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La nascita dei comuni;Il dolce stil novo;
Dante Alighieri


l'età dei comuni
L'età comunale indica un periodo storico del Medioevo, contraddistinto dal governo locale dei comuni, che riguardò vaste aree dell'Europa occidentale. Il Comune è un'associazione di individui che appartengono ad una stessa classe sociale e risiedono in uno stesso luogo.
L'età comunale ebbe origine in Italia centro-settentrionale, attorno alla fine del XI secolo, sviluppandosi, poco dopo, anche in alcune regioni della Germania centro-meridionale, in Francia e nelle Fiandre.
I primi Comuni richiedevano autonomia professionale, politica e amministrativa.
Nella penisola italiana le città erano sottoposte all'autorità suprema dell'imperatore.
Nella penisola italiana le città erano sottoposte all'autorità suprema dell'imperatore.
In Italia manca un governo nazionale e il movimento comunale nasce da un compromesso tra la vecchia nobiltà feudale e una borghesia ancora agli albori, che condividono la necessità di darsi un’organizzazione che sia indipendente dal potere centrale. Questi due elementi, uniti alla presenza di un nuovo ceto mercantile, fanno sì che i Comuni italiani, al contrario di quelli del Nord Europa, diventino delle città-stato e che il loro dominio possa estendersi su tutto il territorio circostante.
Questo modello, d’altra parte, non interessa tutta la penisola: ne restano fuori ampie zone del Veneto e del Piemonte, ancora sotto il controllo dei signori feudali, e il Meridione, che nella prima metà del Duecento risponde alla giurisdizione dell’Imperatore, Federico II di Svevia, che sceglie come sede della propria corte Palermo.
I nuovi ceti urbani si riunirono per liberarsi dai vincoli feudali e dall'autorità imperiale, creando una nuova realtà politica: il Comune. Fu inevitabile che molte città cominciassero a svilupparsi come organismi autonomi, ponendo sotto il proprio controllo le campagne circostanti: questi nuovi organismi politici prendono il nome di Comuni e consistono in vere e proprie città-Stato, con leggi e magistrature indipendenti dalla soggezione ai grandi feudatari
All'interno delle mura vennero a convivere uomini di estrazione sociale molto diversa: contadini inurbati, feudatari minori che cercavano di sottrarsi ai vincoli verso i grandi feudatari trasferendosi in città, oltre che notai, giudici, medici, piccoli artigiani e mercanti. Questi costituivano per eccellenza la classe dei "borghesi", vale a dire di coloro che, non essendo nobili, traevano la propria prosperità dall'esercizio di arti o mestieri, avendo nella città il loro ambiente naturale.
Nella civiltà comunale del Basso Medioevo il sapere e i costumi si laicizzano cioè si allontano dalla religione, soprattutto grazie alla comparsa di una nuova classe sociale, quella borghese-mercantile.
La laicizzazione della civiltà rende fondamentale impiegare una lingua di uso comune, quotidiana, nella diffusione della conoscenza: il volgare.
La laicizzazione della civiltà rende fondamentale impiegare una lingua di uso comune, quotidiana, nella diffusione della conoscenza: il volgare.
Il comune è un'associazione e si basa su un giuramento collettivo. Le decisioni vengono prese da un'assemblea (ARENGO o PARLAMENTO) o da un CONSIGLIO; ogni Comune era diretto da due CONSOLI.
Successivamente i due CONSOLI furono sostituiti da un PODESTÀ, cioè un funzionario forestiero e quindi neutrale. Il suo potere durava un anno dal momento della nomina.
Successivamente i due CONSOLI furono sostituiti da un PODESTÀ, cioè un funzionario forestiero e quindi neutrale. Il suo potere durava un anno dal momento della nomina.