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(copy) Lettere dalla quarantena

by Cometti Naomi

Pages 2 and 3 of 61

Lettere dalla quarantena
degli alunni delle classi 2^ e 3^ D
Scuola secondaria di primo grado - E. FERMI
Romano di Lombardia, BG
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Romano di Lombardia, maggio 2020
Diritti riservati dell'autore, Naomi Cometti
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Mai mi era accaduto durante i miei anni di insegnamento che le scuole venissero "chiuse" a noi docenti e ai ragazzi. Mai ci eravamo trovati in Italia e in particolare a Bergamo, travolti da una pandemia. Nel tempo che ci ha tenuti distanti dai nostri alunni, abbiamo sempre cercato di mantenere un'invisibile ma salda unione e, soprattutto nella prima fase, è stato importante entrare "in punta di piedi" nelle loro case, pur cercando di mantenere un contatto vivo e fecondo dal punto di vista umano ed educativo. Non sapevo in quali circostanze versassero le famiglie, alcune sicuramente erano state colpite da qualche lutto, come tutti più o meno a Bergamo, eppure ho pensato che un modo per condividere la nostra quotidianità e per sentirci ancora parte di una comunità scolastica dovesse essere trovato. Sì perché la scuola è una comunità, è il mondo nostro e dei ragazzi, un mondo cui tante altre componenti accedono, ma che solo noi docenti e alunni viviamo in tutta la sua complessità e completezza, in tutto il suo stupore e la rinnovata meraviglia giorno dopo giorno.
La comunità, ho pensato, andava ricostruita, difesa, protetta da possibili scioglimenti e sfilacciamenti. Il modo, uno dei modi possibili, poteva essere per me, insegnante di lettere, un testo in cui gli alunni parlassero delle proprie giornate, decidendo loro ciò che volevano o non volevano rivelare a me e con me alla nostra piccola comunità.
Fare scrivere una lettera a queste generazioni non è la cosa più semplice. Mi sono inventata l'espediente.
"Immagina di poter raggiungere una persona a tua scelta solo con una lettera, perché le connessioni telefoniche non funzionano più. Che cosa gli vorresti dire delle tue giornate? Cosa gli vorresti chiedere? Raccontagli come stiamo vivendo la pandemia".
Gli alunni hanno iniziato a scrivere, chi più chi meno, ma tutti avevano qualcosa da dire, da raccontare. Man mano leggevo le lettere cresceva in me il desiderio di metterle in condivisione con loro, e così ho fatto. Poi l'idea che un momento così particolare della loro storia di vita personale e di comunità non potesse rimanere solo un compito assegnato destinato a finire negli archivi della scuola; un momento così delicato e straordinario doveva rimanere a loro disposizione negli anni a venire. Da qui l'idea dell'ebook e poi, chissà di una futura pubblicazione. Io sono rimasta contentissima di aver potuto partecipare in parte alle loro vite e sono grata loro per avermi permesso di scoprirle un po' di più. A tutti voi che avete avuto la curiosità di aprire questo libro auguro una buona lettura.

Prof.ssa Naomi Cometti
6 aprile 2020

Carissimo Stefano, ti scrivo questa e-mail per sapere come stai. Come penso tu sappia in questo momento in Italia e in tutto il mondo c’è questo virus che sta uccidendo migliaia e migliaia di persone. Io sto bene, ma volevo sapere come stai tu, spero bene. Con questo maledetto virus il modo di vivere è cambiato moltissimo e tutto questo sembra surreale, basta soltanto pensare che si può uscire solamente con la mascherina o che può andare solamente una persona per famiglia a fare la spesa. Io sto seguendo il decreto che c'è qua in Italia che dice di stare a casa ed io quindi sono perennemente chiuso in casa. La mia giornata è molto diversa da quella che facevo prima, mi sveglio alle 9:00,faccio colazione e dopo faccio i compiti; una volta fatti i compiti o mangio o se non è ancora pronto guardo un po' il telefono. Una volta mangiato il pomeriggio faccio i compiti dalle 14:00 alle 15:30. Più tardi gioco con i miei amici ai videogames. Infine verso le 19:30 ceno. Detto questo spero di riabbracciarti presto. Carissimi saluti, L.
L.M., 13 anni
Cara Siera. Ciao! Come va? Spero tutto bene. Qui in Italia la situazione non è delle migliori. Anche se affermano che il numero dei morti e dei contagiati di coronavirus sta diminuendo non dobbiamo abbassare la guardia perché in queste ultime settimane sono morte tantissime persone e tantissimi medici e infermieri che hanno salvato la vita a tante persone! La gente (e anche io) sta a casa tutto il giorno, ed esce solo per lavorare o per fare la spesa con la mascherina e i guanti. I controlli sono dappertutto soprattutto qui in Lombardia che è piena zeppo di vigili e poliziotti. All'inizio mi piaceva l' idea di stare a casa perché così potevo mangiare, dormire e alzarmi quando volevo, ma ora questa cosa del non andare a scuola e il virus mi preoccupano un po' perché non posso più vedere i miei compagni di classe. A casa durante la settimana ho molte cose da fare: la mattina mi alzo piuttosto tardi (a parte quando ho una verifica), poi faccio colazione e studio fino a sera. Se finisco prima i compiti aiuto mia mamma nelle faccende domestiche e preparo pane pizza e dolci con lei. Infine dopo aver fatto tutti i compiti sto un'oretta col telefono e guardo la TV. Il weekend invece mi alzo sempre tardi e studio solo la mattina, mentre di pomeriggio vado sul balcone e faccio bagni di sole mentre sto col telefono, disegno anime o dormo. Di sera invece guardo qualche film e gioco a domino con mio papà e mio fratello. Spero che questa cosa finisca presto così tornerà tutto alla normalità. ANDRA' TUTTO BENE!!! Un caro saluto. I.
I.K., 13 anni
6 Aprile 2020

Carissima Mariana, qui in Italia stiamo passando dei bruttissimi momenti per colpa del COVID-19, spero che in Russia si stia bene e non ci siano contagi da COVID-19........ in Italia non si può uscire di casa e la maggior parte dei negozi sono chiusi come le edicole,i negozi di abbigliamento,i negozi di telefonia, insomma sono aperti solo quelli di prima necessità come le farmacie e i supermercati. le mie giornate le passo a fare i compiti e a pulire casa, perché il mio telefono si è rotto e mia mamma mi ha detto che se ne voglio un altro me lo devo guadagnare, però il sabato e la domenica non faccio né i compiti né i mestieri perché, visto che io e mio cugino abitiamo uno di fronte all'altro, giochiamo a uno sorta di calcio-pallavolo, ovvero io devo lanciargli la palla con le mani, come si fa a pallavolo, e lui me la deve rimandare con i piedi, come si fa a calcio e così mi passa una parte della giornata. spero che questa emergenza finisca presto non solo perché ho voglia di riabbracciare i miei nonni, di stare fuori alla sera sulla mia via con tutti quelli che ci abitano ( si perché io con la mia famiglia tutte le sere d' estate usciamo nella via dove abito, che è una via isolata, insieme a tutte le altre famiglie che ci abitano e tutte le sere c'è chi porta il caffè, chi la torta, chi i muffin, chi le bibite, chi l'acqua, chi i liquori e così via e mi diverto un mondo) e soprattutto uscire di casa, ma anche perché ho abbastanza voglia di ritornare a scuola, anche se non me lo sarei mai aspettata di dirlo.
Ti saluto affettuosamente, ti mando un abbraccio virtuale.... M.

M.G., 13 anni
Caro Leonardo Ciao ! Come va ? Come state voi ? Spero bene. Noi qui stiamo vivendo un bruttissimo momento! al telegiornale si continuano a sentire notizie sempre più preoccupanti sul coronavirus . Del resto io e la mia famiglia stiamo tutti bene fortunatamente . Occupiamo le giornate con giochi di società che non si vedevano dagli anni cinquanta; poi io e mia sorella studiamo e facciamo i compiti quello ci occupa buona parte della giornata fortunatamente, poi io gioco un po’ a calcio e mi diverto a giocare con il tablet. La cosa brutta è che ci sono sempre più morti e contagiati. Fortunati voi che li il virus non è ancora arrivato è che siete ancora tutti al sicuro . Qui le città sono vuote: Milano , Torino , Bergamo sembrano città abbandonate, le strade sono vuote . Poi l’economia... in tutti i telegiornali non si parla d’altro si dice che moltissimi negozi non riusciranno più a riaprire come una vera e propria crisi . Non si può uscire senza le mascherine e si può andare solo ai supermercati, nemmeno il colosso Amazon spedisce più ; solo beni di prima necessità come mascherine disinfettanti ecc. qui i morti sono diecimila e la cosa è sempre più grave . In una sola settimana a Milano e a Bergamo che sono le zone più colpite hanno costruito due ospedali perché non c’erano più posti letto per le terapie intensive questo per renderti l’idea di quanto è grave la cosa . Ora ti saluto speriamo che andrà tutto bene ciaooo!
G.B., 13 anni
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