La magia del Natale

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Stanchissimi iniziarono ad addormentarsi lì intorno. Nel buio della notte, improvvisamente, oltre alla musica che proveniva dal baule, risuonò d’incanto il riso puro e cristallino di un bambino, sfuggito libero nell’aria... era il riso di un bambino appena nato! Allora, finalmente il baule si sollevò, riprese quota, iniziò a volare intorno a tutta la Terra e riportò a tutti i veri doni del Natale: amicizia, pace, speranza e amore. Non permettete mai a nessuno che vi tolga questi tesori!

BUON NATALE A TUTTI...BAMBINI, GENITORI, AMICI E ABITANTI DI PREMARIACCO! Che tornino presto per tutti baci, abbracci e momenti felici vissuti insieme!

AUGURI DI TUTTI I COLORI AUGURI ROSSI COME IL CUORE, CHE QUESTO NATALE SIA PIENO D’AMORE. AUGURI GIALLI DI LUCE E DI STELLE DI GRANDI SORPRESE E DI NOVITÀ BELLE. AUGURI VERDI DI TANTE GEMME, CHE LA SPERANZA NON SIA MAI ABBASTANZA. TANTISSIMI AUGURI DI UN MAGICO BLU, SORRIDI E APRI IL CUORE ANCHE TU. UN MONDO DI AUGURI DI TUTTI I COLORI, DI GIOIA DI PACE E DI TEMPI MIGLIORI.

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Era il momento di intervenire. I bambini si impegnarono pazientemente nella ricomposizione del cristallo, che, una volta completato, emanò subito uno smeraldo bagliore che rinvigorì la radura, donandole all’istante la sua tipica e naturale bellezza invernale. Riposto al sicuro, anche nel cristallo verde ricominciò a scorrere, come linfa vitale, un caratteristico ritmo.

La notte stava scendendo sempre più buia su di loro e fortunatamente, mentre lavoravano, arrivarono loro in soccorso le lucciole che avevano trovato il baule su una sponda del Natisone. Insieme alle fate alcuni bambini recuperarono il baule, ripararono le ammaccature, lo portarono sul terrazzo della scuola perché fosse pronto per il decollo. Raccolsero con cautela tutti e quattro i cristalli e li deposero uno alla volta all’interno del baule. Ogni ritmo riecheggiò vigoroso nell’aria. Per un attimo rimasero incantati ad ascoltare, poi sentirono i rintocchi della mezzanotte e si accorsero che non c’era altro tempo da perdere, bisognava subito chiudere il baule e recitare la formula magica delle fate per fargli prendere il volo, ma qualcosa non funzionava...il baule non voleva muoversi.

Raccolte in cerchio, le fate recitano la formula, danzano e osservano la partenza del baule, che inizia così il suo luuuuungo volo intorno al mondo. Dal forziere, la magia del Natale, comincia a spargersi come finissima polvere.

Ogni anno, durante i giorni dell’Avvento che precedono il Natale, le fate dei boschi delle Valli del Natisone, cugine delle Krivapete, preparano un prezioso baule contenente tutta la magia del Natale.

Custodendo con la massima cautela i frammenti tra le loro piccole mani e riunendoli assieme, il gioiello riprese forma, potere e colore. Era bellissimo: risplendeva giallo come il sole e assieme alla sua luce, calda e brillante, ritornó anche la Pace. Nella sua interezza il cristallo pulsava con forza, emettendo anche una successione di vibrazioni.

Passa il tempo. Era ormai il 24 Dicembre, il tempo a loro disposizione era veramente poco,se non fossero riusciti a ricomporre tutti i cristalli si poteva dire addio allo spirito del Natale. Mancava ancora un gioiello da ritrovare! I bambini ripercorsero tutti i luoghi principali del paese: la piazza, il comune, il parco, ma del cristallo nemmeno l’ombra. Non volevano arrendersi, ma erano così stanchi che decisero di tornare a casa. Improvvisamente sulla via del ritorno una strana luce, proveniente dalla scuola, richiamò la loro attenzione. Era un bagliore forte, di colore rosso che pulsava come il battito di un cuore!

Nei giorni successivi in città si percepiva uno strano clima fatto di silenzio, tristezza, malinconia e distanza. Le persone conoscevano già quella situazione: era paragonabile a ciò che avevano vissuto a causa di quel mostro incoronato che, sopraggiunto mesi prima, proprio non voleva andarsene. Anche lui aveva allontanato tutti, costringendoli a vivere distanti, senza abbracci, strette di mano e con le mascherine. Ora, oltre a tutto questo, anche lo spirito natalizio, solitamente fatto di pace, amicizia, amore e speranza, era sparito. Filastrocca della tristezza

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Autori Tutti i bambini e le bambine della Scuola Primaria di Premariacco per le illustrazioni, le audio letture, i suoni ed i rumori, le musiche di sottofondo. Tutti i docenti coinvolti a livello interdisciplinare coordinati da Cendou Francesco, De Blasio Verbena, Esposito Laura, Fiolini Martina e Paiani Arianna.

I bambini, insieme, decisero quindi di intervenire, presentandosi alle timide fate ed offrendo il loro aiuto per recuperare i cristalli e salvare il Natale. Si divisero in gruppi e partirono. Dopo ore di ricerca,nei piú remoti angoli di Premariacco, i bambini furono colti dallo stupore, quando si accorsero che uno dei cristalli, rotto in cinque pezzi, giaceva lungo una delle rive del fiume Natisone.

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Era il gioiello dell’amicizia, il valore prezioso che ci unisce gli uni agli altri come una grande catena. Le fate raccolsero la gemma e la riposero al sicuro all’interno di un prezioso sacchetto di seta. Assieme con le altre pietre anche il cristallo dell’amicizia cominciò a vibrare con il suo caratteristico ritmo che, accanto agli altri due, generava una cadenza sempre più intensa e caratteristica.

Il valore di questa magia è nascosto in quattro preziosi cristalli che le fate custodiscono per tutto l’anno fino all’arrivo dell’Avvento. Durante la notte del primo dicembre, le fate recitano l’antica formula. Formula magica

Con l’aiuto delle magiche fate, i piccoli raccolsero i frammenti del cristallo e nel ricomporlo capirono che, senza di esso, il clima natalizio si sarebbe progressivamente spento e le persone, senza quella luce, avrebbero cominciato a litigare, dimenticandosi per sempre di aiutarsi gli uni con gli altri. Filastrocca del litigio e della pace.

A grandi e piccini della comunità di Premariacco un dono venuto dai nostri cuori per augurare a tutti tempi migliori.

Arrivati sotto la grande quercia si resero conto che le sue radici si stavano addirittura seccando. Lì attorno, però, nascosti tra le radici e semi sepolti dalla neve caduta in quei giorni, altri cinque frammenti preziosi, di colore verde spento, pulsavano con una flebile luce. Il gruppo capì subito che si trattava di un altro cristallo: il gioiello della Speranza. Solo la Speranza di una rinascita della natura, dovuta al suo intrinseco istinto di sopravvivenza e potere di rigenerazione, avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi.

Anche quell’anno, il baule iniziò così il suo lungo viaggio, in una notte fredda ed illuminata dalla luna piena. Già poco dopo la sua partenza, sopra i cieli di Premariacco, il magico forziere iniziò a perdere quota. Qualcosa non funzionava. Abbassandosi velocemente il baule, con tutto il suo peso, iniziò a precipitare come una stella cadente, e si schiantò contro il ponte romano, provocando un forte tonfo. Il coperchio della cassa si aprì ed i quattro cristalli si dispersero in tutte le direzioni.

Avvisarono subito le fate e il più velocemente possibile raggiunsero il luogo. Il cancello e la porta erano aperti; i bambini si divisero in gruppetti per ritrovare i pezzi del cristallo. Un frammento lo trovarono nell’aula della 1^, un’altra scheggia nell’aula della 2^ ed un altro pezzo ancora in 3^. I bambini al piano di sopra trovarono nell’aula della 4^ e delle 5^ i pezzetti mancanti. Riuniti tutti in salone ricomposero i cinque pezzi che formavano il cristallo.

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eBook creato dagli alunni e dalle alunne della Scuola Primaria di Premariacco Dicembre 2020

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Nella ricerca del secondo cristallo, i bambini giunsero in una radura solitamente rigogliosa di piante, arbusti ed alberi sempreverdi. In quel luogo spesso si raccoglievano fronde per decorare le case nel periodo natalizio. Osservando il paesaggio attorno a loro, i piccoli capirono che c’era qualcosa di diverso. Gli alberi avevano perso il loro colore, tutto era spoglio e freddo, nessuna bacca, nessun animaletto del bosco o del prato. Filastrocca della Natura secca.

La ricerca del terzo cristallo fu parecchio impegnativa. I bambini, assieme alle fate passarono molti giorni a camminare per il paese di Premariacco cercando con impegno e fatica. Spesso i piccoli cercatori si turnavano tra loro per darsi il cambio e riposarsi un po’. Anche nelle giornate più fredde in molti passavano i pomeriggi accompagnando le fate che, ormai, dopo giorni e giorni, cominciavano a temere di non riuscire a terminare la loro ricerca. La luce del sole ogni pomeriggio diminuiva la sua intensità e durata mentre il freddo aumentava sempre più. Le persone erano chiuse nelle loro case, in pochi ormai si frequentavano; lo spirito del Natale si stava perdendo. Filastrocca del freddo.

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Durante uno di quei pomeriggi il sole, ormai tramontato, lasciò spazio al buio e alle ombre. Gli ultimi bambini si stavano ormai per salutare quando uno di loro, osservando l’alto campanile della chiesa, vide una tenue luce che andava e veniva ad intermittenza emettendo dei deboli raggi blu. Era proprio la luce del terzo cristallo. Tutto il gruppo di amici raggiunse in fretta la porta alla base del campanile, che, con una magia delle fatine, si aprì all’istante. Saliti i 200 ripidi scalini i bambini giunsero sulla cima della torre campanaria e raccolsero tutti i cinque pezzi del cristallo blu.

Il suo colore, la sua forma e il suo suono erano i segni chiari di ciò che custodiva, uno dei più preziosi tesori del mondo: l’Amore! Ricongiunto alle altre pietre il cristallo dell’Amore cominciò a pulsare...

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Nonostante la città vivesse un momento difficile, i bambini non si persero d’animo, anzi! Continuavano ad andare a scuola, ad imparare, a vivere le loro giornate assieme ai compagni e alle loro maestre. Proprio durante un pomeriggio, appena usciti dalla scuola, alcuni bambini si accorsero della presenza di strane ombre che si aggiravano per le vie di Premariacco. Quelle creature, piccole, veloci e furtive erano sicuramente alla ricerca di qualcosa. Curiosi e coraggiosi com’erano i bambini le seguirono lungo le rive del Natisone, scoprendo che erano delle fate. Avvicinandosi così tanto da sentire i loro bisbigli, i bambini capirono cosa fosse successo. Un magico baule era precipitato ed i quattro cristalli del Natale dovevano essere assolutamente recuperati.

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