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science news

by eliana71 eliana 71

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Istituto Rina Monti Stella
Scuola Media Cadorna
A.S. 2020/21
Comic Panel 1
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classe 2^D
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Science news

Comic Panel 2
L'IMBOLLINAZIONE
Autori: Lorenzo Borghetti, Giovanni De Luca

Gli scienziati giapponesi hanno inventato una nuova tecnica di impollinazione: le bolle di sapone!
 Le bolle di sapone quando vanno sulle piante non le danneggiano ma riescono a trasportare il polline.
Miyako, il ricercatore giapponese, insieme al suo team ha caricato una pistola a bolle con una soluzione di sapone insieme ai granelli di polline. Ogni bolla ne conteneva circa 2.000. Dopo aver verificato che le bollicine avessero raggiunto i fiori, il team ha usato un drone controllato dal GPS per fare saltare le bolle automaticamente.


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Il risultato è stato stupefacente: da un’altezza di 2 metri le bolle di sapone lanciate sono riuscite a colpire i fiori per il 90% del tempo.
Questo metodo potrebbe costruire una rivoluzione mondiale per preservare le api che purtroppo sono in via d’estinzione.
Rispetto ad altri tipi di impollinazione a distanza, le bolle di sapone funzionali hanno potenzialità innovative e proprietà uniche, come la consegna efficace del polline ai fiori mirati e l'elevata flessibilità che non compromette l'integrità fiori.
Ci dovrebbe essere più interesse verso questa tecnica sperimentale perché le api sono in via d’estensione e le api servono alla maggior parte degli alimenti che consumiamo.
I MIRTILLI CURATORI
Autore: Joana Rusu

I mirtilli aiutano il nostro organismo! Cerchiamo di capire che cos’hanno di speciale questi frutti.
La produzione di nuovi vasi sanguigni è un processo importante quando questo subisce lesioni. Questo processo vede l’attivazione di diversi gruppi di cellule coinvolte non solo nello sviluppo di nuovi vasi sanguigni, nella maggior parte dei casi partendo da altri già esistenti ma danneggiati, ma anche della cicatrizzazione delle ferite e in quello della crescita del tessuto.
Alcuni ricercatori hanno scoperto che i polifenoli (composti che si trovano in diverse piante o frutti) sono ottimi per controllare meglio questi importanti processi.
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Un nuovo studio, della School of Food and Agricolture dell’Università di Maine, mostra che i mirtilli contengono due tipologie di polifenoli: gli antociani e gli acidi fenolici, che riescono ad influenzare la formazione dei vasi sanguigni oltre a supportare l’espressione genica e la sintesi di proteine, processi importanti per guarire le ferite.
I ricercatori si sono accorti che gli estratti o i concentrati di questi composti possono aumentare o cambiare le tipologie di attività nelle colture cellulari in laboratorio. Gli scienziati si sono concentrati soprattutto sui mirtilli Lowbush coltivati nell’area del Down East nel Maine.
I ricercatori sono inoltre convinti che questi due composti contenuti nel mirtillo selvatico riducono l’infiammazione, processo che è alla base di diverse patologie croniche tra cui l’obesità e le malattie cardiache.       
Sono stati studiati infatti i principi attivi che accumulano i vari mirtilli: gli antociani, antiossidanti che aumentano la resistenza dei capillari e della retina, e gli acidi fenolici. 
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I mirtilli portano molti benefici al nostro organismo: prevengono e sono un valido aiuto nelle malattie venose, sono un fattore protettivo per la salute del cuore, migliorano la vista al crepuscolo, contribuiscono a mantenere basso il livello di glicemia nel sangue, migliorano la memoria, sono una fonte naturale di fibre, promuovono la crescita di una sana microflora nel colon ed aiutano la digestione, contribuiscono a mantenere basso il livello di glicemia nel sangue, facilitano la concentrazione, migliorano la memoria e combattano le allergie.
Tra i vari tipi i mirtilli sicuramente i mirtilli rossi sono più indicati nel curare arrossamenti della pelle e nel prevenire le infezioni del tratto urinario.
I mirtilli portano molti benefici al nostro organismo: prevengono e sono un valido aiuto nelle malattie venose, sono un fattore protettivo per la salute del cuore, migliorano la vista al crepuscolo, contribuiscono a mantenere basso il livello di glicemia nel sangue, migliorano la memoria, sono una fonte naturale di fibre, promuovono la crescita di una sana microflora nel colon ed aiutano la digestione, contribuiscono a mantenere basso il livello di glicemia nel sangue, facilitano la concentrazione, migliorano la memoria e combattano le allergie.
Tra i vari tipi i mirtilli sicuramente i mirtilli rossi sono più indicati nel curare arrossamenti della pelle e nel prevenire le infezioni del tratto urinario.
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Studi recenti hanno notato che i mirtilli rossi sono più efficaci nella prevenzione piuttosto che nella cura delle infezioni, impedendo ai batteri di aderire alle membrane cellulari delle pareti del tratto urinario. Contengono quercetina ed è stata dimostrata la sua efficacia nella riduzione delle allergie (è un potente antinfiammatorio), nel migliorare il dolore alle articolazioni e nel ridurre l’infiammazione delle pareti arteriose.
I mirtilli neri sono più efficaci a proteggere lo stomaco, a curare ulcere e gastriti, a migliorare la vista al crepuscolo e riequilibrare la flora intestinale.
I mirtilli blu contengono una notevole presenza di antiossidanti e sono quindi un ottimo presidio contro l’invecchiamento precoce. Hanno un sapore dolce e forma leggermente diversa da quelli neri. Viene usata piuttosto dagli americani per preparare i dolci e muffin. Sono detti anche falsi mirtilli.

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A proposito di distanziamento sociale … impariamo dagli animali
Autori: Sofia Sasso, Annalisa Alessi, Silvia Sole e Sarah Perissinotto

Noi esseri umani stiamo imparando ad usare il distanziamento sociale in questo periodo di pandemia, invece gli animali lo utilizzano da prima di noi, per limitare le varie patologie e salvaguardare la specie.
Sono diverse le specie che utilizzano comportamenti, a volte anche molto particolari, per tenersi lontano da soggetti della stessa specie malati. Ad esempio l’aragosta spinosa caraibica, un animale marino abituato a vivere in gruppo, può rivelare un particolare segnale chimico presente nelle urine delle compagne malate
per evitare di occupare o anche toccare le aree dove sono passate.
La scoperta si deve a un team di ricercatori dell’Hamilton College, del Virginia Polytechnic Institute e della State University, che ha analizzato il mondo in cui si sviluppa l’auto-isolamento nel mondo animale.
Alcune specie come i fringuelli utilizzano dei segnali molto generici, come la letargia, per valutare potenziali infezioni ed evitare determinati individui.
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Un altro esempio proviene dai mandrilli, che riescono a riconoscere la malattia nelle feci dei loro simili e mantengono le distanze dai campioni affetti.
I comportamenti più simili al nostro distanziamento sociale sono osservabili in alcuni insetti, tra cui le api e le formiche. Queste specie possono lasciare intenzionalmente la colonia per allontanarsi dal gruppo e morire.
Il nostro lavoro suggerisce che il distanziamento sociale è un metodo efficace per limitare la trasmissione di malattie.
Quando osserviamo un comportamento che si è evoluto diverse volte in specie non direttamente collegate tra loro, si tratta di un segnale importante. Sappiamo che restare lontani rappresenta un sacrificio e una sfida, ma è un comportamento responsabile da cui tutti possiamo trarre beneficio.


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