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La nuova vita di Ada

by ar3d - Lorenzo Ramacciato

Pages 2 and 3 of 33

Luca Romano IIIB Odontotecnico IPC V.Cuoco
LA NUOVA VITA DI ADA
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“Poiché un monaco si lamentava col suo superiore del gran numero di emigranti che affluivano in Egitto attraversando il Mar Rosso, abba Filocolo disse:
- Perché ti lamenti? Siamo tutti discendenti di emigranti, da quando Adamo ed Eva han dovuto lasciare il Paradiso…”
R. KERN
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I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, che equamente dovrebbero essere divise tra tutti. 
17 gennaio 2016
Messaggio del Santo Padre Francesco per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2016
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La rivelazione biblica incoraggia l’accoglienza dello straniero, motivandola con la certezza che così facendo si aprono le porte a Dio e nel volto dell’altro si manifestano i tratti di Gesù Cristo.
17 gennaio 2016
Messaggio del Santo Padre Francesco per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2016
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La rivelazione biblica incoraggia l’accoglienza dello straniero, motivandola con la certezza che così facendo si aprono le porte a Dio e nel volto dell’altro si manifestano i tratti di Gesù Cristo.
17 gennaio 2016
Messaggio del Santo Padre Francesco per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2016
Ada è una giovane donna di ventitré anni, vive la sua vita serena, abita a Roma, convive già da qualche mese con il suo fidanzato e studia alla facoltà di medicina, da anni ormai diventare medico è il suo più grande sogno.
Quella mattina stava percorrendo la solita strada per l’università, avrebbe dato un esame quel giorno. Si sentiva pronta, aveva studiato notte e giorno nelle ultime settimane. Eppure, mentre camminava tranquilla, lei, che era sempre stata un’ ottima osservatrice, fu colpita da una scena che non poté non farla bloccare sul posto: una giovane mamma, raggiante e sorridente, aiutava la sua bambina a mettere su un nuovissimo zainetto rosa per la scuola. La piccola aveva un paio di occhioni neri quasi ipnotici, ed un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Ada percepì che le due erano in ritardo.
Rimase li ferma ad osservarle allontanarsi a passo svelto, svoltare un angolo e scomparire dalla sua vista. E, con una morsa allo stomaco, Ada si rese conto che quella bambina le aveva ricordato lei, anche se, in contesto del tutto diverso.
Ricordava quei giorni come se fossero ieri: aveva quindici anni e sapeva a malapena leggere e scrivere, ma poco le importava! Il suo popolo era stremato dalla fame e dalla povertà, e la sua terra veniva macchiata di sangue tutti i giorni da feroci guerre. Ada, nel suo piccolo, voleva solo aiutare i suoi genitori, i quali vivevano in un villaggio dell’Africa in un modesta casa, composta da appena tre stanze.
Nella sua testa tutti quei momenti erano impressi a fuoco, ricordava la disperazione negli occhi di sua madre quando svegliò prestissimo lei e la sua
Rimase li ferma ad osservarle allontanarsi a passo svelto, svoltare un angolo e scomparire dalla sua vista. E, con una morsa allo stomaco, Ada si rese conto che quella bambina le aveva ricordato lei, anche se, in contesto del tutto diverso.
Ricordava quei giorni come se fossero ieri: aveva quindici anni e sapeva a malapena leggere e scrivere, ma poco le importava! Il suo popolo era stremato dalla fame e dalla povertà, e la sua terra veniva macchiata di sangue tutti i giorni da feroci guerre. Ada, nel suo piccolo, voleva solo aiutare i suoi genitori, i quali vivevano in un villaggio dell’Africa in un modesta casa, composta da appena tre stanze.
Nella sua testa tutti quei momenti erano impressi a fuoco, ricordava la disperazione negli occhi di sua madre quando svegliò prestissimo lei e la sua
sorellina Afya di cinque anni, e le consegnò uno zainetto logorato fatto di stracci. Le disse di non lasciarlo mai, glielo mise sulle spalle e le baciò la fronte; un ultimo bacio alla sua bambina: ‘adesso devi portare via te e tua sorella, andate in salvo in un paese lontano! Andrà tutto bene, ci rivedremo’.
Aveva gli occhi lucidi e in faccia tutto il dolore di una madre che deve abbandonare le sue figlie, con la consapevolezza di chi sa che mai più le avrebbe riviste. Ma Ada non poteva saperlo.
Poche ore dopo erano a bordo di un sudicio pick-up, con tante altre persone di ogni età e giorni di viaggio ad attenderle.
Afya era una bambina gracile, ma con due occhi scuri così grandi da farci entrare tutto il cielo e le stelle. Portava
sempre con sé un paio di nastri colorati legati al polso, uno giallo ed uno rosa, erano i suoi portafortuna, oltre quelli, aveva un peluche sgualcito, a forma di un coniglietto.
Attraversarono il deserto libico, e, per tutto il viaggio, non si lasciarono un attimo la mano. Di fronte a loro c’era seduta una donna, con un bebè in fasce fra le braccia che piangeva ad ogni sobbalzo o frenata. Il guidatore li insultava, gli urlava contro, se quel bambino non fosse stato zitto li avrebbe lasciati lì, nel deserto a morire. E Ada non capiva, nel degrado e trattati come bestie, si chiese perché la sua mamma le avesse mandate lì!Perché dovevano affrontare tutto quello?
Afya prese la tosse, l’ambiente umido non aiutò le sue condizioni, ma la sorella maggiore continuò a stringerla a sé!
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