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Natale 2022 - Auguri AIMC

by AIMC Nazionale

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 Il Presidente, l'Assistente ed il Direttivo nazionale AIMC

augurano 

BUONE FESTE
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Sfogliare il libro per leggere l’Augurio per il Santo Natale 2022 di Padre Oddone
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Progetto senza titolo
L’Augurio per il Santo Natale 2022

Padre Giuseppe Oddone
(Assistente Ecclesiale AIMC Nazionale)
L’Augurio per il Santo Natale 2022
Il mistero del Natale, dell’Incarnazione del Figlio di Dio fatto uomo nel grembo di Maria, in cui si riaccese l’amore di Dio per noi, è il mistero più dolce e nello stesso tempo più importante della nostra fede. Questo mistero ci proietta verso tutta la vicenda umana di Gesù, nato a Betlemme, vissuto a Nazareth nel nascondimento, annunciatore dell’avvento del Regno di Dio nella sua persona, morto sulla croce a Gerusalemme e risorto ed asceso al cielo.
In questo anno 2022 segnato nel mondo da tante sofferenze, quali le guerre in varie regioni del mondo, la soppressione delle libertà individuali in molte nazioni e le pandemie che hanno minato la salute di numerose persone sentiamo ancora il bisogno di rivolgerci a Gesù che viene tra noi, perché stimoli tutti gli uomini di buona volontà a costruire un mondo migliore, ove regnino la pace, la fraternità, la giustizia, la collaborazione tra i popoli.
Mi piace rivolgere i miei auguri a tutti i soci dell’AIMC con una poesia dedicata ai bambini, composta da Guido Gozzano (1883-1916).
È nato il sovrano bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!
La notte che già fu sì buia
risplende di un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaie
suonate! Squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill’anni i profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Da quattromill’anni s’attese
quest’ora su tutte le ore.
È nato, è nato il Signore!
È nato nel nostro paese.
Risplende d’un astro divino
la notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino,
è nato! Alleluia, alleluia
È una poesia semplicissima ma ci dice che Gesù Bambino è il nostro vero sovrano, è un astro divino che brilla nella notte buia della storia, porta la gioia e la festa ai vicini ed ai lontani, in particolare ai poveri, nasce nel nostro paese, ma viene a noi nella povertà del presepe, dopo essere stato annunciato da tutti profeti ed atteso da tanti millenni.
           Aggiungo anche le riflessioni di Sant’Agostino che invita i cristiani nel mistero del Natale a salire e scendere sul Figlio dell’uomo, meditando lo stupendo mistero dell’Incarnazione, ossia la natura divina ed umana della seconda Persona della Santissima Trinità, del Verbo di Dio fatto carne per la nostra salvezza.
           Parafrasando numerosi passi diffusi nei suoi sermoni e nei suoi trattati, davanti al presepe possiamo esprimerci con questi sentimenti, che illuminano con una serie di antitesi, il mistero della persona di Gesù, figlio di Dio e figlio di Maria.
           O Gesù, nostro salvatore, ti sei chiuso nel grembo di una donna, Tu che né cielo né terra possono contenere, perché sei l’Immenso e tutto contieni.
           Sei nato da una donna, da Maria, nel tempo, Tu che sei nato dal Padre prima di tutti i tempi.
           Sei nato da Maria, vergine al momento del concepimento, vergine al momento del parto, vergine al momento della morte, per insegnarci a disprezzare ogni orgoglio basato sulla nobiltà della nostra carne o delle nostre famiglie.
           Sei nato a Betlemme, piccola città della Giudea, per dire a noi che non possiamo esaltarci per la grandezza di nessuna città o potenza politica di questa terra.
           Sei nato povero, Tu di cui sono tutte le cose e per mezzo di cui sono state fatte tutte le cose, perché nessun credente in Te osi insuperbirsi delle sue ricchezze.
           Hai pianto bambino per noi, tu che sei la nostra unica vera gioia nella vita terrena e nell’eternità, gaudio degli Angeli e dei Santi.
           Sei rimasto muto, incapace di esprimerti, Tu che sei il Verbo stesso, la Parola eterna di Dio.
           Sei stato portato dalle braccia di Maria, Tu che porti e sorreggi tutto il mondo creato.
           Hai succhiato da una vena di carne il latte materno, tu che nutri gli Angeli e gli uomini, Tu che sei il nostro cibo e la nostra fonte di vita.
           Hai dormito sul seno di Maria, Tu che non dormi mai, come dice la Scrittura, perché custodisci continuamente Israele.
           Ti vediamo vagiente, mentre vagisci come ogni neonato, Ti riconosciamo e Ti adoriamo Onnipotente!
           Possa davvero il Santo Natale essere per noi una festa che ci invita a gioire insieme nelle nostre famiglie, ad accogliere questo Astro divino che brilla nella notte buia della vita e della storia e porta la gioia, Gesù Bambino, il Verbo, la Parola di Dio fatta carne, Colui che ci comunica la sua vita!
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