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...Still Alice come è stato visto da noi a scuola...

Premessa:
In queste pagine verrà illustrato un lavoro svolto con la classe quinta di una scuola secondaria di secondo grado.
Abbiamo visto un film, abbiamo discusso in merito alla vicenda narrata e a ciò che ci ha suscitato. Nei primi commenti ci sono stati giudizi e pensieri suggeriti soprattutto dalla nostra emotività ma successivamente abbiamo adottato un atteggiamento più riflessivo e, senza ignorare i nostri vissuti, abbiamo rielaborato il tutto riferendoci agli argomenti trattati durante le lezioni nelle diverse discipline.
In queste pagine verrà illustrato un lavoro svolto con la classe quinta di una scuola secondaria di secondo grado.
Abbiamo visto un film, abbiamo discusso in merito alla vicenda narrata e a ciò che ci ha suscitato. Nei primi commenti ci sono stati giudizi e pensieri suggeriti soprattutto dalla nostra emotività ma successivamente abbiamo adottato un atteggiamento più riflessivo e, senza ignorare i nostri vissuti, abbiamo rielaborato il tutto riferendoci agli argomenti trattati durante le lezioni nelle diverse discipline.
STILL ALICE:
Il film è stato proiettato durante due lezioni di Psicologia generale ed applicata attraverso l’utilizzo della lavagna LIM. Al termine della proiezione gli studenti hanno commentato alcune scene esplicitando i passaggi per loro cruciali.
Il film narra le vicende di una donna di circa 50 anni, professionista affermata e con una brillante carriera alla quale viene diagnosticata una forma presenile di Alzheimer di matrice genetica. Questa patologia ha ripercussioni non solo sul suo ruolo di donna ma anche sulla vita del marito e dei suoi tre figli.
Questo problema coinvolge anche i nipoti che all’inizio del film sono "pensiero e progetto" della figlia maggiore che per necessità deve ricorrere alla fecondazione assistita per coronare il suo desiderio di maternità: dovrà fare i conti però con questa malattia ereditaria.
Il film è stato proiettato durante due lezioni di Psicologia generale ed applicata attraverso l’utilizzo della lavagna LIM. Al termine della proiezione gli studenti hanno commentato alcune scene esplicitando i passaggi per loro cruciali.
Il film narra le vicende di una donna di circa 50 anni, professionista affermata e con una brillante carriera alla quale viene diagnosticata una forma presenile di Alzheimer di matrice genetica. Questa patologia ha ripercussioni non solo sul suo ruolo di donna ma anche sulla vita del marito e dei suoi tre figli.
Questo problema coinvolge anche i nipoti che all’inizio del film sono "pensiero e progetto" della figlia maggiore che per necessità deve ricorrere alla fecondazione assistita per coronare il suo desiderio di maternità: dovrà fare i conti però con questa malattia ereditaria.
Gli studenti che hanno assistito alla proiezione del film sono alla fine del ciclo di studi del corso professionale indirizzo "Servizi per la sanità e l'assistenza sociale": hanno incontrato e affrontato tali tematiche in maniera trasversale tra le diverse materie disciplinari di questo anno.
La classe è stata suddivisa in tre gruppi di quattro studenti per ciascun gruppo (2 allievi risultavano assenti). L’attività consisteva in un momento di discussione tra di loro. Dovevano poi produrre un elaborato e, successivamente, spiegare alla classe ciascuno il proprio lavoro. La partecipazione è stata attiva, il lavoro si è svolto in maniera produttiva e con impegno.
Sono stati distribuiti dei cartelloni con al centro una frase - stimolo che rappresentava la consegna ed è stato suggerito loro di sviluppare i temi proposti tramite un’attività di brainstorming. Unica regola a loro suggerita è stata l’assenza di giudizio sulle idee dei compagni e il rispetto del turno di dialogo senza sovrapporsi. I temi affrontati sono stati tre:
il punto di vista del soggetto a cui viene diagnosticata la malattia, dei familiari e del personale sanitario.
La classe è stata suddivisa in tre gruppi di quattro studenti per ciascun gruppo (2 allievi risultavano assenti). L’attività consisteva in un momento di discussione tra di loro. Dovevano poi produrre un elaborato e, successivamente, spiegare alla classe ciascuno il proprio lavoro. La partecipazione è stata attiva, il lavoro si è svolto in maniera produttiva e con impegno.
Sono stati distribuiti dei cartelloni con al centro una frase - stimolo che rappresentava la consegna ed è stato suggerito loro di sviluppare i temi proposti tramite un’attività di brainstorming. Unica regola a loro suggerita è stata l’assenza di giudizio sulle idee dei compagni e il rispetto del turno di dialogo senza sovrapporsi. I temi affrontati sono stati tre:
il punto di vista del soggetto a cui viene diagnosticata la malattia, dei familiari e del personale sanitario.
Come si sentono i familiari e come ritieni possa evolvere il rapporto con una persona alla quale viene diagnosticata una malattia degenerativa? E’ richiesta una riflessione in rapporto al film proposto e in riferimento agli studi fatti.
Gli studenti hanno evidenziato un possibile comportamento dicotomico che oscilla tra un coinvolgimento totale e l’indifferenza. Una visione dove è possibile che le due diverse posizioni coesistano in modo complementare e non esclusivo con la possibilità da parte delle famiglie di adottare un atteggiamento più o meno empatico. I ragazzi hanno considerato la possibilità che il malato venga confuso con la malattia destituendolo da qualunque ruolo avuto fino ad allora: genitore, figlio, professionista affermato, donna/uomo confermando in questo modo una confusione e un non riconoscimento ancora più consolidato da parte della persona a cui è stata diagnosticata la malattia e che si ritrova a dover gestire una visione diversa di sé.
Possono inoltre scaturire dei conflitti all’interno del nucleo familiare, possono emergere in maniera esplicita situazioni fino ad allora più o meno sopite: nel film vengono evidenziati rapporti irrisolti tra la mamma (malata) e la figlia minore che aveva disatteso le aspettative del genitore senza proseguire gli studi universitari ma che alla fine è colei che in prima persona si fa carico della situazione mettendo in secondo piano tutte le sue aspirazioni professionali che fino ad allora aveva perseguito.
Possono inoltre scaturire dei conflitti all’interno del nucleo familiare, possono emergere in maniera esplicita situazioni fino ad allora più o meno sopite: nel film vengono evidenziati rapporti irrisolti tra la mamma (malata) e la figlia minore che aveva disatteso le aspettative del genitore senza proseguire gli studi universitari ma che alla fine è colei che in prima persona si fa carico della situazione mettendo in secondo piano tutte le sue aspirazioni professionali che fino ad allora aveva perseguito.