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RicicliamoLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
La raccolta differenziata si ottiene dalla separazione dei rifiuti effettuata da chi li produce, in casa, a scuola, negli uffici, nei negozi, nelle industrie e depositata negli appositi contenitori (sacchi, bidoni, cassonetti e campane), perché possano venire recuperati e riciclati. Per raccolta differenziata si intende un sistema di raccolta dei rifiuti urbani per ogni tipologia di rifiuto (carta, plastica, vetro, alluminio, legno, umido etc..).
Fare la raccolta differenziata significa ridurre notevolmente la massa dei rifiuti da smaltire e frenare lo sfruttamento di preziose risorse naturali.
La raccolta differenziata è un grande risparmio di energia.
Inoltre, produrre oggetti con materiali di recupero richiede meno energia che produrli utilizzando materie prime.
La raccolta differenziata si ottiene dalla separazione dei rifiuti effettuata da chi li produce, in casa, a scuola, negli uffici, nei negozi, nelle industrie e depositata negli appositi contenitori (sacchi, bidoni, cassonetti e campane), perché possano venire recuperati e riciclati. Per raccolta differenziata si intende un sistema di raccolta dei rifiuti urbani per ogni tipologia di rifiuto (carta, plastica, vetro, alluminio, legno, umido etc..).
Fare la raccolta differenziata significa ridurre notevolmente la massa dei rifiuti da smaltire e frenare lo sfruttamento di preziose risorse naturali.
La raccolta differenziata è un grande risparmio di energia.
Inoltre, produrre oggetti con materiali di recupero richiede meno energia che produrli utilizzando materie prime.
L'impoRtanza di differenziare!!!
Le microplastiche
Le microplastiche sono particelle di origine plastica, di piccole dimensioni, in particolare comprese tra il millimetro e il nanometro. Non potendo essere riassorbite in modo naturale dall'ambiente, tendono ad accumularsi, portando numerosi effetti sull'ecosistema. Si stima che il 2-5% di tutta la plastica prodotta finisca in fiumi, mari e oceani. La quota definita come microplastica si accumula in pesci e crostacei e, soprattutto, contamina l'acqua. E' facile intuire come partendo dalla materia prima ittica e dall'acqua stessa tutta la nostra catena alimentare risenta della presenza massiccia di microplastiche. Il più esemplificativo e impressionante calcolo stima in 5 grammi a settimana l'ingestione di microplastiche.