Book Creator

unitre

by valeria sns

Pages 4 and 5 of 6

COSA VI FA VENIRE IN MENTE QUESTA IMMAGINE?
La psicologia ha una lunga e ricca tradizione di ricerche e teorizzazioni che riguardano, a vario titolo, lo sviluppo del bambino e il ruolo, in questo processo, svolto dalle mamme.
BOWLBY: TEORIA DELL'ATTACCAMENTO
DONALD WINNICOTT: LA MADRE SUFFICENTEMENTE BUONA
MARGARET MAHLER : IL PROCESSO DI SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE
Secondo Bowbly, fin dalla nascita i bambini hanno una predisposizione a stabilire legami detti “di attaccamento” con le figure che si prendono cura di loro (di solito la mamma), al fine di ricevere affetto, conforto e protezione dai pericoli ai fini della sopravvivenza.
Il “sistema di attaccamento” consente al bambino di ricercare e mantenere un certo grado di vicinanza con la figura di accudimento e si manifesta tramite “comportamenti di attaccamento” come il sorriso, le vocalizzazioni, l’aggrapparsi alla mamma e, ovviamente, il pianto quando questa si allontana.

Secondo Bowlby, durante l’infanzia, il bambino organizza la sua esperienza affettiva con la mamma in “modelli operativi interni”, cioè si crea rappresentazioni mentali relative alla qualità del legame con la figura di accudimento. Se le esperienze precoci con la mamma hanno avuto globalmente un esito positivo – dunque se la mamma ha fornito cure adeguate – il bambino svilupperà un attaccamento di tipo “sicuro” (e il relativo “modello operativo interno” di relazioni intime come luoghi di comfort, sicurezza e fiducia), in caso contrario svilupperà un attaccamento definito “insicuro” (e il relativo “modello operativo interno” di relazioni intime come luoghi non confortevoli, rifiutanti o imprevedibili).
Tali “modelli operativi interni”, mutuati dalle prime esperienze di attaccamento, avranno poi un ruolo importante nel predire la qualità di tutti i legami che la persona costruirà nel futuro.

Alla luce di quanto detto, la lezione di Bowlby alle mamme sembra essere questa: garantire un attaccamento “sicuro” al proprio bambino costituisce uno dei compiti più importanti per permettergli di sviluppare relazioni sane e positive in futuro.
Loading...
Donald Winnicott (1896-1971) è stato un celebre pediatra e psicoanalista inglese.

Tra i suoi diversi e preziosi contributi alla psicologia infantile, ha il merito di aver “sollevato” le madri dall’incombenza angosciante di dover essere sempre “perfette e infallibili”. Come? Introducendo il concetto di “mamma sufficientemente buona”.
Secondo Winnicott, la mamma sufficientemente buona è innanzitutto, e come presupposto fondamentale, una mamma affettivamente presente e che si attiva per comprendere e rispondere ai bisogni del bambino. Tuttavia, nel farlo, è anche una donna spontanea e autentica, che come tale non è priva, talvolta, di preoccupazioni, stanchezze o emozioni negative.
Scrive Winnicott a tal proposito: “sarebbe d’aiuto chiarire alle madri che può capitare di non provare immediatamente amore per i propri figli o di non sentirsela di allattarli; oppure spiegare loro che amare è una faccenda complicata e non un semplice istinto”.
La mamma sufficientemente buona è dunque una mamma “imperfetta”, che può svolgere bene il proprio ruolo anche con sviste e imprecisioni, a patto che queste non siano “gravi”.
Loading...
Margaret Mahler (1897-1985) è stata una psicoanalista ungherese nota soprattutto per aver sistematizzato il “processo di separazione-individuazione”.

Secondo la Mahler un bambino, per svilupparsi in modo sano, deve passare da uno stato di “simbiosi” con la mamma, ad uno stadio successivo in cui è “separato” (cioè si riconosce come un soggetto a sé stante rispetto alla mamma) ed “individuato” (cioè sviluppa una sua identità soggettiva). La nascita fisica non coincide dunque con la “nascita psicologica”, che avviene successivamente attraverso questo processo.
Se inizialmente il bambino vive un periodo di non-differenziazione dalla mamma (in cui ritiene che la mamma sia una sua “estensione”), dal quarto mese in poi si ingaggia nel processo di separazione-individuazione, che si divide in 4 sottofasi.
La lezione della Mahler alle neomamme verte proprio sul considerare la graduale separazione-individuazione del proprio figlio come transizione naturale, che non deve essere scoraggiata ma che, anzi, costituisce un’evoluzione adattiva.
Loading...
La cura non anonima

You've reached the end of the book

Read again

Made with Book Creator

PrevNext