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La donna nei fumetti

by 5^DL

Cover

Comic Panel 1
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Fumetti
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Paint Splotch
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A cura di:
Pulerà Morgana
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ink blot
BETTY
BOOP
Betty Boop è un personaggio immaginario appartenente al mondo dei cartoni animati, ideato nel 1930 dall’animatore Grim Natwick e realizzato nel 1932. Ispirata alla cantante Helen Kane, fu protagonista di alcuni film di animazione e di una serie a fumetti degli anni ‘30. Il personaggio ha le sembianze di una donna provocante e maliziosa, abbigliata con vestiti aderenti e corti e la boccuccia a cuore, tutto secondo i canoni delle prime vamp cinematografiche. è la tipica flapper, cioè la ragazza alla moda degli anni ruggenti, irriverente e indipendente. Porta il taglio di capelli alla moda, indossa un vestito succinto e la giarrettiera; pare più consapevole del suo sex appeal, oltre ad essere in possesso di una buona dose di auto-ironia. Il suo personaggio irruppe con una carica erotica imprevedibile nell’animazione americana.
Simbolo degli anni della Grande Depressione, Betty Boop deve la sua fama al pubblico adulto che intercettava, nelle sue storie surreali, segnali ed elementi sessuali e psicologici. Nel 1932 Helen Kane fece causa a Fleischer e alla Paramount Publix Corporation per aver
deliberatamente sfruttato la sua immagine e personalità. Fleischer si difese sostenendo che il suo personaggio era di pura fantasia, ma in realtà la Kane non era l’unico modello di Betty Boop: Clara Bow, star della Paramount era considerata come la Betty Boop reale.
Anche il fumetto ha le sue “icone sexy”
Helen
Betty
Boop
Kane
Betty Boop e la censura
Da tempo le associazioni puritane avevano messo nel mirino Betty. Le sue canzoncine tutte sospiri, le sue mossette “lascive” e, soprattutto, la sua condotta amorale non potevano essere tollerate. La censura era intervenuta e il personaggio venne “moralizzato”, divenne meno sexy, le gonne vennero allungate e le mossette contenute.
I creatori decisero di interrompere la produzione, dato che ormai era impossibile rendere lo spirito di Betty Boop. Betty salutò il suo pubblico nel 1939.
Ancora una volta l’ironia nella sua forma più nobile era caduta sotto la mannaia del perbenismo. Eppure, i censori passano, mentre Betty entrò per sempre nella storia del fumetto e dei cartoon: la sua breve ma folgorante apparizione in “Chi ha incastrato Roger Rabbit” (1988) sta lì a dimostrarlo.
Da Betty Boop a Marilyn Monroe
I cartoni animati di Betty Boop, che l’avevano tanto divertita da bambina, spinsero Marilyn Monroe a riprendere le sue caratteristiche per creare il proprio personaggio di attrice.
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