ai “maestri” a cui ci si affida totalmente in un rapporto di piena fiducia dove c’è il maestro che conosce la strada e un altro che deve seguirlo.

I ritratti più famosi di Dante

Questo ritratto di Dante dipinto da Botticelli ha le seguenti caratteristiche: naso adunco, mento prominente, tratti spigolosi. Dante in questo dipinto ha un profilo inconfondibile.

Il “giallo” delle spoglie di Dante Il 14 settembre 1321 moriva a Ravenna Dante Alighieri, ammalatosi (probabilmente di malaria). La sua salma venne sepolta in un’arca, presso il tempio ravennate di San Pier Maggiore e da allora non ha mai lasciato la città romagnola. Firenze chiese la restituzione delle spoglie di Dante per ben tre volte, ma sempre senza successo. I fiorentini ce l'avevano quasi fatta nel 1519, quando papa Leone X acconsentì alla traslazione del corpo da Ravenna, a Firenze: qui sarebbe stato eretto un monumento funerario all'altezza del grande poeta, e Michelangelo si era già proposto per la realizzazione dell'opera. Eppure, al momento dell'apertura del sepolcro, i messi inviati a Ravenna non trovarono nulla: la tomba era vuota. La verità sul corpo di Dante sarebbe venuta alla luce solo nel 1865, quando, nell'abbattere un tratto di muro prossimo alla cappella di Braccioforte, fu trovata una cassetta di legno contenente al suo interno le ossa del sommo poeta ben conservate e quasi in numero per completare uno scheletro. Si esaminò la struttura della tomba e si scoprì che sul lato dell'urna, in corrispondenza con il muro del convento francescano, era stato praticato un foro da cui furono fatte passare le ossa. Ecco dunque risolto il giallo della sparizione delle spoglie di Dante che aveva lasciato sgomenta la delegazione fiorentina del 1519: i frati francescani avevano praticato un foro nel muro del chiostro, bucato la tomba e prelevato le ossa, nascondendole poi nella scatola di legno I resti erano stati ricollocati nel sepolcro nel 1781, e poi nuovamente sottratti nel 1810; fu allora che i frati nascosero la cassetta nel muro. Durante la seconda guerra mondiale la cassetta fu nuovamente nascosta per evitare che i bombardamenti la distruggessero. Oggi non ci resta che risolvere un ultimo, affascinante mistero: come fecero i messi fiorentini del 1519 a non vedere che la tomba di Dante&nbsp;Alighieri era bucata?

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IL DANTEDÌ DELLA 2C Il 25 marzo 1321 iniziava il viaggio di Dante nei tre regni dell'Oltretomba. Sono passati anche 700 anni dalla morte del sommo poeta e noi abbiamo voluto omaggiarlo così, con un ebook e una maglietta-ricordo di una giornata che si sarebbe dovuta svolgere tra letture dei canti della Divina Commedia e riflessioni. Purtroppo per la pandemia, siamo stati costretti ad anticipare la giornata nella certezza che, presto, parafrasando l'ultimo verso dell'Inferno,&nbsp;TORNEREMO A RIVEDER LE STELLE.

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