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Il riciclo è la trasformazione di materiali di scarto e rifiuti in nuove risorse o beni attraverso processi industriali più o meno complessi. Per funzionare, ha bisogno che il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti sia rigoroso, condiviso ed efficiente.
Il riciclo dei rifiuti è una pratica comune nella storia umana. Nei periodi in cui le risorse erano scarse, gli studi archeologici di antiche discariche, mostrano la presenza di meno rifiuti domestici (come il legno, strumenti rotti o danneggiati e ceramiche). In epoca preindustriale, si dice che dei rottami di bronzo e altri metalli in Europa, venissero fusi per il riutilizzo. In Gran Bretagna la cenere del fuoco e il carbone venivano raccolti da degli spazzini e riutilizzati come materiale base nella produzione di mattoni.
L’industrializzazione stimolò la domanda di materiali a prezzi accessibili, i rottami di ferro erano molto ricercati in quanto più economici. Molti beni secondari venivano raccolti, trattati, e venduti da venditori ambulanti che setacciavano strade cittadine, andando di porta in porta alla ricerca di macchinari usati, pentole, padelle, ed altre fonti di metallo. Con la prima guerra mondiale migliaia di questi venditori ambulanti si aggiravano per le strade delle città americane.
La carenza di risorse causata dalle guerre mondiali, e altri eventi che hanno cambiato il mondo in cui viviamo, hanno fortemente incoraggiato il riciclo. Massicce campagne di promozione vennero effettuate nella Seconda guerra mondiale in tutti i paesi coinvolti nella guerra, invitando i cittadini a donare i metalli, come una questione di notevole importanza patriottica. Ad esempio, nel 1939, la Gran Bretagna lanciò la sua campagna di riciclo della carta per obbligarli a fare il riciclo dei materiali ed aiutare a sostenere i costi dello sforzo bellico.
Il passo successivo del grande investimento nel riciclo si è verificato nel 1970, a causa dell’aumento dei costi energetici. Il riciclo dell’alluminio usa solo il 5% dell’energia richiesta per la produzione da minerale vergine. Il riciclo di vetro, carta e metalli ha risultati meno efficaci, ma molto significativi sul risparmio di energia delle creazioni di materiale nuovo.
NON VA BENE LA FOTO!
DEVE ESSERE TESTO!
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LA COMPOSTIERA
La Compostiera ( dall’inglese composter) o bicompostiera è un impianto domestico per la produzione di compost a partire dalla frazione organica dei rifiuti solidi domestici. Si tratta di un contenitore adatto ad accogliere i rifiuti organici i quali, durante la permanenza nello stesso, vanno incontro al processo di decomposizione aerobica. La compostiera può essere in plastica, ma ne esistono diversi modelli artigianali anche autocostruiti in legno e metallo. La conformazione della compostiera ideale dovrebbe essere studiata per favorire l’ossigenazione del materiale organico. Il modo più semplice per realizzare una compostiera è quello di prendere 5 pallet e legarli insieme in modo da formare un cubo di circa un metro di lato, aperto dall’alto. All’interno di essa i numerosi batteri: termofili, mesofili, psicrofili e actonomiceti, insieme ai lombrichi trasformano le sostanze organiche in humus o terra fertile. Il composto che si ottiene è il compost. Il compost generalmente impiega dai sei ai dodici mesi per raggiungere la piena maturità ; la durata dipende in gran parte dal periodo dell’anno in cui si comincia :quando si inizia con la temperatura calda necessita meno tempo. Muovere e rivoltare i materiali può velocizzare il compostaggio. Per accelerare i tempi di maturazione del compostaggio si consiglia di sminuzzare gli scarti di cucina con la mezzaluna, i gusci d’uovo con il tritatutto e di strappare invece con le mani carta e cartone. Questi compiti possono essere facilitati dal biotrituratore .

L'INCENERITORE