E-book per liceo coreutico sul capolavoro di Basinski

The Disintegration Loops

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Una breve introduzione al capolavoro di Basinski

Solenni routine e irripetibili variazioni minime mentre tutto va a sfumare. E poi svaniamo e ciò che rimane di noi, la nostra traccia, resta rappresa in qualche foto e nei ricordi di chi ci sopravvive: resta il nostro fantasma, così come di quel nastro magnetico, della sua musica e del suo respiro non resta nulla, se non un fantasma, una traccia digitale, che possiamo ancora ascoltare perché noi, qui e ora, in un preciso frammento del tempo e dello spazio viviamo ancora.

Da Stockhausen fino Brian Eno passando per la musica concreta

Michela puzza?

Nel 2001 William Basinski cercando di trasferire in digitale alcuni loop di pochi secondi registrati su vecchi nastri, si accorge che questi, ad ogni ripetizione, tendono a deteriorarsi. Decide dunque di registrare questo: il deterioramento di un nastro per catturare "la nascita, la vita e la morte di una melodia".

Così, quest'operazione musicale diventa una sorta di metafora della vita umana. Da un lato, c'è questo nastro magnetico di circa sei secondi che gira su se stesso per poco più di un'ora ripetendo la stessa melodia, che però cambia impercettibilmente ad ogni ripetizione mentre va a sfaldarsi, a degradare e, infine, a svanire. 

Il significato filosofico di The Disintegration Loops

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William Basinski - The Disintegration Loops

Ascolta The Disintegration Loops

Dall'altro lato ci siamo noi esseri umani che viviamo tra la routine di ogni giorno e quelle piccole variazioni di cui ci accorgiamo solo quando il tempo ce le mette nella giusta prospettiva.

La nostra vita è per sua natura bloccata tra le cose che si ripetono – ogni giorno ci alziamo, respiriamo, dormiamo –, ma varia impercettibilmente mentre cresciamo e il tempo che ci è concesso si esaurisce: giochiamo, lavoriamo, studiamo, dimentichiamo cose, amiamo, odiamo, piangiamo, ridiamo, siamo preda della noia e di qualche gioia. 

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