Book Creator

"A VARA"

by EleonoraCTesta

Cover

Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
"A Vara, percorso sulle tradizioni locali"
Dal web
LA VARA
La Vara è una imponente macchina di ferro e di legno, "rivestita" di stoffe e decori, in cui il Mistero mariano, attraverso la Morte, l'Assunzione e l'Incoronazione, viene rappresentato simbolicamente. Da una piattaforma s'innalza un alto trave roteante su se stesso, sulla cui base si trova un altarino in cui è esposta la reliquia della Madonna; poco più su vi è il sepolcro aperto e ricolmo di fiori. Una schiera di ventiquattro personaggi, tra angeli e santi occupa i 12 metri di altezza del grande "tronco", che nella sua forma ascensionale rappresenta il volo prodigioso della Vergine verso il cielo. Nel primo scomparto, sopra il sepolcro su cui si legge "Assumpta est" vi è la figura di San Tommaso, seduto in disparte colpevole di incredulità anche nei confronti dell'Assunzione della Madonna; più in alto troviamo una schiera di angeli disposti su tamburi roteanti, che nell'immaginario collettivo vengono indicate come "nuvole", dentro enorme coppe, ornate con splendenti raggiere d'oro e d'argento, rappresentanti, forse, l'omaggio del sole e della luna. Ancora più in alto troviamo San Michele Arcangelo con la spada in mano e poi, in alto, verso la "cima" la Vergine, sotto un enorme corona che reca il simbolo della Trinità.
Immagine da wikimedia.org
LE CARATTERISTICHE DELLA VARA
Una delle caratteristiche peculiari è che tutti i personaggi che concorrono alla rappresentazione dei vari Misteri sono impersonati da ragazzini/e poco più che adolescenti, vestiti da angeli, apostoli e Spiriti beati. Negli anni '50-'60 del '900, erano, soprattutto, i maschi a "salire" sulla Vara e anche la Vergine veniva rappresentata da un maschietto opportunatamente truccato, oggi, invece, i personaggi vengono impersonati mantenendo i rispettivi ruoli. Inoltre, negli anni del '900 (escludendo gli anni delle guerre, nei quali la processione non si svolgeva) i personaggi della Vara erano figli dei contadini: "i villanelli " perché più coraggiosi e prodi dei benestanti. Da sempre, i personaggi sono ben legati a strumenti di ferro che li sostengono e che nel movimento rotatorio dei dischi e di tutto il tronco della Vara, permettono loro, mediante opportuni colpi di tacchi, di stare sempre in posizione verticale. Nei decenni passati, già dalla sera precedente alla processione e per la mattina del 15 agosto, i bambini venivano sottoposti ad uno speciale regime dietetico, ad esempio, venivano dati loro esclusivamente biscotti secchi, questo per evitare inconvenienti legati all'alimentazione dei ragazzini; questa usanza, però, con gli anni si è perduta, ovviamente, viene, comunque, raccomandato di consumare cibi sani e in piccole quantità.
Nella mattina del 15 agosto, prima della Santa Messa (ai giorni nostri invece accade il contrario cioè dopo la Santa Messa) tutti i personaggi compiono la processione a piedi, percorrendo l'itinerario dalla chiesa di Santa Maria alla chiesa di San Martino e viceversa, esibendosi davanti al sacrato delle chiese con il canto della Madonna Assunta. Mentre nel primo pomeriggio, all'incirca intorno alle 16:00, la Vara avanza al tiro di coloro che si prestano a condurla sull'antica e basolata Via Umberto (anticamente Via soprana) tra i canti tradizionali dei giovinetti che celebrano la Vergine e che vengono ripetuti per tutto il percorso che viene compiuto. Questi canti tradizionalmente "vengono chiamati" da San Michele Arcangelo che, con un gesto della sua spada, li invoca. Mentre il popolo dai balconi, dalle terrazze, dalle finestre, lancia verso di loro fiori, confetti e simili. Nei tempi passati era tradizione "lanciare" biscotti e dolci fatti in casa, ad esempio i "nicchi nacchi" (biscotti di pasta frolla) "i biscotti ra monaca", "i cannili rizzi" (caramelle) "i nivuretti" (le nuvolette), che, oltretutto, venivano lanciati ai bambini solo quando la Vara stava percorrendo la strada del ritorno e mai prima.
PrevNext