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"IL PERCORSO"E "LA META"



Un parco tra realtà e fantasia
Il Parco dei Mostri
è una delle meraviglie che si possono visitare a Bomarzo
(qui trovate l’articolo sul borgo e i suoi sorprendenti dintorni).
È il più antico dei parchi di sculture dell’epoca moderna.
Esempio primigenio a cui si rifanno praticamente tutti i giardini d’artista del Novecento,
come il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phälle
di cui si parla in questo articolo.
È un posto immaginifico, fantastico popolato da enormi sculture scolpite nel basalto – la pietra locale – immerse in 3 ettari di bosco.
è una delle meraviglie che si possono visitare a Bomarzo
(qui trovate l’articolo sul borgo e i suoi sorprendenti dintorni).
È il più antico dei parchi di sculture dell’epoca moderna.
Esempio primigenio a cui si rifanno praticamente tutti i giardini d’artista del Novecento,
come il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phälle
di cui si parla in questo articolo.
È un posto immaginifico, fantastico popolato da enormi sculture scolpite nel basalto – la pietra locale – immerse in 3 ettari di bosco.
Il Parco dei Mostri va oltre il concetto di giardino all’italiana
per dare vita ad un paesaggio surreale
popolato da figure e personaggi fantastici
a volte minacciosi,
a volte onirici
e altre volte suadenti.
Al suo interno, infatti,
le sculture di varia grandezza
ignorano volutamente le regole prospettiche ed estetiche,
allo scopo di spaventare, confondere e meravigliare il visitatore.
Il bosco costituisce un unicum all’interno della cultura architettonico-naturalistica del secondo Cinquecento italiano:
non è soltanto un parco
ma è un labirinto dove silenzi, allusioni, illusioni, sogni, realtà, teatro e immaginazione si mescolano in continuazione
senza tralasciare riferimenti alla filosofia, alle conoscenze scientifiche e alla letteratura del tempo.
per dare vita ad un paesaggio surreale
popolato da figure e personaggi fantastici
a volte minacciosi,
a volte onirici
e altre volte suadenti.
Al suo interno, infatti,
le sculture di varia grandezza
ignorano volutamente le regole prospettiche ed estetiche,
allo scopo di spaventare, confondere e meravigliare il visitatore.
Il bosco costituisce un unicum all’interno della cultura architettonico-naturalistica del secondo Cinquecento italiano:
non è soltanto un parco
ma è un labirinto dove silenzi, allusioni, illusioni, sogni, realtà, teatro e immaginazione si mescolano in continuazione
senza tralasciare riferimenti alla filosofia, alle conoscenze scientifiche e alla letteratura del tempo.