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Giulia Fiocchi, Giulia Mainetti, Emma Scalabrini, Beatrice Verdesca e Gabriele PompeiCIAO, MI CHIAMO ANNA
Ciao! Mi chiamo Anna! Ho undici anni, vivo a Kiev e sono una bambina come tutte le altre. Ho una corporatura esile e, a differenza di tante mie amiche che hanno i capelli biondi, io ho i capelli rossi. Ho gli occhi verde smeraldo, un piccolo nasino e una bocca grande con labbra carnose, che tende a sorridere soprattutto quando le persone intorno a me sono felici. Mi hanno sempre detto che sono una bambina molto sensibile, emotiva, a volte timida con le persone che non conosco, ma dolce e affettuosa con coloro di cui mi fido.
Mi piace andare a scuola, la mia materia preferita è la storia, che studio con passione perché penso che sia importante per non commettere più gli errori del passato. Amo anche pattinare sul ghiaccio insieme alle mie due migliori amiche, Kristina e Sarah e al mio papà, che mi ha insegnato a pattinare sin da quando ero piccola. I miei genitori sono molto impegnati con il lavoro e quindi trascorro tanto tempo con i nonni, che non perdono occasione per rubarmi un sorriso.
Mia mamma, Irina, è una dottoressa che lavora nell’ospedale pediatrico della mia città; è sempre molto dolce con me e con tutti i bambini che cura. Il mio papà, Markus, è uno straordinario musicista, suona un grande pianoforte a coda, ereditato da suo nonno. Da quando sono nata, non è trascorso un giorno in cui non lo abbia sentito suonare. Ho anche un fratello maggiore, di dodici anni, il suo nome è Noah. E’ un ragazzo molto disordinato, ma allo stesso tempo solare, vivace e pieno di energie, che usa soprattutto per giocare a calcio con i suoi amici.
Ho un amico speciale, Samuele, che abita nel mio stesso condominio; ha un anno più di me e condividiamo un segreto: tutte le sere, alla stessa ora, ci ritroviamo nel sottotetto del nostro palazzo per raccontarci come è trascorsa la giornata.
ERA UNA NORMALE MATTINA...
La mia vita scorreva tranquillamente, fino a quel giovedì mattina, il 24 febbraio, quando, svegliandomi, ho visto la paura negli occhi di mia mamma. Preoccupata le ho chiesto: “Mamma, cosa succede? Va tutto bene?” Lei non mi ha risposto, ma ha continuato ad andare avanti e indietro nella camera, prendendo vestiti e coperte. Dopo lunghi minuti di silenzio, in cui continuavo a non capire, la mamma finalmente pronuncia queste parole: “Tesoro, è iniziata la guerra, i Russi hanno attaccato la nostra terra, l’Ucraina”. Ad un certo punto, sento la voce del mio papà, che dalla cucina chiama me, Noah e la mamma per spiegarci quanto sta accadendo.