La nuova vita di Ada

Credits per le immagini pp.2-3 - Cappella Brancacci – Masaccio - Adamo ed Eva <a href="http://senzadedica.blogspot.com/2014/05/lombra-di-masaccio-la-cacciata-dalleden.html">http://senzadedica.blogspot.com/2014/05/lombra-di-masaccio-la-cacciata-dalleden.html</a> pp. 4-5 Gommone di migranti <a href="https://www.thesun.co.uk/news/2202399/number-of-migrants-crossing-the-med-to-reach-italian-shores-doubles-in-just-a-month/">https://www.thesun.co.uk/news/2202399/</a> <a href="https://www.thesun.co.uk/news/2202399/number-of-migrants-crossing-the-med-to-reach-italian-shores-doubles-in-just-a-month/">number-of-migrants-crossing-the-med-to-reach-</a> <a href="https://www.thesun.co.uk/news/2202399/number-of-migrants-crossing-the-med-to-reach-italian-shores-doubles-in-just-a-month/">italian-shores-doubles-in-just-a-month/</a> pp 6-7 panorama di Roma <a href="https://static2-viaggi.corriereobjects.it/wp-content/uploads/2020/10/roma-tevere-iStock-894372386-1080x723.jpg?v=404013">https://static2-viaggi.corriereobjects.it/wp-content/</a> <a href="https://static2-viaggi.corriereobjects.it/wp-content/uploads/2020/10/roma-tevere-iStock-894372386-1080x723.jpg?v=404013">uploads/2020/10/roma-tevere-iStock-894372386-</a> <a href="https://static2-viaggi.corriereobjects.it/wp-content/uploads/2020/10/roma-tevere-iStock-894372386-1080x723.jpg?v=404013">1080x723.jpg?v=404013</a> pp. 8-9 Deserto <a href="https://www.yanezmagazine.com/wp-content/uploads/2020/08/amirreza-amouie-2q42hRn0R7o-unsplash-e1597828196592-2000x1500.jpg">https://www.yanezmagazine.com/wp-content/</a> <a href="https://www.yanezmagazine.com/wp-content/uploads/2020/08/amirreza-amouie-2q42hRn0R7o-unsplash-e1597828196592-2000x1500.jpg">uploads/2020/08/amirreza-amouie-2q42hRn0R7o-</a> <a href="https://www.yanezmagazine.com/wp-content/uploads/2020/08/amirreza-amouie-2q42hRn0R7o-unsplash-e1597828196592-2000x1500.jpg">unsplash-e1597828196592-2000x1500.jpg</a> pp. 10-11 Mare calmo <a href="http://www.lametino.it/images/stories/mare-sporco-28720201_307fa.jpg">http://www.lametino.it/images/stories/</a> <a href="http://www.lametino.it/images/stories/mare-sporco-28720201_307fa.jpg">mare-sporco-28720201_307fa.jpg</a> pp.12-13 Turner – Tempesta <a href="https://arthive.com/it/williamturner/works/401821~Tempesta#show">https://arthive.com/it/williamturner/</a> <a href="https://arthive.com/it/williamturner/works/401821~Tempesta#show">works/401821~Tempesta#show</a> pp. 14-15 Cimitero monumentale di Sassari - Tomba Ardisson <a href="https://i.pinimg.com/originals/be/8f/22/be8f22712953700cea7462aee17162b5.jpg">https://i.pinimg.com/originals/be/8f/22/</a> <a href="https://i.pinimg.com/originals/be/8f/22/be8f22712953700cea7462aee17162b5.jpg">be8f22712953700cea7462aee17162b5.jpg</a>

Il progetto è stato portato avanti da: IPC V . Cuoco dell'IISS PERTINI MONTINI CUOCO 1st Geniko Lykeio Edessas, N. Oikonomidis (Grecia)

Luca Romano IIIB Odontotecnico IPC V.Cuoco

Un minimo problema di salute e, chissà, Afya sarebbe stata abbandonata nel nulla come il signore che gliela aveva passata. Successe di notte, il pick-up si fermò, calò un silenzio agghiacciante fra loro, anche il bambino sembrò capire. Mezz’ora dopo, furono finalmente fatti scendere. Ada non aveva mai visto il mare e la brezza marina la colpì dritta in viso; era buio, tirava vento e faceva freddo, tanto freddo da entrare nelle ossa. C’erano altri pick-up e tante altre persone. Ada era completamente spaesata e si accorse troppo tardi che sua sorella non era più al suo fianco. La massa di corpi appiccicati l’aveva ingoiata, l’aveva persa. Dov’era finita? Aveva promesso a sua madre che l’avrebbe tenuta al sicuro, e adesso? Fu presa dal panico, la voce le si bloccò in gola, non riusciva neanche a chiamarla.

Poi d’un tratto, come un lampo, intravide un frammento di colore in lontananza: i nastri di Afya! Le gambe le si mossero da sole, spintonò persone senza chiedere scusa e finalmente la afferrò, se la strinse addosso, quasi volesse farla diventare parte di sé, giurando a Dio che più nessuno le avrebbe separate e con un sorriso le asciugò le lacrime. Li caricarono tutti su una barca di nuovo come fossero bestie, fino a raggiungere il mare aperto, poi lasciarono due instabili barche in acqua, erano piccole e con un motore. Forse, troppo piccole. Erano tanti, furono divisi in due gruppi. Afya dormiva fra le sue braccia, forse non la videro nemmeno, e per fortuna nessuno provò a separarle. Sulla loro barca erano a momenti uno sopra l’altro, ammassati così stretti da

sorellina Afya di cinque anni, e le consegnò uno zainetto logorato fatto di stracci. Le disse di non lasciarlo mai, glielo mise sulle spalle e le baciò la fronte; un ultimo bacio alla sua bambina: ‘adesso devi portare via te e tua sorella, andate in salvo in un paese lontano! Andrà tutto bene, ci rivedremo’. Aveva gli occhi lucidi e in faccia tutto il dolore di una madre che deve abbandonare le sue figlie, con la consapevolezza di chi sa che mai più le avrebbe riviste. Ma Ada non poteva saperlo. Poche ore dopo erano a bordo di un sudicio pick-up, con tante altre persone di ogni età e giorni di viaggio ad attenderle. Afya era una bambina gracile, ma con due occhi scuri così grandi da farci entrare tutto il cielo e le stelle. Portava

sempre con sé un paio di nastri colorati legati al polso, uno giallo ed uno rosa, erano i suoi portafortuna, oltre quelli, aveva un peluche sgualcito, a forma di un coniglietto. Attraversarono il deserto libico, e, per tutto il viaggio, non si lasciarono un attimo la mano. Di fronte a loro c’era seduta una donna, con un bebè in fasce fra le braccia che piangeva ad ogni sobbalzo o frenata. Il guidatore li insultava, gli urlava contro, se quel bambino non fosse stato zitto li avrebbe lasciati lì, nel deserto a morire. E Ada non capiva, nel degrado e trattati come bestie, si chiese perché la sua mamma le avesse mandate lì!Perché dovevano affrontare tutto quello? Afya prese la tosse, l’ambiente umido non aiutò le sue condizioni, ma la sorella maggiore continuò a stringerla a sé!

Ada è una giovane donna di ventitré anni, vive la sua vita serena, abita a Roma, convive già da qualche mese con il suo fidanzato e studia alla facoltà di medicina, da anni ormai diventare medico è il suo più grande sogno. Quella mattina stava percorrendo la solita strada per l’università, avrebbe dato un esame quel giorno. Si sentiva pronta, aveva studiato notte e giorno nelle ultime settimane. Eppure, mentre camminava tranquilla, lei, che era sempre stata un’ ottima osservatrice, fu colpita da una scena che non poté non farla bloccare sul posto: una giovane mamma, raggiante e sorridente, aiutava la sua bambina a mettere su un nuovissimo zainetto rosa per la scuola. La piccola aveva un paio di occhioni neri quasi ipnotici, ed un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Ada percepì che le due erano in ritardo.

Rimase li ferma ad osservarle allontanarsi a passo svelto, svoltare un angolo e scomparire dalla sua vista. E, con una morsa allo stomaco, Ada si rese conto che quella bambina le aveva ricordato lei, anche se, in contesto del tutto diverso. Ricordava quei giorni come se fossero ieri: aveva quindici anni e sapeva a malapena leggere e scrivere, ma poco le importava! Il suo popolo era stremato dalla fame e dalla povertà, e la sua terra veniva macchiata di sangue tutti i giorni da feroci guerre. Ada, nel suo piccolo, voleva solo aiutare i suoi genitori, i quali vivevano in un villaggio dell’Africa in un modesta casa, composta da appena tre stanze. Nella sua testa tutti quei momenti erano impressi a fuoco, ricordava la disperazione negli occhi di sua madre quando svegliò prestissimo lei e la sua

“Poiché un monaco si lamentava col suo superiore del gran numero di emigranti che affluivano in Egitto attraversando il Mar Rosso, abba Filocolo disse: - Perché ti lamenti? Siamo tutti discendenti di emigranti, da quando Adamo ed Eva han dovuto lasciare il Paradiso…” R. KERN

acqua. Ada perse Afya. La perse in acqua, iniziò a boccheggiare, cercava di emettere un suono che paresse il suo nome. Ma tutti urlavano, si agitavano, cercavano di salvarsi, ma Afya non c’era. Ad Ada rimasero in mano solo due nastri, uno giallo e uno rosa. Di una vita intera rimasero solo due nastri slabbrati e bagnati. Smise di piovere, calò il silenzio, non c’era più nessun bambino a piangere. Erano rimasti in sette, solo sette sopravvissuti: il mare aveva fagocitato tutti gli altri. Rimasero a mollo per un tempo che parve infinito, ore, Ada non sarebbe mai stata in grado di quantificarle. In lontananza, poi, delle sirene colorate. Adesso erano salvi, eppure una parte di lei sarebbe rimasta per sempre seppellita sul fondo di quel mare. In Italia arrivò una ragazzina sola, una clandestina, dagli occhi spenti e il cuore

vuoto. Fu davvero difficile ripartire da lì, da quel posto che avrebbe dovuto rappresentare un nuovo inizio per lei e per sua sorella. Purtroppo era rimasta sola e non aveva nessuno accanto a sé, l’italiano era terribilmente difficile, quella sua nuova vita la spaventava e ciò che era successo l’avrebbe segnata a vita. Adesso era cresciuta e lì, nel centro di Roma, la sua vita le passava davanti agli occhi come fosse un film. Sentiva di essere una persona nuova, si sentiva in qualche modo riscattata. La bambina tornò indietro, corse in casa e ne uscì con un paio di nastrini stretti nella mano. Si accorse di Ada e le sorrise, la salutò con la mano e poi corse via, di nuovo, lontano dalla sua vista.

La storia è stata scritta da Milena Cardo -&nbsp;IV A socio-sanitario dell'IPC V.Cuoco

I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, che equamente dovrebbero essere divise tra tutti.&nbsp;

17 gennaio 2016 Messaggio del Santo Padre Francesco per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2016

La rivelazione biblica incoraggia l’accoglienza dello straniero, motivandola con la certezza che così facendo si aprono le porte a Dio e nel volto dell’altro si manifestano i tratti di Gesù Cristo.

condividere quasi il respiro. La barca era mal messa e il motore appena funzionante. Ada, fra quei volti sconosciuti, riconobbe la donna del pick-up con il suo bambino. Indossava un turbante, proprio come faceva la sua mamma! Si aggrappò a quel ricordo con tutta sé stessa e quella notte, mentre Afya dormiva e la barca galleggiava nel nulla, pianse, le sue lacrime si mischiarono al mare e si chiese: perché? Cosa aveva fatto di male per meritarsi quello? Che colpa aveva quel neonato avvolto in fasce sporche per dover affrontare quel martirio? Piansero insieme, lei e il bambino, coperti solo dalle stelle. La mattina non tardò ad arrivare, il sole di mezzogiorno sbatteva sulle loro teste che, affamati e sofferenti, riuscivano ad udire solo il pianto disperato di quel povero bambino e i lamenti di tutti gli

altri. Ada cercava di mostrarsi il più tranquilla possibile, non voleva spaventare la bambina fra le sue braccia, ma tremendamente difficile, essere forte non era mai sembrata una cosa così ardua. Suo padre le aveva insegnato a leggere il cielo, e quelle nuvole in lontananza non promettevano nulla di buono. Quella giornata fu quasi eterna, per Ada forse una delle più lunghe della sua vita; la sera, il sole lasciò spazio a enormi nuvoloni scuri e presto tuoni e fulmini furono seguiti da un violento temporale. Al suo fianco, un uomo iniziò a pregare. Il mare era ormai in tempesta, la barca oscillava e alcuni uomini urlavano di stare fermi: se la barca si fosse incrinata troppo sarebbero finiti in mare. E non ci fu nemmeno il tempo di pensarlo, perché la barca si ribaltò e tutti si dispersero in

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