PINOCCHIO

Parchment

Pinocchio decise, allora, di comprare la casacca al babbo e un abbecedario per sè. Lungo la strada incontrò una Volpe zoppa e un Gatto cieco che camminavano insieme.

Pinocchio fu liberato dalla fata che chiese ad un falco di tagliare la corda. La fata chiese al burattino dov' erano le monete e lui rispose che le aveva perse. Pinocchio disse tante bugie e il naso diventò lunghissimo.

Allora Pinocchio promise a Geppetto di diventare buono e di andare a scuola. Ma Geppetto non aveva i soldi, così vendette la sua casacca e con i soldi guadagnati comprò l'abbecedario a Pinocchio.

Pencils border

La Volpe e il Gatto convinsero Pinocchio a sotterrare le monete nel Campo dei miracoli per aumentarle. La notte i due imbroglioni rubarono le monete e, mascherati da ladri, legarono Pinocchio alla quercia.

Pinocchio non ascoltò i consigli del Grillo e decise di andare con Lucignolo. Poco dopo arrivò un carro che li accompagnò al Paese dei balocchi, dove non esistono maestre e non si va a scuola.

Geppetto tornò a casa e costruì dal pezzo di legno che parlava un burattino di nome Pinocchio. Appena Geppetto finì di costruirlo subito scappò e iniziò a correre per il paese e fu bloccato dai carabinieri.

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Pinocchio pensò: "Com'ero buffo quando ero un burattino! E come sono felice adesso che sono un ragazzino per bene!"

illustrato e redatto dai bambini della 2D

La balena aprì la bocca e Geppetto e Pinocchio riuscirono a scappare nuotando verso la riva.

Nella pancia della balena vide una luce... pensate un po'... quella luce era proprio del suo babbo Geppetto! Si abbracciarono felici.

Mentre Pinocchio andava a scuola sentì una musica. Arrivò ad un baraccone di legno: era il Gran Teatro dei burattini. Il padrone del teatro era un omone grosso chiamato Mangiafuoco che, impietosito dalla gentilezza di Pinocchio, gli regalò cinque monete d'oro.

Dopo cinque mesi Pinocchio ebbe una brutta sorpresa: gli spuntarono due lunghe orecchie d'asino e una coda, si stava trasformando in un ciuchino. Da asino fu venduto al direttore di un circo che lo fece lavorare in uno spettacolo.

La Fata con la bacchetta magica accorciò il naso di Pinocchio e si fece promettere di non dire più bugie.

Pinocchio tornò a casa e trovò il Grillo parlante che gli disse: -Chi disubbidisce ai propri genitori e si comporta male, finisce male!

Un giorno mastro Ciliegia, falegname, prese l'ascia per tagliare il pezzo di legno, ma si sentì una vocina che disse: -Non mi picchiare!- si spaventò a morte e decise di regalarlo a Geppetto.

Allora il Grillo parlante gli ricordò che tante bugie fanno diventare il naso lungo e le gambe corte.

Il Grillo parlante disse a Pinocchio di non ascoltare Lucignolo e di andare a scuola.

Da questa esperienza Pinocchio cambiò, divenne un bravo bimbo: andava a scuola ed era bravo, aiutava il babbo in casa... Così una notte sognò che la Fata lo aveva perdonato.... e al risveglio era diventato un bambino vero.

Pinocchio studiò e giocò con i compagni. Tra questi il suo preferito era un ragazzo birichino e svogliato di nome Lucignolo che lo invitò ad andare con lui nel Paese dei balocchi.

Pinocchio dopo aver salutato la Fata andò a scuola.

C'era una volta... -Un re!- diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C' era una volta un pezzo di legno...

Il ciuchino Pinocchio, mentre saltava, si ruppe una gamba e  fu buttato in mare con una grossa pietra al collo.

La Fata, per salvarlo, lo trasformò di nuovo in burattino di legno. Pinocchio si ritrovò a nuotare nel mare e fu mangiato da una grossa balena.

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