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PELE

by Tony D'Ercole

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TEKNICOLOR PAPERS
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Venerdì 30 Dicembre 2022
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Gruppo Teknicolor
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Basile Cristina           286390 Di Crescenzo Maya  286618
Gioiosa Alessandra    286841 Novelli Mariangela    286723
Orsini Pierluigi          286501 Bianchi Daniela         286614
Caprarese Cristian    286401 D’Ercole Tony           286233
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Pelè : quando la samba finisce in rete
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Il commento di Ronaldo
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Copertina del film "Pelè"
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Addio a Pelé. Il mondo del calcio, e non solo, lo piange. «Il re del calcio ci ha lasciato ma la sua eredità non sarà mai dimenticata. Rip Re». Così il nazionale francese e giocatore del Paris Saint Germain, Kylian Mbappé ricordando in un tweet Pelé scomparso oggi.
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Unico. Fantastico. Tecnico. Creativo. Perfetto. Senza pari. Dove è arrivato Pelé, è rimasto senza mai uscire dall'alto. Ci lascia oggi Il re del calcio - uno solo. Il più grande di sempre. Il mondo è in lutto. "La tristezza dell'addio è mista all'immenso orgoglio della storia scritta". Così Ronaldo il Fenomeno ha voluto rendere omaggio a Pelé nel giorno della sua scomparsa. "Che privilegio venire dopo di te amico mio - le parole dell'ex attaccante dell'Inter".
Pelé ha giocato per tutta la sua carriera in due sole squadre, il Santos in Brasile dal 1957 al 1974 e i New York Cosmos negli Stati Uniti dal 1975 al 1977. Al Santos, squadra della città omonima dello stato di San Paolo, arrivò a sedici anni: era figlio di un calciatore e aveva mostrato, nei campionati giovanili, doti tecniche e atletiche fuori dal comune.
L’importanza e la grandezza di Pelé hanno però altre dimensioni, che vanno dall’estetica dei suoi gesti sportivi alla longevità della sua fama.
TEKNICOLOR PAPERS
La grandezza di una leggenda
Sono stati usati molti modi per descrivere la grandezza e l’importanza di Pelé nella storia del calcio e del Brasile. Ricordare i numerosi trofei vinti e record battuti è uno dei più frequenti. Edson Arantes do Nascimento, nato il 23 ottobre 1940 nel villaggio di Tres Coracoes, nello stato meridionale del Minas Gerais, e morto giovedì, è l’unico giocatore della storia ad aver vinto tre campionati del Mondo: il suo Brasile risultò campione nelle edizioni del 1958, del 1962 e del 1970.
Nato il 23 ottobre 1940 nel villaggio di Três Corações, esordì in campionato con il Santos il 7 settembre 1956. Debuttò con la Nazionale a sedici anni e a diciassette venne convocato per i Mondiali in Svezia, dove il 19 giugno 1958 segnò il gol decisivo nei quarti di finale contro il Galles. Quell’anno vinse poi con il Brasile la prima Coppa del Mondo della sua storia. Ripetè l’impresa quattro anni dopo in Cile e nel 1970 in Messico battendo in finale l’Italia di Facchetti, Riva, Mazzola e Rivera.
Quel gol, però, non l’ha visto nessuno, se non gli spettatori presenti allo stadio dell’Atletico Juventus. E non erano nemmeno moltissimi, in realtà: non esiste un numero ufficiale, oggi l’impianto ha una capienza di 5000 spettatori, in certe occasioni allora si arrivava a 15.000 ma la partita non era fra le più attese. Non esistono riprese filmate di quel gol, e anche le fotografie immortalano più che altro il colpo di testa finale.
Il re del calcio nella triade dei mondiali vinti dal Brasile
I media e Pelè: quando il fuoriclasse ha interpretato se stesso
Rovesciata di Pelè
Inizialmente Pelé pubblicò alcune autobiografie e comparve in diversi documentari, oltre a comporre
alcuni brani musicali, tra cui l'intera colonna sonora del film Pelé del 1977. Nel 1981 insieme ad altri celebri calciatori degli anni sessanta e settanta e a Michael
Caine e Sylvester Stallone, recitò in Fuga per la vittoria, film sul tentativo di fuga di alcuni detenuti in un campo di concentramento nazista durante la seconda guerra mondiale.
È stato il personaggio sportivo intorno a cui è stato realizzato un videogioco, Pelé's Championship Soccer per Atari 2600 nel 1980 e dall'anno successivo con il nome Pelé's Soccer.
Nel 1992 fu nominato ambasciatore delle Nazioni Unite per l'ecologia e l'ambiente e nel giugno 1994 Goodwill Ambassador dall'UNESCO. Nel 1995 il presidente brasiliano Cardoso lo nominò ministro straordinario per lo sport. In questo periodo Pelé propose una legge per ridurre la corruzione nel calcio brasiliano, che divenne nota con il nome di "Legge Pelé". O Rei ricoprì tale carica fino all'aprile del 1998, quando si dimise.
TEKNICOLOR PAPERS
.... Da oggi abbiamo un nuovo Santo in Paradiso... Grazie di cuore dal nostro gruppo
"Il razzismo va ignorato"
Com’è morto Pelè, il tumore e la malattia: l’avversario che non è riuscito a vincere
Il successo e il suo impegno per le donne
Da anni lotta per l'educazione dei giovani contro l'uso di sostanze stupefacenti, causa dell'arresto del figlio Edinho, ex portiere, nel 2005. Importante anche il suo impegno contro le discriminazioni razziali e sessuali fuori e dentro il mondo sportivo.
Il mondo del calcio, e non solo, piange Edson Arantes do Nascimento. Per tutti: Pelé. Probabilmente, con Maradona, il calciatore più importante della storia. Lo sapeva anche lui e lo aveva raccontato, con le parole appena citate, in un'intervista all'Ansa dei primi anni Duemila. Per capire chi - e soprattutto - cosa sia stato questo dio del calcio venuto dalle favelas per lo sport e per il mondo non sono sufficienti i suoi incredibili record: oltre 1200 gol in carriera.
Marta – omosessuale, attivista per i diritti delle persone LGBTQ+, sostenitrice del movimento Black Lives Matter – è molto più di una calciatrice.
Ed ecco che il Re Pelé si inchina di fronte alla Regina Marta, ne elogia il talento, ne ammira l’esempio ispiratore.

"Il tuo successo significa molto più di un record personale – scrive O Rey sul proprio profilo Instagram. – Simboleggia la speranza per un mondo migliore, in cui le donne conquistano molto più spazio. Questo momento ispira milioni di atleti di molti altri sport, da tutto il mondo. Congratulazioni, perché sei molto più di una calciatrice: aiuti a costruire un mondo migliore grazie ai tuoi piedi".
"Il razzismo va ignorato"
E allora, come battere il razzismo nel mondo del calcio? Semplice, ignorandolo, la ricetta di Pelé. Che subito dopo fa di Dani Alves il migliore esempio della sua teoria. Tutti ricorderanno quando l'infaticabile terzino brasiliano del Barcellona, prima di battere un calcio d'angolo, rispose agli insulti dagli spalti e al lancio di una banana piovuta nei suoi paraggi sbucciando e mangiando il frutto. "Se tutti facessero come Dani nessuno farebbe più nulla - dice convinto.

"Tutto ciò che siamo, è grazie a te. Ti amiamo infinitamente. Riposa in pace”. Così, aggiungendo l’emoticon di due cuori e una foto delle sue mani ‘intrecciate’ con quelle di sorelle e nipoti, la figlia di Pelé, Kely Nascimento ha annunciato su Instagram la morte del padre. Il calciatore si è spento a 82 anni, a lungo aveva lottato contro un terribile male. La partita più importante della sua vita probabilmente, che lui ha affrontato con il coraggio e la determinazione che solo un campione può avere.
...In questa terra il dolore è grande
E piccola l'ambizione,
Carnevale e calcio
Chi non finge,
Chi non mente,
Chi più gode e pena,
E' ciò che serve da faro (C. Veloso)

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