Alla Terra con affetto. 

Ci piace concludere con le parole del musicista Gilberto Gil e col loro sollecito ad agire, lo stesso che&nbsp;permea&nbsp;tutte queste storie.&nbsp; “Manter em pé o que resta não basta Que alguém vira derrubar o que resta O jeito é convencer quem devasta A respeitar a floresta Manter em pé o que resta não basta Que a motosserra voraz faz a festa O jeito é compreender que já basta E replantar a floresta” Mantenere in piedi quello che resta non basta Perché qualcuno verrà ad abbattere ciò che resta Bisogna convincere coloro che la devastano a rispettare la foresta Mantenere in piedi quello che resta non basta Perché la motosega vorace fa festa Bisogna capire che è l'ora di dire basta e ripiantare la foresta &nbsp;&nbsp;"Refloresta", Gilberto Gil, Gilsons e Bem Gil, 20

Parchment

Ci voleva un lampo di genio! Bisognava inventare macchine per spostarsi che non puzzassero e bisognava fare presto! Senza perdere tempo, quando arrivò il giorno, camminò, camminò, finchè raggiunse un posto con scaffali e armadi pieni di libri: gli parve di essere nella sua biblioteca e si sentì a casa, pronto a mettere in azione il suo ingegno.

quando, senza accorgersene, schiacciò il tasto di accensione&nbsp;e…pufff, una luce accecante ed un caldo insopportabile lo colpirono: &lt;&lt; Ohi, ohi,&nbsp;osservando il moto del cielo e degli astri, perbacco, con mia mano mancina che ho toccato?!&gt;&gt; si lamentò il povero Leonardo.

Clouds pattern

Dopo essersi passato l’ala sulla testa spennacchiata, egli rispose che, per saperlo, avrebbe dovuto salire in montagna, a nord, sul Picco Speronato: lì, avrebbe scoperto il segreto. L’aquila preoccupata e incuriosita da quelle parole così misteriose, dopo qualche giorno, si recò sul Picco Speronato.

Per scoprire il segreto devi salire sul Picco Speronato...

Come faceva di solito, srotolò un grande foglio e cominciò a misurare e disegnare e in poche ore era pronta una nuova invenzione: si trattava di un marchingegno che assorbiva l’anidride carbonica dell’aria e, come succede per le piante, la trasformava in ossigeno. Così ciascuno di quei “carri armati” poteva fare rifornimento di ossigeno da quel marchingegno e sarebbe sparita quella puzza dall’aria.

L’uragano infuriava sempre di più! Ogni tanto un albero gigantesco cadeva tra gli scoppi spaventosi dei tuoni. A un certo punto la bufera raggiunse una violenza terribile, sembrava il diluvio universale.&nbsp;In circa un quarto d’ora, però, tutto questo finì.

Blue geometrical pattern

La mattina successiva i due si ritrovarono per i saluti finali. Elisa salutò l'amico con un caloroso abbraccio e disse:" E' stata l'estate più bella di sempre e spero di tornare il prossimo anno!" e Salvatore dichiarò:" Sono stato contento di averti conosciuta e ti prometto che nel frattempo controllerò che tutti rispettino questi luoghi meravigliosi!".

Ma lui era un genio curioso e non si scoraggiò all’idea di quel mondo sconosciuto e strano e decise di andare alla sua scoperta: magari avrebbe trovato qualche ispirazione per delle nuove invenzioni!

Il Capitano viaggia ancora con la sua petroliera, ma sul balcone di casa sua ha piantato rosmarino e prezzemolo pensando che è sempre meglio che niente! E Nino E Martin? Il loro blog é il più seguito dei due Poli e nessuno li supera per numero di

ll ragazzo toccò la carta e osservando la data di stampa vide che era di 200 anni prima. E aveva un sacco di immagini! Allora pensò che lì nessuna informazione era stata cancellata! Non come sui loro pc!&nbsp;I due osservarono le immagini e leggendo capirono che gli alberi fornivano tanto ossigeno ed erano indispensabili. Animali di ogni tipo si nascondevano tra i rami e nelle acque! Scoprirono che nel passato esistevano i fiori: la gente li trovava, li raccoglieva e li portava a casa o li regalava.&nbsp;Che peccato non averli mai visti!&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Cominciò a guardarsi intorno e notò che erano quasi spariti alberi e piante: dove erano finite le distese di boschi rigogliosi che vedeva sotto di sè quando stava perfezionando l’invenzione del suo paracadute?&nbsp;

&nbsp;Come poteva fare? Si ricordò di Ice, il draghetto che viveva&nbsp;al Polo Nord&nbsp;e che era stato un suo compagno di giochi. Così lo chiamò e, grazie ai poteri che gli aveva dato il maghetto,&nbsp;Ice apparve e per la felicità di vederlo,&nbsp;&nbsp;iniziò a fare quello che gli riusciva meglio, cioè sputare ghiaccio!&nbsp;E ne sputò così tanto, che l'acqua&nbsp;si raffreddò.

Nell’anno 2220 una ragazzina di nome Violet viveva sulla Terra con la sua famiglia e il suo cane lupo di nome Maide. Era una ragazzina curiosa e molto coraggiosa. &nbsp;Nella sua città cupa e triste, come tutte le altre città nell’anno 2220, le case erano di colore blu e grigio-metallo.

A quelle parole il delfino Summer riconobbe la promessa di amicizia&nbsp;che si erano fatti molto tempo prima e il suo corpo si illuminò come un arcobaleno dopo una tempesta:&nbsp;era davvero felice di rivedere il vecchio compagno di tante avventure! “Eccoci finalmente ancora insieme, caro amico mio! Ma non potevi scegliere momento peggiore per venire a farmi visita. La nostra isola è invasa da&nbsp;quella sostanza misteriosa che sta crescendo sempre di più e che la rende&nbsp;&nbsp;sporca e cupa. Ma nessuno di noi sa come contrastarla!”

Quando a fatica, tutta inzuppata, l’aquila arrivò al suo rifugio, chiese al rapace più anziano da dove fosse venuto quel maltempo, ma soprattutto quel vento forte e dispettoso che ultimamente soffiava spesso nel territorio ferendolo come un pugnale.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Rainbow, tutto felice, riprese il suo viaggio verso l'amico Summer e in breve tempo&nbsp;si ritrovò in prossimità dell’isola dove viveva. Emozionato e trepidante,&nbsp;il narvalo fu colpito dall’esplosione di colori e sapori di quell’isola: fiori tropicali, coralli multicolori, piante esotiche, sabbia dorata, frutti succosi, animali maestosi. Cercò Summer e lo trovò rincantucciato in un angolo, triste e pensieroso.

Da tutte quelle parole sconosciute Leonardo, che era un genio non per niente, intuì che le sue invenzioni erano state modificate e allo stesso tempo peggiorate e capì che la città in cui si trovava era in pericolo e che le persone di questo nuovo mondo respiravano veleno. &lt;&lt; Oh mondo mio amato &gt;&gt; pensava disperato &lt;&lt; quale ignobile uso fu fatto di mie invenzioni!!! &gt;&gt;

L’animale non ricordava di aver mai visto un temporale del genere, né aver mai sentito un tal vento!&nbsp;Che cosa stava succedendo?

I due si misero subito al lavoro e in poco tempo arrivarono bambini, adulti, nonni e villeggianti con guanti e sacchi dove riposero ogni tipo di rifiuto. Le persone aumentarono via via così riuscirono e pulire la spiaggia in poco tempo.

Un’ aquila, un giorno, mentre volava sopra le cime innevate delle Alpi, vide che la neve e i ghiacci si stavano sciogliendo. Incuriosita cercò di scendere per osservarli meglio, ma faceva molta fatica: nonostante gli sforzi non riusciva ad andare avanti perché il vento si era messo a soffiare molto forte.&nbsp;

Una sera Violet provò un enorme desiderio di uscire, ma alla sua età non era permesso. Lo desiderava così tanto che decise di farlo di nascosto, con Maide, indossando lo scafandro della mamma.

Ma Nino, lì sotto, non sentì l'urlo della madre e... CRACK! Fu così&nbsp;che il pezzo di banchisa dove stava la famiglia si staccò e cominciò ad andare alla deriva.

“Se non fosse stato per te , tutta questa plastica che inquina i mari mi avrebbe ammazzato” sospirò il pinguino. “Ho saputo che ogni anno vengono sterminati interi banchi di pesci e&nbsp;anche le balene ingoiano i nostri rifiuti e finiscono spiaggiate”&nbsp;replicò l’orso. “E le tartarughe allora,&nbsp;che scambiano i sacchetti di plastica per delle meduse e se ne cibano morendo tra atroci sofferenze?” continuò Nino.

Tutta questa plastica... mi avrebbe ammazzato!

Pochi istanti dopo sembrava furioso: fischiava, ululava, sollevava rocce e polveri, spostava la neve, strappava rami e foglie.

Quando la spiaggia tornò pulita i due ragazzi notarono un gruppo di persone tristi così si avvicinarono e Salvatore chiese che cosa fosse successo.&nbsp;Marco, il pizzaiolo del paese, rispose che si sentiva in colpa perchè non pensava di causare danni all'ambiente smaltendo i cartoni che aveva nel negozio che aveva chiuso per cessata attività! Elisa e Salvatore, compresero la sua sincerità e lo consolarono dicendogli:”Tutti possono sbagliare ma l'importante è rimediare”.

Tutti possono sbagliare, ma l'importante è rimediare!

Quella stessa sera i due ragazzi ebbero una sorpresa grande e inaspettata: in piazza si erano radunati&nbsp;gli abitanti del paese che li accolsero gioiosi con applausi e un maestoso buffet. 

La vecchia tartaruga Tartisaggi che viveva in quell’isola da 1500 anni si avvicinò al narvalo e gli disse: “Devi sapere che il tuo amico è in questo stato da quando nell’isola sta crescendo un blob di una sostanza sconosciuta e vischiosa. Nessuno di noi sa che cosa sia, ma diventa spaventosamente più grande ogni giorno che passa… Ne siamo terrorizzati ma non abbiamo le armi per combatterla!”&nbsp;&nbsp;

Non ci resta che sperare che arrivi presto il 2026 perché così passato e futuro si riuniranno e magari un altro genio scoprirà il nascondiglio di quel rotolo prezioso e potrà cominciare un presente migliore.

&nbsp;Intanto potremmo prenderci avanti e cominciare a piantare alberi.

Consiglio di genio!&nbsp;

-Certo! - esclamò Violet.&nbsp;Così, in ogni famiglia, si decise di fare molta più attenzione all'uso dell’elettricità,&nbsp;occorreva non sprecare calore, riutilizzare e riciclare!

Quando Nino&nbsp;tornò in superficie, capì subito che si era allontanato troppo e gli mancavano le forze per raggiungere la madre e gli altri. Si aggrappò al primo pezzo di banchisa che gli capitò a tiro e ci salì sopra, ormai stremato e, per la fatica, si addormentò, finchè non iniziò a sentire freddo in tutte le ossa.

Quel giorno, però, era nato sfortunato: mentre Nino, il piccolo di casa, era in apnea, la madre si accorse che si stavano formando delle crepe nel ghiaccio e, terrorizzata, cominciò ad urlare: “ Ninooo,&nbsp;esci subito dall'acqua e torna su!&nbsp;Si staccaaaa!”

Finalmente era arrivato il mese di agosto del 2009 ed Elisa, una ragazzina di quindici anni che viveva a Milano si recò, per una vacanza insieme alla sua famiglia e al cagnolino Jack, a Terme Vigliatore, un piccolo paese sul bellissimo mare del nord della Sicilia. La ragazza era molto socievole, vivace e dolce. I suoi genitori erano nati in una città meridionale vicino al mare e le avevano trasmesso l'amore per la natura e il rispetto per l'ambiente. Terme Vigliatore, pur essendo un piccolo paese, era molto accogliente: la sua spiaggia lunga aveva un’incredibile sabbia dorata e un mare cristallino. Ad Elisa piacque quel clima di pace e di tranquillità che si poteva respirare nel lungomare dove si trovò a trascorrere diverse giornate con i suoi genitori.

Ed ecco che il piccolo narvalo si sentì nuovamente chiamato in causa e&nbsp;decise di usare i suoi poteri per eliminare quella minaccia: pensò di creare uno strumento naturale che avrebbe potuto&nbsp;risucchiare qualsiasi materiale inquinante. Si servì del suo&nbsp;corno magico che ancora conservava sotto la pinna della coda e&nbsp;materializzò un immenso aspirapolvere fatto di alghe e coralli. L'aspirapolvere fu subito messo in funzione e lavorò&nbsp;giorno e notte per ripulire l’isola da tutto quel sudiciume.&nbsp;

Quando anche l’ultimo granello di melma fu risucchiato, tutte le creature marine e tutti gli abitanti dell'isola si radunarono per festeggiare l'impresa eroica del narvalo. &nbsp;Spesso gli equipaggi dei&nbsp;pescherecci che navigano in quei mari e passano davanti all’isola intravedono un lungo corno spuntare dalla vegetazione, un corno così strano che non saprebbero dire a quale animale appartiene… Chi lo sa se sarà di un unicorno!

&nbsp;I due cominciarono&nbsp;&nbsp;a raccontare la loro triste storia. Gli raccontarono della loro intenzione di coinvolgere più gente possibile nel loro progetto di salvaguardia del mare e della Terra, della lettera che avrebbero scritto quella notte stessa. Il Capitano ascoltò in silenzio perchè temeva che tutte quelle belle azioni gli facessero perdere il lavoro.&nbsp;Capiva che, senza combustibili fossili, l’inquinamento sarebbe molto diminuito e sarebbe stato un gran vantaggio per uomini e animali, ma temeva per se stesso.&nbsp;

Ma ci volevano molte piante perché c’era bisogno di molto ossigeno e così Leonardo lo lasciò scritto come nota nel suo progetto: “di alberi e arbusti si piantumi dovunque” .

Ci volle più di un anno per far tornare l’isola accogliente come era stata un tempo! &nbsp;

Nino e Martin non dormirono per tutta la notte&nbsp;e scrissero questa&nbsp;lettera : Cari amici della Terra, vi chiederete chi vi sta scrivendo. Siamo Nino e Martin, un pinguino e un orso, due compagni uniti dalla stessa sorte di vedere i nostri ghiacci che si sciolgono ogni anno di più, di sapere&nbsp;che il cibo non&nbsp;sarà più sufficiente e che&nbsp;fame ci farà morire. Per sfamarci i genitori orsi sono costretti a fare lunghi spostamenti sempre più difficili e pericolosi, fra lastroni di ghiaccio&nbsp;molto distanti tra loro.&nbsp;A volte qualcuno si è spinto perfino nei territori degli umani, con il rischio&nbsp;di venire ucciso.&nbsp; Ciò che vi chiediamo è di combattere insieme a noi, di smettere di distruggere intere foreste e anzi di piantare alberi, di muovervi in città con mezzi che non inquinano.” Nino e Martin &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

L’animale si rese conto di aver commesso un errore: è vero che il vento poteva raggiungere una violenza terribile, ferire, danneggiare e spaventare tutti, ma era altrettanto vero che era importante.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; La Terra ne aveva bisogno. L’uccello rifece il viaggio per tornare dal grande drago,&nbsp;&nbsp;gli disse di aver sbagliato e gli chiese di riportare il vento sulla Terra. Il Ciunfalugo soddisfatto accettò e tutto tornò come prima.

Nel regno di Fantasilandia viveva Rainbow, un&nbsp;unicorno dai poteri magici&nbsp;che aveva un grande desiderio: andare a trovare il suo amico Summer, un delfino&nbsp;che viveva in un'isola sperduta dell' Oceano Pacifico. &nbsp;

Nel cielo scuro lampi si accendevano continuamente attraversandolo come treni in corsa.

Una saggia vecchia quercia che tutto aveva visto e ascoltato, fu percorsa da un lungo brivido: nonostante il passare dei millenni, gli animali, ma anche gli uomini, non avevano ancora capito quale fosse la vera cosa importante per tutti gli esseri viventi: “ Non si devono rompere gli equilibri della Natura, ma ci si deve comportare in modo da rispettarla”. Così, davvero, si può aiutare il mondo!!!

AIUTATEMI RISPETTANDO GLI EQUILIBRI NATURALI

REFLORESTA | Gilberto Gil, Gilsons e Bem Gil

&nbsp;Il maghetto decise di aiutarlo e&nbsp;lo trasformò in un narvalo con poteri sovrannaturali. Così iniziò il suo viaggio. Ma i narvali sono abituati a vivere in acque tiepide e lui non immaginava&nbsp;quello che lo aspettava! Ben presto si ritrovò a nuotare in acque troppo calde. &nbsp;Non poteva sapere&nbsp;che gli oceani ed i mari, a causa dei comportamenti irresponsabili degli uomini, erano ormai troppo caldi ed inospitali per molte specie!

Un pomeriggio iniziò a piovere a dirotto e continuò per due giorni così i due amici non poterono andare in spiaggia. Quando smise di piovere Elisa si ritrovò con Salvatore e ciò che videro in spiaggia li fece rimanere a bocca aperta: la spiaggia era tutta ricolma di bottiglie, sacchetti di plastica, alghe, sigarette, ombrelloni rotti, fili elettrici… tant'è che non si vedeva un briciolo di sabbia libero. Che disastro!

Camminando per le strade fu attirato da una grande bottega con enormi rettangoli di vetro con dentro un messere che raccontava: &lt;&lt; …e delle grandi nuvole di fumo stanno avvolgendo le città a causa dei combustibili fossili usati da aerei, navi, petroliere, auto…&gt;&gt;.

Quando il progetto fu terminato, per paura che qualcuno gli rubasse l’idea e la usasse per scopi malvagi, Leonardo prese il rotolo e lo nascose in fretta e così bene che chissà dove si trova adesso! Nei giorni seguenti qualcuno vide uno strano tipo con un grande rotolo sotto il braccio in giro per la città, ma poi non ci furono più sue notizie.

C’era una volta un genio famoso di nome Leonardo da Vinci.

Elisa però continuava a chiedersi da dove fosse arrivato tutto quello sporco. Salvatore le disse che era colpa degli uomini che non avevano avuto rispetto per l'ambiente perchè avevano gettato i rifiuti in mare e la pioggia e li aveva depositati sulla spiaggia.&nbsp;Elisa aggiunse che era una cosa brutta e chiese perché lo facessero. Salvatore rispose :"Perchè l' uomo non capisce il danno che provoca gettando i rifiuti in mare!".

Dagli uomini che non capiscono il danno che provocano gettando i rifiuti in mare!!

Scoprirono poi che l’acqua è alla base della vita e&nbsp;pensarono tristemente che ormai i ghiacciai si erano sciolti quasi del tutto e negli ultimi duecento anni, abbattendo e&nbsp;bruciando gli alberi, nell’atmosfera c’erano calore, anidride carbonica e cenere… ed erano aumentate alluvioni, siccità e uragani.

Half tone yellow

Tutti potevano uscire di casa solo se maggiorenni perchè l’aria era irrespirabile e lo facevano indossando uno scafandro protettivo che era morbido, ma aveva un copricapo metallico a visiera, rigido, collegato alla tuta con dei cavi.&nbsp;Le case erano unite da strade che assomigliavano a lunghi nastri trasportatori e ci si spostava usando il teletrasporto. Le persone avevano un telecomando: schiacciando un pulsante e appoggiandolo a terra, si apriva una bolla ed entrandoci si poteva raggiungere il luogo desiderato.

Allora aprì gli occhi e si ritrovò&nbsp;tra due zampone pelose e soffici e, per lo spavento, finì in acqua. Sfortuna volle che un pezzo di plastica gli si infilzasse&nbsp;in una zampa. Mentre stava annaspando e si vedeva già spacciato, le due zampe pelose lo afferrarono&nbsp;e lo tirarono su, sopra la banchisa. Guardò su e si&nbsp;trovò faccia a faccia con un cucciolo d’orso polare preoccupato di vedere tutto quel sangue.

Il piccolo narvalo, deciso a fare qualcosa per ripulire l’isola con suoi poteri, si avvicinò&nbsp;al suo amico&nbsp;ed era già pronto a gettargli le pinne al collo, quando sentì che questo gli chiedeva:&nbsp;“ Chi sei tu? Da dove vieni? Non ti ho mai visto su quest’isola! Non vedi che quest’isola sta per essere sommersa da quella sostanza putrida e melmosa?” &nbsp;&nbsp;Il piccolo narvalo capì di non essere stato riconosciuto e si presentò dicendo:

&nbsp;“ Uni, uni l’unicorn, delfi, delfi, il delfin, due amici un sol destin!”

L’Agenda 2030 ha rappresentato per le ragazze ed i ragazzi un filo conduttore rispetto alla scelta degli argomenti delle storie, nelle quali è facile ritrovare, però, tra le righe, tutto il “cuore”, la passione e l’empatia verso i personaggi e gli ambienti in cui essi agiscono. Anche a costo di forzature, come nella storia “Una lettera dal Polo” dove orsi polari e pinguini si trovano, fatalmente, a condividere lo stesso habitat. Il titolo scelto: “Alla Terra, con affetto” racchiude tutto l’entusiasmo, l’impegno, la tenacia con cui, anche da quest’anno non sempre facile, le ragazze ed i ragazzi abbiano saputo trarre molte opportunità di crescita.

Tutto dolorante, cercò un posto dove sdraiarsi dopo il grande spavento, ma non fece a tempo perché si ritrovò in un luogo mai visto prima e, intorno a sé, tantissimi messeri e madonne vestiti fuori moda e con piccoli marchingegni luminosi in mano urlavano a squarciagola: &lt;&lt;Evviva il 2026, evviva l’anno nuovo!&gt;&gt;

Tutti dovevano conoscere il passato per capire che il pianeta non era sempre stato così grigio e triste. Violet era molto arrabbiata. Ecco perché ora si doveva indossare lo scafandro: perché non c’era abbastanza ossigeno per tutti!&nbsp;&nbsp;Non si poteva più aspettare!!! Occorrevano idee e … velocità!&nbsp;Con i cellulari fecero più copie dell’album e lo misero su Facebook.&nbsp;&nbsp;&nbsp;Poi, usando il teletrasporto, andarono a Venezia a parlare con i capi della città d’acqua e consegnando l’album, riuscirono a convincerli a cercare di guarire la Terra.

Passava le sue giornate tra libri di anatomia e formule, tra tele e pennelli, tra alambicchi e ampolle.

&nbsp;Un giorno, mentre Rainbow era triste e pensieroso, gli si avvicinò un&nbsp;maghetto che gli chiese perché si sentiva così. L’unicorno&nbsp;gli raccontò che aveva tanta&nbsp;nostalgia di Summer e delle avventure vissute insieme.

Un giorno successe un fatto straordinario: Elisa, mentre stava tornando dai genitori con in mano un gelato, non vide una buca coperta da alghe, così si ritrovò stesa a terra con il gelato tutto spappolato sul viso. Incredula e con le lacrime agli occhi ebbe difficoltà ad alzarsi. Poco distante, Salvatore, un ragazzo del paese, vide tutta la scena e, dapprima si mise a ridere poi, vedendo che la ragazzina era in difficoltà, decise di aiutarla. Così si presentò e la aiutò ad alzarsi.

Mentre stavano parlando arrivò il sindaco del luogo, si avvicinò ai giovani e disse che erano il cuore del paese e che per ringraziarli del gesto compiuto desiderava consegnar loro una somma di denaro che i cittadini del paese avevano raccolto. I due ragazzi rimasero sorpresi e, dopo essersi confrontati, Salvatore si rivolse al sindaco precisando che non avevano pulito la spiaggia per soldi: l’avevano fatto per il benessere del mare, della natura e di tutti. Comunicò che avrebbero donato le offerte all' associazione Amici della Terra!

Vogliamo bene al mare, alla Natura e a tutti!

Alcuni super-esperti dissero che nelle città si potevano dipingere le strade e i tetti di bianco o sparare nello spazio uno specchio enorme che facesse da ombrellone, oppure che si poteva mettere l’anidride carbonica nell’asfalto, così non andava nell’aria, almeno fino a quando non si inventava uno speciale cibo in pillole. Andrea disse:&nbsp; -Il resto dipenderà dagli sforzi che farà ognuno di noi. -&nbsp;

&nbsp;E dove erano tutte le piante che amava raccogliere e poi studiare?

I due amici, cambiando la situazione, riuscirono infine a salvare il prezioso pianeta su cui vivevano e furono ricordati come “GLI EROI DELLA TERRA”!!!&nbsp;

L’aquila, contenta della vittoria, raggiunse il suo nido e più tardi il villaggio, ma si accorse che, senza vento, l’aria era diventata troppo calda e la terra con il caldo era troppo arida, senza vento le nuvole non portavano la pioggia, senza vento i semi delle piante non venivano trasportati.&nbsp;

Camminando quasi al buio, il suo lupo aveva sentito uno strano odore, lo seguì fino a un angolo dove c’erano tante macerie accumulate.&nbsp;L’animale scavando trovò una scatola tutta incrostata e ammaccata. Cominciò ad annusarla e proprio non voleva andare via.&nbsp;

Un giorno stava perfezionando la sua ultima invenzione: un teletrasportatore per oggetti e animali, 

Violet lo prese e lo nascose dentro lo scafandro perché sapeva che era vietato cercare informazioni sul passato.&nbsp;Se i guardiani-robot della città l’avessero vista con l’album l’avrebbero immediatamente teletrasportata in una gabbia volante: una prigione di vetro molto spesso da cui non sarebbe più uscita. Aveva bisogno di aiuto!

Forza! Tutti possiamo fare qualcosa!!

Poi all’improvviso arrivò la pioggia: scendeva a torrenti, facendo rotolare i sassi. Gli animali scappavano cercando rifugio, si infilavano tremanti nelle tane, tra le rocce, dentro ai tronchi, nelle buche del terreno.&nbsp;

“E se cominciassimo con una lettera? Intendo proprio una lettera scritta che potrebbe iniziare così:

Cari amici della Terra, vi chiederete chi vi sta scrivendo…

La ragazzina allora si avvicinò, l’aprì e vide che c’era un oggetto di forma rettangolare, pieno di polvere, con un titolo molto rovinato e un’etichetta che quasi non si riusciva a leggere: era un antico album fotografico! Che tesoro formidabile!&nbsp;

Coraggiosamente l’aquila chiese al Ciunfalugo se poteva smettere di sbattere le ali e aprire le bocche perché con tutto quel vento e quella pioggia non riusciva a volare per andare dove avrebbe voluto.&nbsp;Il drago saggio accettò. Il vento e la pioggia immediatamente si fermarono.

Le sei storie ed i relativi disegni di questo e-book rappresentano la versione digitale di un libro stampato. La loro ideazione e realizzazione nasce dallo stimolo del Progetto “Seminare Ambiente”, di più ampio respiro, fortemente voluto e perseguito dal Circolo Legambiente del Miranese, uno dei cui scopi era quello di continuare a sensibilizzare le nuove generazioni a temi ambientali, etici, sociali, economici… non più derogabili e procrastinabili.

Quell’anno l’estate era particolarmente calda, come accadeva ormai da qualche anno. In un giorno come tanti, una famiglia di pinguini stava pescando. I pesci che abboccavano non erano tanti a causa di una grande perdita di petrolio proprio in quelle acque.

“Ti prego, il dolore è insopportabile, fai qualcosa!” pianse Nino. L’orso&nbsp;con le sue zampone formò una&nbsp;pinza e immediatamente gli tolse la plastica dalla coscia. Ora che Nino stava meglio, ringraziò il suo salvatore e,&nbsp;incuriosito, gli chiese: “Chi sei? Ti sei perso anche tu?” “Mi chiamo Martin e mi trovo qui perchè mentre giocavo con mia sorella&nbsp;&nbsp;mi sono così arrabbiato con lei che per sbollire ho iniziato a camminare, camminare, finchè non ho più riconosciuto la banchisa di casa . E ora sono qui, sperso in mezzo al mare, proprio come te”.

 Il drago inoltre aveva tre teste: dalla prima usciva la grandine, dalla seconda la pioggia e dalla terza la nebbia per&nbsp;nascondersi o nascondere il suo rifugio. Tale creatura era così speciale che la materia che formava il suo corpo e le ali cambiava secondo le stagioni.&nbsp;

"Dobbiamo fare qualcosa" affermò Salvatore " Prendiamo un rastrello e dei sacchi per raccogliere e pulire tutto!". Elisa guardò meravigliata la scena terribile della spiaggia e rispose:" Ma non possiamo farlo da soli, la spiaggia è troppo grande!" &nbsp;Salvatore ebbe l’idea di mettere un cartellone con la scritta -Aiutateci a tenere pulita la spiaggia!- così le persone li avrebbero aiutati.

 Subito provò una grande simpatia per quella buffa ragazzina e decise di conoscerla meglio. Fu l'inizio di un' amicizia speciale e profonda: i due si ritrovarono spesso in spiaggia a giocare e inventavano storielle prendendo spunto da tutto ciò che vedevano.

Triste e preoccupato continuò a camminare e arrivò alla fine di quel borgo dove gli si presentarono davanti centinaia di macchine che assomigliavano ai “carri armati” che lui stesso aveva progettato, ma che emettevano una gran puzza! &lt; Forse è guerra tra omini questa che intorno vedo, necessito di correre al riparo prima che mie catapulte mi riducano cadavere!!!&gt;&gt;. Povero Leonardo, non poteva certo sapere che quelli non erano “carri armati”, ma auto con motori che bruciavano ancora petrolio. Però gli era chiaro che quel mondo nuovo non se la passava bene…

Ma proprio mentre concordavano le parole da usare per essere più convincenti, sentirono in lontananza il rombo di un motore. Un marinaio li vide mentre si sbracciavano e lanciò due salvagente attaccati ad una grossa fune. Furono salvati e condotti davanti al Capitano della petroliera più grande che avesse mai navigato e lui cominciò a fare loro molte domande per sapere ciò che era accaduto.

&lt;&lt;Alberi e piante per medicamento, tutti spariti da questo mondo nuovo! E ossigeno non trovasi intorno&gt;&gt; pensò il genio.

Telefonò al suo amico Andrea e, per non attirare l’attenzione, si incontrarono in un bunker sotterraneo che si trovava lì vicino. Quando arrivò, Violet gli mostrò l’oggetto che Maide aveva annusato durante la passeggiata. Andrea esclamò: “Ehi! È un vero album! Non ci credooo! ” 

Il povero Leonardo, si rese conto di averla fatta grossa: aveva schiacciato il pulsante sbagliato del teletrasportatore ed era capitato nel futuro con un salto di mezzo millennio!

Le immagini della Terra con l'astrofisica Elvira De Poli

Proiettarono sui palazzi più importanti le immagini dell’antico album e raccontarono&nbsp;ciò che avevano scoperto. Così, nelle diverse città, ciascuno ripulì la propria zona dai rifiuti, suddividendoli per tipo.&nbsp;Alcuni robot, messi a disposizione dagli architetti della Biennale, costruirono dei purificatori d’aria. Molti ricercatori parteciparono a gare tra robot per costruire dei moltiplicatori di alberi e creare nuove foreste e nuovi boschi.&nbsp;

Lì trovò il Ciunfalugo, un grande drago di ghiaccio con ali enormi e simili a quelle di un pipistrello: era lui che, per divertirsi, sbattendo con forza le ali provocava il vento.

“Dobbiamo fare qualcosa,&nbsp;e in fretta!!!” esclamarono insieme i due nuovi amici. “Dobbiamo coinvolgere gli abitanti dell’intero pianeta&nbsp;con un grande flash mob”!

&nbsp;L’aquila, impaurita e gelata, non andava avanti neanche di un metro.&nbsp;

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