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Giro del mondo in 90 giorni

by Beatrice De Santis

Pages 2 and 3 of 141

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CAPITOLO 1
Inizia il viaggio
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CAPITOLO 2
Arrivo al Polo Sud
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C’era una volta un pappagallo di nome Buddy. Era un pappagallo di razza Ara Macao; il suo manto era variopinto con colori accesi: rosso, giallo, blu, nero e bianco. Viveva in Brasile, nella foresta Amazzonica, con la sua famiglia. Un giorno, fu incaricato dal suo branco di trovare un luogo che avesse un clima più adatto a loro ed il capo gruppo dette a lui questo compito mettendogli a disposizione 90 giorni di tempo. Se non avesse trovato un nuovo posto dove vivere, molti dei suoi amici sarebbero morti fino all’estinzione della sua specie. Così, la sera dello stesso giorno, partì alla ricerca di questa nuova casa per tutti. Portò con sé alcune cose: un taccuino dove disegnare la strada, una penna, cibo, un kit di emergenza e il suo amuleto, la piuma che gli era stata donata da suo nonno prima di morire. Sorvolò il mare per giorni e giorni fino ad arrivare in un luogo che non aveva mai visto.
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Era freddo e Buddy era stupito per quel paesaggio. Il sole batteva sulla neve dandole un effetto cristallino, ma quel momento di stupore durò poco, perché in lontananza, vide qualcuno chiedere aiuto. Man mano che si avvicinava il grido diventava sempre più forte. Buddy era spaventato, perché non aveva mai visto una creatura del genere, non sapeva se era buona o cattiva o peggio, se mangiava pappagalli! In quel breve volo Buddy cercava di capire chi fosse quell’animale, si chiedeva: “Forse è un orso polare oppure un uccello pericoloso, come quelli di cui mi parlava mio nonno, come lo pterodattilo, o forse un cane o un gatto. Ci sono! Un criceto! È uguale solo che è un po’ più grande”. Buddy arrivato sopra lo strano animale vide che il pezzo di ghiaccio su cui era, si stava sciogliendo, e la povera bestiola era ferita a una zampa e non riusciva a muoversi.
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CAPITOLO 1
Inizia il viaggio
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CAPITOLO 2
Arrivo al Polo Sud
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Era freddo e Buddy era stupito per quel paesaggio. Il sole batteva sulla neve dandole un effetto cristallino, ma quel momento di stupore durò poco, perché in lontananza, vide qualcuno chiedere aiuto. Man mano che si avvicinava il grido diventava sempre più forte. Buddy era spaventato, perché non aveva mai visto una creatura del genere, non sapeva se era buona o cattiva o peggio, se mangiava pappagalli! In quel breve volo Buddy cercava di capire chi fosse quell’animale, si chiedeva: “Forse è un orso polare oppure un uccello pericoloso, come quelli di cui mi parlava mio nonno, come lo pterodattilo, o forse un cane o un gatto. Ci sono! Un criceto! È uguale solo che è un po’ più grande”. Buddy arrivato sopra lo strano animale vide che il pezzo di ghiaccio su cui era, si stava sciogliendo, e la povera bestiola era ferita a una zampa e non riusciva a muoversi.