MITI sull'origine e sulla fine del CORONAVIRUSS

Anoroc, un piccolo pallino con una corona da re! Prima che il vaso fosse completamente vuoto, Epimeteo intervenne per chiuderlo, ma&nbsp;ormai tutti i mali erano usciti. Pandora era molto dispiaciuta, perciò promise al marito che sarebbe andata ad aiutare l'umanità. Appena sentì&nbsp;questo, Zeus andò su tutte le furie, chiamò Pandora e le disse che lei doveva danneggiare l'umanità e non aiutarla. La donna non fu d'accordo, se ne andò e cominciò subito la sua missione: aiutò delle anziane signore che facevano fatica a camminare. Zeus allora invitò sull'Olimpo&nbsp;Epimeteo e gli diede un vaso da consegnare a Pandora nel giorno del suo compleanno. Quel giorno la festeggiata decise di aprire prima tutti gli altri regali, per ultimo quello di Zeus. Quando aprì lo scrigno del padre degli dei, uscì un fumo grigio e con esso la sfortuna, la sofferenza e la malattia. In più Pandora si trovò sulla mano un piccolo pallino, Anoroc, un esserino minuscolo con una corona da re! Fu felicissima di possedere lei sola questo essere unico e raro e,&nbsp;per condividere la sua gioia, volle mostrarlo a tutti.

Si accorse ben presto di una cosa molto strana: appena uomini e donne si avvicinavano alle sue mani, cominciavano a stare male e poi sempre peggio. Epimeteo convinse Pandora a rinchiudere quell'esserino in un piccolo vasetto e chiese aiuto ad Amuc, il protettore del genere umano. Capito il problema, Amuc riuscì a procurarsi la linfa estratta da alcune radici. La consegnò ad Epimeteo e si raccomandò di farla annusare a tutti gli ammalati. Nel giro di pochi giorni tutti guarirono e tornarono ad essere felici....tranne l'esserino chiuso nel piccolo vasetto. Pandora infatti decise di riempire il vasetto nel quale c'era Anoroc con la linfa. La linfa, che aveva salvato gli uomini, fu causa di morte per il minuscolo esserino! Lucy Palmisano

Alla fine Elos disse agli uomini: " Per questa volta vi ho aiutati, ma sappiate che Pandemia potrebbe tornare! Evitate di utilizzare quel liquido e ricordate di proteggere il cielo, l'aria e i campi". Dopo questo discorso, gli uomini tornarono alla vita normale e non usarono mai più quella sostanza strana. Capirono, soprattutto che non sempre le loro scoperte servono a migliorare la&nbsp;vita, molte volte la mettono in pericolo! Aurora Grisetti

Zeus si era reso conto che gli uomini volevano essere più potenti di lui! Dal vaso che aprì Pandora uscì un altro male: Pandemia! Esso era il peggiore di tutti, separò gli uomini, spargendo una polvere di colore grigio scuro. Questo alone si chiamava Coron, era molto vanitoso e non voleva essere sfiorato da nessuno. Chi lo avesse fatto, avrebbe iniziato a sentirsi male e debole. Per evitare di toccare Coron, tutti si chiusero in casa. Zeus, vedendo che la maggior parte degli uomini stava male, si sentì al settimo cielo!!! Troppo spesso gli uomini si erano sentiti superiori agli dei, persino più potenti del padre degli dei. Mentre la divinità festeggiava, venne a fargli visita Pandora:" Oh, sua altezza! Mi perdoni per aver fatto uscire Pandemia e tutti gli altri mali dal vaso. Le prometto che rimedierò ai miei errori! La mia curiosità mi spinge a fare cose insensate, ma salverò gli uomini da questo disastro".

La poveretta era convinta che gli uomini soffrissero per colpa sua, ignorava il piano malefico di Zeus. Zeus si finse&nbsp;dispiaciuto, ma in cuor suo sapeva bene che nessuno avrebbe fermato Coron: era troppo forte! D'altronde lui aveva creato Coron e Pandemia perché si era reso conto che gli uomini volevano essere più potenti di lui.&nbsp; Pandora cercò in lungo e in largo ma invano, non riusciva a trovare una soluzione al problema. Ad un tratto si trovò vicino alla caverna dei titani. Erano tantissimi e tra questi c'era Amuc, il titano del calore. Pandora gli spiegò quello che stava succedendo nel villaggio dei templi e così cominciarono ad incamminarsi. Amuc aveva una caratteristica particolare: poteva vedere Pandemia e tutte le altre creature malvagie. Strada facendo, infatti, vide che il tempio delle Tigri era illuminato da un forte raggio di luce. Proprio di lì vicino passò Pandemia che, colpita dal calore, perse la sua vitalità. Il Titano ebbe allora un'idea:"Pandora, seguimi dobbiamo andare da Pandemia!" -Non hai paura del suo potere? - disse quella preoccupata.

Si sentì un enorme ruggito provenire dal cielo: era SURIV! Mentre Epimeteo dormiva, Pandora fu presa dalla curiosità di aprire lo scrigno. Non sapeva che dietro la porta ci fosse Zeus. Una volta aperto lo scrigno, non successe proprio nulla: dentro c'era il vuoto! Pandora delusa cercava di capire il senso di questa cosa. Non ebbe il tempo di darsi una risposta che si sentì un enorme ruggito provenire dal cielo: era proprio lui, il temutissimo SURIV, che ogni tanto veniva a turbare la vita degli uomini. Subito, per la felicità di Zeus, cominciò ad attaccarsi alle persone proprio come una ventosa. Attaccandosi causava dei malori, che si trasmettevano misteriosamente da una persona all'altra. Prometeo, che da sempre aveva protetto il genere umano, volle subito intervenire. Evocò gli dei Amuc e Pandemia. Questa avrebbe rinchiuso gli umani in una sfera per tre mesi, Amuc avrebbe combattuto contro SURIV. Per Pandemia fu facile portare a termine il suo compito, per Amuc fu necessario più impegno.&nbsp;

Amuc stordì&nbsp;Suriv, lo ricoprì con una polvere bianca e cristallina. Quell'essere perse buona parte delle sue energie, ma riuscì a fuggire. Preoccupato per la sorte degli uomini, Amuc decise di sacrificarsi. Gonfiandosi ed esplodendo, avrebbe potuto ricoprire con la sue cenere tutti gli uomini. Così fece. Su tutti si posò una polverina leggere e impalpabile, subito gli uomini cominciarono a stare meglio, non avvertirono più quei malori che da mesi li torturavano. Suriv, a distanza di tempo, si ripresentò, ma questa volta non riuscì ad avere nessun effetto sugli uomini, la polvere di Amuc continuava a proteggerli. Deluso e amareggiato dovette andare via, consapevole di aver perso ogni suo potere. Uomini, donne e bambini, riacquistate le forze, tornarono alla vita di sempre, felici e liberi! Angelo Mingolla

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Gli alunni di 1^ B della Scuola Secondaria di I gr. Buonsanto

del Secondo Istituto Comprensivo di San Vito dei Normanni

Gli uomini&nbsp;decisero di chiedere aiuto al dio Oleic e alla dea Aira Un giorno, giunti nell'isola dei Conigli, un'isola sperduta nel Mediterraneo, Oleic&nbsp;e&nbsp;Aira decisero di popolarla con il genere umano. L'isola aveva un cielo azzurro e sereno, il mare era limpido e calmo, le spiagge erano pulite e dorate, il prato era di un verde acceso, i fiori erano colorati e profumati e&nbsp;ovunque passeggiavano animali delle più svariate specie. Il dio Oleic, prima di tornare nel cielo, disse agli uomini:"Vivrete una vita felice e spensierata fino a quando i mari non si agiteranno, i fiori non appassiranno, gli animali non diminuiranno,&nbsp;ma soprattutto fino a quando voi sarete felici di ciò che avete ricevuto in dono dagli dei". Gli uomini, man mano che il tempo passava, si dimenticarono di cosa avesse&nbsp;detto loro il dio Oleic e cominciarono a lamentarsi di tutto, dicendo che i fiori non erano abbastanza belli e profumati, il mare e le spiagge non erano abbastanza pulite e gli alberi producevano pochi frutti. Un giorno Ade, il dio degli Inferi, scocciato delle continue lamentele degli uomini, decise di mandare Pandemia sulla terra.

In quel momento, i fiori appassirono, i mari e le spiagge si sporcarono, gli animali incominciarono a diminuire, il cielo diventò grigio e dal vulcano, ormai spento, venne fuori una nuvola di fumo nero: era Pandemia! Pandemia si diresse verso la valle, lasciandosi dietro una lunga scia di piante e animali morti. Appena arrivata&nbsp;tra gli uomini, incominciò a spargersi nell'aria e, quando gli uomini respirarono quell'aria, cominciarono a sentirsi male. Decisero, quindi, di ritirarsi ognuno nelle proprie case per potersi allontanare da Pandemia. Dopo tanti mesi, gli uomini esausti di questa situazione, decisero di chiedere aiuto al dio Oleic e alla dea Aira. Subito si sentì un forte tuono: erano Oleic e Aira che erano corsi subito ad aiutarli. Appena arrivarono, &nbsp;si diressero dal capo e gli diedero un seme da piantare. Gli uomini insieme agli dei lo piantarono e, in men che non si dica, videro che era diventato un albero con tanti frutti. Gli&nbsp;dei dissero agli uomini di mangiare quei frutti e, appena li mangiarono, si sentirono subito meglio.

Era proprio quello che Pandemia attendeva da tempo, gli uomini avevano osato sfidare il potere di Zeus e ignoravano ormai da tempo quelli che sono e ed erano i veri valori della vita. Riconosciuto il loro errore dichiarano a Pandemia di aver compreso la lezione e di essere pronti&nbsp;a ricominciare. Furono finalmente salvi e ottennero quella libertà che mai era stata apprezzata come negli ultimi mesi. &nbsp;Martina Ardone

Efesto, dio del fuoco, delle fucine

Dentro vi trovò una sorpresa terribile: DIVOC Dal vaso che Pandora aveva aperto uscirono molti mali che affliggono, ancora oggi, l'umanità: la povertà, la carestia, la vecchiaia... Per fortuna, Epimeteo, svegliato dalle urla di Pandora, riuscì a chiudere il vaso prima che uscissero&nbsp;altri mali. Zeus, non contento per tutto quello che aveva già combinato, tese&nbsp;un tranello ad Epimeteo e gli disse che nel&nbsp;vaso non&nbsp;c'erano solo i mali del mondo, ma nel fondo si trovavano&nbsp;i grandi desideri che l'umanità da sempre sogna: la ricchezza, la bellezza e il potere. Epimeteo non esitò ad aprirlo, dentro vi trovò una sorpresa terribile: DIVOC! Esso impediva alle persone di abbracciarsi e di conversare. Proprio Epimeteo fu il primo ad infettarsi, ma non se ne accorse. Lo capì quando vide che ogni persona, con cui lui parlava, iniziava a tossire. Allora non poté fare altro se non chiedere aiuto a suo fratello Amuc, che non vedeva da almeno 20 anni. Amuc sapeva utilizzare erbe con proprietà particolari, per farne una mistura in grado di curare. Nel frattempo, invitò tutti ad utilizzare un velo di cotone che coprisse naso e bocca. La prima ad utilizzarlo fu Pandora e dopo di lei tutti fecero la stessa cosa.

Ogni giorno un velo diverso sulla bocca e sul naso, fino a quando Amuc si rese conto che la mistura preparata poteva essere quella giusta. Provò a distribuirla a tutte le genti, si rese conto che&nbsp;Divoc non causava più guai, che la gente stava bene e non si ammalava. Nel giro di poco tempo produsse una quantità talmente abbondante di quella mistura che tutti gli uomini del mondo poterono usarla ... Zeus fu costretto a riconoscere la sua sconfitta! Riccardo Profilo&nbsp;

I fulmini dell'ira di Zeus

Per uccidere Pandemia, mi serve una spada... Per fortuna, Epimeteo riuscì a chiudere il vaso, ma Zeus lo riaprì e fece uscire Pandemia, che costrinse gli uomini a chiudersi in casa: non dovevano uscire! -Finalmente la mia vendetta è completa!- esclamò Zeus. L’aquila, che mangiava il fegato di Prometeo, si dispiacque per le sofferenze che colpivano il genere umano. Decise, allora, di ribellarsi a Zeus, non voleva più mangiare il fegato di Prometeo, anzi voleva liberarlo, per consentirgli di aiutare gli uomini. Andò da Eracle: con la sua forza avrebbe liberato Prometeo dalle catene. E così fu. Prometeo, una volta liberato,espose&nbsp;la sua idea:"Dobbiamo andare da Amuc!" -Ma è lontanissimo, ci metteremo anni!- obiettò Eracle. -Vi porto io- disse l'aquila. I due salirono in groppa al coraggioso animale. Arrivati da Amuc, gli spiegarono la situazione. -Per uccidere Pandemia, mi serve una spada con il manico di foglie di aloe e con la lama costituita dai raggi del sole.- disse Amuc.

Dopo aver forgiato la spada, andarono ad uccidere Pandemia. Amuc avvicinò quella spada incandescente a Pandemia che,&nbsp;a contatto con il calore, si disciolse. Zeus esplose dalla rabbia, perché il suo piano era &nbsp;andato in fumo. Lo scopo di Zeus era quello di far capire agli uomini che essi non possono essere infallibili, insaziabili, immortali. Così li aveva visti negli ultimi anni. Esploso Zeus, Amuc prese il suo posto e diventò il nuovo padre degli dei e degli uomini. Un vero padre non punisce, ma guida e aiuta i suoi figli! Gabriele Macilletti

Immagine di fantasia della Pandemia

Persefone, figlia di Demetra e Zeus. Di lei si innamorò Ade.

Il gran caos nato dalla cattiveria! Su un'isola bellissima c'erano tantissimi&nbsp;animali e piante di ogni specie.&nbsp;Gli uomini erano sempre pacifici e felici di vivere lì. Un giorno Osim andò a pesca e, stranamente,&nbsp;non volle dividere il pescato con gli altri. Scoppiò una lite che pian piano coinvolse tutti gli abitanti. Tutte le cattiverie che uscirono dalla bocca degli uomini si trasformarono in una creatura invisibile ma terrificante: DIVOC. Nello stesso momento il cielo si oscurò, la terra si inaridì e soffiò un vento gelido che impediva ai fiori di colorare i prati. Gli uomini si sentirono sempre più deboli e sempre più soli. Nessuno capiva cosa stesse accadendo. In realtà più di qualcuno attribuiva il gran caos a quella creatura nata dalla cattiveria! Zeus, vedendo la situazione, chiamò Eirene, la dea della serenità, e le disse: " Eirene, devi aiutarmi, dobbiamo riappacificare tutti gli uomini". Eirene fu subito disponibile. Dopo,&nbsp;il padre degli dei convocò Demetra e Persefone: era necessario&nbsp;far rinascere i prati e i campi. Fu convocata anche Diana, perchè cacciasse Divoc.

Vacc...un albero strano dalle cui&nbsp;foglie sgorgava&nbsp;una sostanza stranissima! ...Fortunatamente Epimeteo riuscì a chiudere in tempo il vaso prima che tutti i mali si liberassero. Pandora si disperava, piangendo, diceva:" Non preoccupatevi, cercherò di rimediare a questo guaio!" Dopo qualche giorno, Pandora riuscì a catturare buona parte dei mali che erano usciti dal vaso, ma non tutti purtroppo! Quando Zeus scoprì ciò che aveva fatto la donna, andò su tutte le furie, perché lui aveva creato Pandora&nbsp;per far soffrire l'umanità e non per trovare dei rimedi ai suoi piani malefici. Decise, allora, di vendicarsi ancora una volta. Riuscì a rinchiudere, in una scatola rosa, i mali che Pandora aveva catturato e a quelli ne&nbsp;aggiunse un altro, il peggiore di tutti che sicuramente avrebbe devastato l'umanità. Offrì la scatola rosa a Pandora in occasione del suo compleanno, quando la festeggiata la aprì, tutti i mali si sprigionarono nell'aria, compreso il male più terribile di tutti: SURIV!&nbsp;Era una nuvoletta verde, che si sparse rapidamente in tutto il mondo, causando migliaia di morti.&nbsp;

Colpì anche l'aquila che mangiucchiava il fegato di Prometeo, essa con un filo di voce riuscì a dire: " Solo tu puoi fare qualcosa per gli uomini" e subito dopo morì. Prometeo,&nbsp;infatti, recuperate le forze, si liberò dalle catene, andò da Epimeteo e poi dai suoi amici, il titano Amuc e il dio Sapon. A questi chiese di andare dagli uomini, per informarli che in questo momento era necessario rimanere tutti chiusi in casa. Lui si impegnò nel ricercare la soluzione ai problemi causati da Suriv. Non fu semplice...&nbsp;Più il tempo passava, più gente stava male e moriva. Finalmente dopo aver tanto cercato, si ritrovò vicino ad un albero dal tronco molto alto e particolarmente liscio. Era un albero mai visto: VACC, un albero dalle cui foglie sgorgava una sostanza stranissima. Essa finché usciva dalle foglie era liquida, una volta raccolta in un vasetto si trasformava in granelli profumati... La gente che annusava questi granelli cominciò a sentirsi meglio e a guarire. Viste le conseguenze, Zeus capì che aveva proprio esagerato.

Gli uomini stavano male, molti soffrivano tantissimo, alcuni morivano ...Ma prima che il vaso fosse completamente vuoto, Epimeteo intervenne e lo chiuse. Questo non bastò&nbsp;a bloccare i tanti danni causati dai&nbsp;mali sconosciuti che erano usciti. Pandora, consapevole dell'errore commesso nell'aprire il vaso, cominciò ad aiutare gli uomini. Si rivolse a Cerere&nbsp;affinché garantisse ai contadini&nbsp;giorni caldi e giorni piovosi. In questo modo i raccolti sarebbero stati abbondanti, gli agricoltori avrebbero guadagnato tanto e avrebbero aiutato chi era in difficoltà. Zeus non si diede per vinto,&nbsp;aveva creato Pandora per danneggiare gli uomini e non per aiutarli. Recuperato il vaso di Pandora, lo trasformò in un portagioie e lo inviò alla donna per&nbsp;augurale buon compleanno. Quando la donna vide quella gioia di portagioie fu invasa dalla gioia! L'euforia, però,&nbsp;si tramutò subito in amarezza. Dal meraviglioso dono venne fuori SURIV, un essere spaventoso e invisibile, &nbsp;che andò in giro a danneggiare tutti gli uomini.

Pandora cominciò a piangere, era distrutta, ma Epimeteo la consolò, dicendole che non era stata colpa sua ma di Zeus: l'aveva ingannata! Gli uomini stavano male, molti soffrivano tantissimo, alcuni morivano. Persino l' aquila che mangiucchiava il fegato di Prometeo, decise di liberare il pover' uomo,&nbsp;affinché potesse trovare una soluzione al problema.&nbsp;Prometeo, infatti, corse subito dal fratello Epimeteo, si fece raccontare tutto e con lui si recò dal dio Amuc, l'unico che poteva salvare gli uomini, con una delle&nbsp;sue strane miscele.Amuc, infatti, creò una sostanza bianca, liquida, simile alla linfa dei fiori. La fece annusare agli uomini, che improvvisamente cominciarono a stare bene. Amuc fu aiutato nell'impresa da suo fratello, il dio Vaccin. Vaccin era l'unico che riusciva a vedere Suriv, l'unico che riusciva a distruggerlo. In poco tempo Surviv fu annientato e tutti gli uomini poterono tornare a vivere tranquillamente. Ottennero finalmente la loro libertà e la loro normalità! Carmen Prete

Ribatté :"Tranquilla, ho scoperto che la creatura perde vita con il calore ed io ne emano tantissimo. Possiamo sconfiggerla!" I due si avvicinarono a Pandemia, fingendo di essere già stati sfiorati da Coron. La malvagia Pandemia ci cascò e così li lasciò stare. Giunti alla giusta distanza, il titano Amuc abbracciò Pandemia, che scomparve immediatamente e con sé anche Coron. Al suo posto comparve un fiore chiamato Anihcuma, che curava le persone in caso di necessità. Tutti gli uomini finalmente tornarono alla bellissima vita di sempre e apprezzarono la bellezza di una vita fatta di semplici gesti. Letizia Buzzerio

Si scatenò un caos abissale! Epimeteo corse subito a chiudere il vaso, rimproverando la povera Pandora. Lei chiese scusa, piangendo, e promise di aiutare gli uomini nei compiti più faticosi. Aiutò le donne di casa a cucinare i pasti più elaborati, aiutò gli uomini nella caccia e nella raccolta del grano e dell'orzo, infine sostenne i ragazzi che avevano bisogno di aiuto&nbsp;a scuola. Zeus, vedendo ciò,&nbsp;si infuriò e pensò: " Maledizione! Ho fatto creare Pandora per distruggere e causare del male agli uomini,&nbsp;non per aiutarli!". Decise , dunque, di escogitare un piano, donando un altro vaso all'ingenuo Epimeteo. Lo chiamò e gli disse:" Questo contiene pietre preziose e gioielli, donalo a Pandora per il suo compleanno". Ovviamente il vaso conteneva tutt'altro. Il compleanno di Pandora&nbsp;arrivò in un lampo ed Epimeteo era entusiasta del vaso da&nbsp;&nbsp;consegnare alla moglie. Pandora adorava il mare e quindi festeggiarono in spiaggia. Furono invitate tantissime persone e fu davvero una meravigliosa festa. Tutto andò bene fino a quando Pandora aprì il vaso di Zeus: si scatenò un caos abissale! Dal vaso venne fuori un vortice scuro costellato da minuscole macchioline rosse.

Gli invitati cominciarono a sentirsi male, avevano serie difficoltà nel respirare e tossivano continuamente.&nbsp; Pandora non capiva il senso di ciò che accadeva, il tutto le fu chiaro dopo che Epimeteo&nbsp;le rivelò il mittente di quel dono misterioso. Zeus aveva fatto il doppio gioco ed Epimeteo non lo aveva capito! La donna non rimproverò il marito, ma gli disse che non c'era tempo da perdere, bisognava trovare subito una soluzione al problema. Si rivolse a Prometeo,&nbsp;ma soprattutto all'aquila che lo torturava. Essa, vedendo l'accaduto, liberò Prometeo ed insieme si diressero dal dio&nbsp;Paos. Paos, messo al corrente della vicenda, capì subito che i sintomi erano la manifestazione di un grande nemico: HOSTIBUS!&nbsp;Ordinò agli uomini di rimanere in casa, di non uscire, di non incontrarsi; nel frattempo lui avrebbe cercato&nbsp;la soluzione a quel male. Passarono dei mesi, prima che Paos potesse dar fine a quella tragedia. &nbsp;Un giorno, fortunatamente, trovò nel cuore di una grotta una faretra, piena di frecce di vari colori. Su di essa un biglietto recitava:" Chi mi troverà, sempre quella più oscura usare dovrà!"

Per indebolirlo ordinò a tutta la gente di chiudersi nella propria casa e di non uscire più. Pandora ed Epimeteo capirono che c'era un modo per sconfiggerlo: preparare dei vasi di olio bollente che avrebbe sconfitto il terribile essere, perché il caldo era letale per lui. Prepararono&nbsp;migliaia di vasi pieni d'olio bollente e li versarono tutti sull'essere spaventoso che cominciò ad indebolirsi fino a svanire definitivamente. Tutti guarirono e di quell' orrendo essere rimase solo un vago ricordo! &nbsp;Riccardo D'Adorante &nbsp;

Capì anche che gli uomini riescono a trovare, se si impegnano, le soluzioni più disparate ai problemi, così decise di far scomparire per sempre dalla terra quel male. Luca Rado

Una palla spinosa che cominciò a saltellare! Un giorno&nbsp;portarono a Zeus una scatola. Non immaginava cosa ci fosse, così decise di aprirla e rimase stupito: c'era una palla spinosa che cominciò a saltellare nel grande atrio dell'Olimpo. La strana pallina non si fermava mai. Il giorno dopo, Zeus, che la seguiva con lo sguardo, vide un fenomeno preoccupante: la pallina, uscita all'aperto,&nbsp;andò a sbattere contro una pietra. Da essa venne fuori un liquido di color rosso porpora che si spargeva e si&nbsp;diffondeva per&nbsp;sentieri, valli e strade. La gente che si trovava in quei luoghi cominciò a stare male, perfino i bambini ebbero una strana tosse e una debolezza inspiegabile. Zeus era preoccupato, non sapeva cosa fare, così chiese aiuto al suo amico Spugnoso. Neppure lui seppe trovare una soluzione. Entrambi preoccupati, si rivolsero al dottore&nbsp;Muchinus che amava creare polveri strane per gli scopi più imprevedibili. Nei suoi vasetti aveva milioni di granelli di polvere. Il suo intuito gli suggerì di usare quella del vasetto sul quale c'era scritto: " Nocovid".

Distribuì, con il permesso di Zeus, i granelli di polvere alle aquile reali, che nel giro di pochissimo, impolverarono sentieri, valli e strade. Fu così che Zeus, Spugnoso e&nbsp;Muchinus salvarono l'umanità!&nbsp; Marco Carrozzo

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MITI sull'origine e sulla fine del CORONAVIRUS

LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA

Anno Scolastico 2020/2021

Quando Corvis vide Amuc, rimase stupito, senza parole, non si muoveva, non reagiva, non attaccava. Ebbe solo la forza di sussurrare:" Cos'è tutto questo calore?" Non fece in tempo a finire&nbsp;la frase che Amuc gli fu addosso, lo abbracciò e lo fece morire. Dalla fronte sudata di&nbsp;Amuc, venne fuori una sostanza trasparente con l'aroma di limone, che fu usata per guarire gli ammalati. In poco tempo, tutti furono salvi e tornarono alla vita tranquilla e serena di sempre. Il più felice fu Amuc, che finalmente non sarebbe stato mai più solo! Andrea Cervellera

Pandora, prima donna mortale a cui Zeus affidò il prezioso vaso

Amuc e Vacc crearono un'essenza potentissima che... Pandora, mentre Epimeteo dormiva, aprì il vaso e, veloci come il vento,&nbsp;uscirono tutti i mali del mondo. Epimeteo, fortunatamente, chiuse il vaso prima che fosse completamente vuoto. Pandora, sentendosi colpevole,&nbsp;aiutò gli uomini: curò gli ammalati, soccorse i bisognosi, accudì gli anziani. Zeus andò su tutte le furie, perché&nbsp;Pandora era stata creata per distruggere l'umanità, non per aiutarla, così decise di trarre in inganno Epimeteo. Gli donò un vaso, dicendo: "Questo è per il compleanno di Pandora, contiene tutti i beni del mondo!" Il giorno del compleanno, Epimeteo porse il dono a Pandora, che incuriosita lo aprì.&nbsp;Dal vaso venne fuori Pandemia, una creatura crudele e senza scrupoli, che emanava un acre odore che faceva ammalare chi lo respirava. A sua volta l'ammalato emanava lo stesso odore e chi gli stava accanto si ammalava! Nel frattempo Amuc liberò Prometeo. Questo corse subito ad aiutare gli uomini, mentre Amuc raggiunse suo fratello Vacc.

Insieme crearono un'essenza potentissima, un profumo intenso che avrebbe disintegrato Pandemia con una sola goccia. Gli uomini usarono quell'essenza tranquillamente, grazie ad essa furono protetti dalla cattiveria di Pandemia. Pandemia, invece, pensando che fosse un liquido rigenerante e fortificante, ne bevve talmente tanto che svenne. Vacc, con una presa fortissima, l'afferrò, la rinchiuse nel vaso che venne sigillato con la linfa del narciso e gettato negli abissi marini, dove la mostruosa creatura morì! &nbsp;Lorenzo Sacco &nbsp; &nbsp;

Quando Pandemia si accorse che gli uomini stavano tutti benne, si avvicinò loro, per rigettarli nella sofferenza, ma accadde una cosa strana: anche se lei li toccava, loro non avvertivano nessun fastidio, nessun dolore, nessun malessere. Quei frutti avevano creato intorno a loro una sorta di barriera che li proteggeva da Pandemia. Pandemia, sentendosi ormai sconfitta, si ritirò negli Inferi, da Ade. Da quel giorno gli uomini non si lamentarono più e impararono ad accettare e ad apprezzare tutto&nbsp;ciò che avevano. &nbsp;Alessandra Massaro &nbsp;

Gli uomini avrebbero dovuto capire cos'era davvero importante nella loro vita! ...Epimeteo, sentendo il pianto di sua moglie Pandora, andò subito a controllare cosa stesse succedendo. Si accorse che Pandora aveva aperto il bauletto che gli aveva dato Zeus. Lo chiuse immediatamente, ma era troppo tardi: da esso era già uscita... Pandemia! Zeus inizialmente si infuriò, poi chiamò Pandemia&nbsp;al suo cospetto. Insieme escogitarono un piano malefico: Pandemia sarebbe diventata una bellissima ragazza che avrebbe dovuto affascinare gli uomini e trarli in inganno. Zeus chiamò&nbsp;suo figlio&nbsp;Efesto e gli chiese di dare a Pandemia il corpo di una bellissima ragazza. Purtroppo questo piano andò a monte, perchè Era, pensando che il marito la stessa tradendo, trasformò Pandemia in un esserino piccolino&nbsp;che aveva delle " squame" a forma di coroncina, anch'esse molto piccole. Per vedere Pandemia, ridotta ormai in un minuscolo esserino, Zeus doveva arrotolare una foglia di monstera, per farne una specie di cannocchiale. A quel punto Zeus approntò un altro piano.

Dato che Pandemia era molto piccola, avrebbe potuto intrufolarsi nel naso o nella bocca delle persone e, con le coroncine, solleticarle. Avrebbe così causato: tosse, mal di gola, difficoltà nel respirare... Fecero esattamente in questo modo! In breve tutti furono ammalati e si rinchiusero nelle proprie abitazioni, lontani gli uni dagli altri. Persino Prometeo si ammalò. Pandemia cominciò a sentirsi in colpa, in fondo... a lei....gli uomini non avevano fatto nessun torto. Per questo, quando Prometeo la invitò ad aiutare gli uomini, non seppe dire di no. Li avrebbe liberati&nbsp;solo ad una condizione:&nbsp;gli uomini avrebbero dovuto capire che cos' era davvero importante nella loro vita! Nè Prometeo, nè gli uomini capivano il senso di questa richiesta.&nbsp;Quando, ormai ogni speranza sembrava persa, giunse la rivelazione: un bambino continuava a piangere perché voleva uscire da casa, per andare dai suoi nonni, dai suoi cuginetti, dai suoi amici. Fu allora che come un fulmine a ciel sereno, Prometeo e gli uomini capirono che nella vita è indispensabile l'affetto, la vicinanza e soprattutto l'amore!

Olimpo, dimora degli dei

Si sentiva un&nbsp;forte rumore, fastidioso e incalzante Pandora aprì il vaso e uscirono&nbsp;&nbsp;tantissime disgrazie, Epimeteo fortunatamente lo chiuse, prima che fossero tutte fuori. Questo servì a poco, perché dal vaso riuscì a sfuggire una piccola pallina verde, rivestita da coroncine, che volò nell'aria soleggiata del mattino. Questo essere entrò nel naso di Pandora e ne uscì dopo pochissimi secondi. Pandora non ci fece caso e continuò la sua vita normalmente. In qualunque luogo si recasse, si sentiva un forte&nbsp;rumore, fastidioso e incalzante, venir fuori dalle abitazioni: era una brutta e imponente tosse.&nbsp;Anche Pandora&nbsp;cominciò a tossire frequentemente&nbsp;e a preoccuparsi. La gente affermava che era tutta colpa di un piccolo essere di colore verdastro entrato nel loro naso. Pandora in quel momento si ricordò di quell'esserino verdastro entrato nel su naso e, poi,&nbsp;scappato via. Aveva capito che una tragedia stava per abbattersi&nbsp;su&nbsp;tutti gli uomini. Il mattino dopo, infatti, Pandora&nbsp;ebbe la sfortuna di imbattersi in un gigante di grandissime dimensioni e notò&nbsp;che più numerose erano le&nbsp;persone con cui il gigante&nbsp;veniva in contatto e più diventava potente.

Per i greci il peso del mondo si reggeva sulle spalle del titano Atlante. Noi abbiamo imparato che per reggere il peso del mondo ci vuole tanta responsabilità e un pizzico di fantasia!

Un esserino penetrò nelle sue narici... Pandora era dispiaciuta per le conseguenze del suo gesto e disse ad Epimeteo: " Non erano queste le mie intenzioni, la mia era solo curiosità", aggiunse:" Per risolvere questo problema inizierò ad aiutare tutte le persone che a causa mia stanno male". Zeus venne a conoscenza delle intenzioni di Pandora, andò su tutte le furie e iniziò a meditare la sua vendetta. Quando arrivò il compleanno di Pandora, Zeus esclamò: " E' l'occasione perfetta per vendicarmi, le farò un bel regalino!" Zeus preparò un cofanetto, chiamò Epimeteo per ritirarlo e gli disse:" Questo è un regalo per Pandora, da parte mia". Epimeteo lo ringraziò e raggiunse Pandora. &nbsp;La donna non esitò ad aprirlo. All'interno vide un esserino che penetrò nelle sue narici e scomparve. Lei pensò che si trattasse di qualcosa di meraviglioso,&nbsp;che l'avrebbe resa più forte, intraprendente ed energica. Un giorno andò a fare una passeggiata ed incontrò delle anziane signore che non riuscivano a camminare bene, si ricordò della promessa e le aiutò. Le signore apprezzarono il gesto.

Dopo poco iniziarono a tossire, a tossire talmente da avere difficoltà a respirare. Pandora si accorse che chiunque fosse venuto a contatto con lei si ammalava, non capiva il perché! Decise di chiedere spiegazioni a Zeus, perché era lui ad aver dato il soffio della vita agli uomini. Lui, ridendo, le disse:" Forse hai dimenticato che il tuo scopo era quello di far soffrire gli uomini, non di aiutarli. L'uomo sta diventando troppo arrogante, troppo presuntuoso, troppo pericoloso! Si sente troppo potente, ha bisogno di una lezione! Il dono che ti ho mandato aveva proprio questo scopo: far capire agli uomini quali siano i loro limiti!". Lei si spaventò e scappò via! Prometeo che continuava a volere il bene degli uomini, si rivolse ad Amuc, il dio della salute. Amuc, insieme alle sue collaboratrici, Masch e Rin, scese sulla terra. Portarono con loro un tessuto speciale che aveva il potere di attrarre quell'esserino che era penetrato prima nelle narici di Pandora e poi in tutte le altre persone. In poco tempo quel telo misterioso fu ricoperto da una miriade di esserini quasi invisibili.&nbsp;

Pandemia, contagi e contagiati, vaccino e&nbsp;morti ...sono le parole del nostro vocabolario che più di altre vengono pronunciate negli ultimi mesi! Noi abbiamo voluto usarle, per proiettarci&nbsp;verso un orizzonte di speranza e di normalità. Nei nostri miti, molti dei quali vi potrebbero sembrare simili, abbiamo cercato di immaginare, proprio come facevano gli antichi,&nbsp;la causa prima dalla quale il terribile male è scaturito. Il mito di Pandora, con il famigerato vaso, colmo di quasi tutti i mali che nel tempo si sono riversati sulla terra, ha dato il via alla nostra immaginazione. L'aspetto che più ha stimolato la nostra creatività è stato, però, il fantasticare su ciò che metterà fine all'assurdo periodo che stiamo vivendo. Siamo fermamente convinti che tutto finirà e che torneremo subito ad abbracciarci come facevamo un tempo, con una&nbsp;differenza...saremo in grado di apprezzare tutto ciò che, per troppo tempo,&nbsp;abbiamo dato per dovuto e scontato! Con questa speranza vi invitiamo a leggere i nostri miti! Gli alunni della I B!

E' tornato SiriusEtulas... …Fortunatamente,&nbsp;Epimeteo chiuse il vaso prima che tutti i mali uscissero da esso. -Zeus aveva detto di non aprirlo!- disse Epimeteo sconfortato. -Quello che è fatto è fatto, lo sai come sono io!- si difese Pandora disperata. -Ora andrò da Zeus e gli chiederò il perché delle&nbsp;sue azioni!- continuò Epimeteo confuso. Salito sulla cima dell'Olimpo ,Epimeteo bussò al portone dorato e luccicante:"Toc! Toc!" Zeus aprì e vide Epimeteo aspettare: "Avanti!" Senza nemmeno entrare Epimeteo mormorò:"Potente Zeus! Scusi il disturbo! Vorrei sapere perché dal vaso sono uscite tutte&nbsp;quelle brutture!" Zeus, impassibile,&nbsp;disse: "Sarà stato un innocente errore! " -Se è così posso andare, arrivederla!- e fece per andarsene. -Aspetta! Visto che tra un po’ sarà il compleanno di Pandora, potresti darle questo cofanetto? Epimeteo ci cascò di nuovo e si fermò. &nbsp;- E’ di una mia conoscente,&nbsp;la dea Pandemia!- Soggiunse Zeus.

Arrivato il compleanno di Pandora, Epimeteo le diede il cofanetto. Appena la donna lo aprì, ne uscì una nuvola verde gigante che improvvisamente si rimpicciolì ed entrò nelle narici di Pandora. Lei non avvertì nulla, nessun fastidio e non capì che senso avesse quel regalo, quella nuvola e quella improvvisa trasformazione. Come era sua abitudine, Pandora riprese a far del bene a uomini e donne. Cominciò a rendersi conto che, dopo essere stati a contatto con lei, tutti cominciavano a stare male e a sentirsi deboli. Pandora disse tra sé:"Ho combinato un bel pasticcio! Quella debolezza, quegli starnuti sono opera di SiriusEtulas , la leggendaria creatura senza cuore che per molti anni è stata lontana dalla terra". Sapeva bene che di tanto in tanto la crudele Pandemia mandava SiriusEtulas sulla terra, per ricordare agli uomini quanto lei fosse potente. Pandora , capita la situazione, andò da Epimeteo: " Epimeteo, Epimeteo è tornato SiriusEtulas!" Questo, preoccupato, capì subito cosa fare. Si rivolse al titano Amuc: "Oh grande titano Amuc, vieni da noi!"&nbsp;

In contemporanea gli uomini cominciarono a stare meglio. Amucc, Masch e Rin continuarono a percorrere tutte le vie di villaggi e paesi, fino a quando tutti furono guariti. Gli uomini furono salvi e capirono la lezione: Non possono sfidare la potenza degli dei! Gloria Palma

Grazie,&nbsp;Amuchion e Vacc! Pandora aprì il vaso e venne fuori una creatura imponente e senza scrupoli, il suo nome era Pandemia. Pandora corse via,&nbsp;urlando: " Aiuto, aiuto!". Epimeteo non poté sentirla, perché lui era a caccia. Pandora, allora,&nbsp;si diresse nel bosco, con la speranza di incontrare il marito, invece, ebbe la fortuna di incrociare la ninfa Amuchion, che le chiese: "Perché ti disperi in questo modo così affannoso?". Pandora, ormai senza fiato, rispose: "Mi hanno ingannata ed ora non so come rimediare!". &nbsp;Poi le spiegò la storia fin dall'inizio. Epimeteo, tornato a casa, non si era accorto che molte persone tossivano e non riuscivano a respirare. Pandemia, nel frattempo si diresse verso l'Olimpo, fortunatamente Eros la vide ed avvisò Zeus, che esclamò:" Per mille fulmini, chiamate subito Apollo!". Era troppo tardi, Apollo era già impegnato in un'altra missione. Zeus chiamò, allora, il titano Vacc. Mentre sull'Olimpo accadeva questo, sulla terra Epimeteo trovò Pandora con la ninfa Amuchion.&nbsp;

La ringraziò per aver consolato Pandora, la sua amata. Amuchion, però attiva e intraprendente come sempre, aveva già preparato un filtro di foglie curative, per questo invitò Epimeteo ad aiutarla nel distribuirlo a tutti gli uomini. L'uomo si mise a disposizione e cominciò a consegnare a ciascuno una piccola boccettina contenente il potente filtro. Esso cominciò subito a fare effetto. Vacc, da parte sua, volle incontrare subito Pandemia, per affrontarla. La lotta tra i due fu lunga e faticosa, ma alla fine Amuc riuscì a sprigionare tutto il calore che aveva in sé, così che Pandemia esplose. Purtroppo Vacc non ne uscì indenne. Durante la lotta anche lui era stato colpito dalla terribile avversaria, per cui, dopo l'esplosione, si accasciò al suolo e morì. Il suo corpo si trasformò nella sorgente di un liquido misterioso: il vaccino. Esso venne utilizzato per riparare i danni causati da Pandemia. Grazie al filtro delle foglie curative di Amuchion, grazie al vaccino, nato da Vacc, il genere umano fu salvo e tornò a vivere felice! Gioele Urso &nbsp;&nbsp; &nbsp;

Tutti si misero a lavoro: Eirene preparò un'essenza al profumo di serenità che fece calmare gli uomini e riuscì a far tornare la pace. Demetra e Persefone estrassero dal loro sacco semi nuovi e preziosi, che resero la vegetazione rigogliosa e verdeggiante. Rimaneva l'ultimo ostacolo: la caccia a Divoc! La dea Diana era sempre stata capace di acciuffare le sue prede facilmente, ma in questa occasione ebbe qualche difficoltà: Divoc le sfuggiva continuamente, perché non camminava sulla terra ma nell'aria. Le Nuvole, vedendola in difficoltà, vollero aiutarla. Più nuvole si unirono, accolsero dentro di loro la coraggiosa Diana che portò con sè,&nbsp;tra le nuvole, una gabbia speciale, molto diversa da quella che aveva usato nelle battute di caccia sulla terra. Da questa gabbia cominciarono ad uscire tante voci diverse di uomini, di donne e&nbsp;bambini! Divoc ne fu attratto e si diresse verso la nuvola minacciosa. Pensava di ottenere un ricco bottino, in verità fu lui ad essere catturato. Diana lo incastrò, chiuse con una doppia mandata la serratura e diede l'annuncio agli uomini.

-" Evviva, evviva!" - esultarono tutti! Gli uomini capirono la lezione: perchè regnasse la pace, era necessario la collaborazione e soprattutto la condivisione tra tutti gli uomini! Noa Musa

Paos, non perse altro tempo, si mise sulle spalle la faretra e si diresse a passo sicuro verso HOSTIBUS, sempre più orgoglioso delle vittime che causava. Paos estrasse la freccia più scura, colpì quell'immenso vortice nel cuore e dopo pochi attimi lo vide crollare a terra e polverizzarsi. Sembra assurdo, ma con la polvere di HOSTIBUS furono salvati tutti gli uomini. Finalmente Tutte le persone tornarono&nbsp;a vivere nella normalità! Pietro Gavin&nbsp;&nbsp;

Non sempre le loro scoperte servono a migliorare la loro vita, molte volte la mettono in pericolo! Elos, dea del sole, creò dei villaggi meravigliosi, dove c'era aria pulita, gli&nbsp;uomini vivevano&nbsp;contenti dei prodotti&nbsp;che la terra offriva e gli animali vagavano&nbsp;liberi per boschi e valli. Tutti amavano camminare e godersi lo spettacolo che la natura ogni giorno regalava. Per molti anni, gli uomini furono contenti e soddisfatti, ma ad un certo punto cominciò a serpeggiare uno strano malessere e diventò sempre più forte la tentazione di ...di...disobbedire a Elos. La dea aveva raccomandato agli uomini di non utilizzare lo strano&nbsp;liquido che si trovava nel fondo di un pozzo, negli anfratti più segreti del bosco. Quel liquido avrebbe potuto rovinare la loro vita! Gli uomini, invece, stanchi della monotonia dei giorni, cominciarono a pensare che proprio quel liquido avrebbe potuto rendere più facile la loro esistenza. Si organizzarono in gruppi e si misero in cerca del pozzo misterioso. Uno di loro, calatosi nell'ennesimo pozzo, trovò una sostanza viscida e&nbsp;oleosa.

Ne riportò una discreta quantità in superficie. Tutti furono attratti e incuriositi.&nbsp; Uno di loro sperimentò come&nbsp;fosse più facile accendere il fuoco, un altro&nbsp;unse le ruote dei carretti e vide che esse giravano&nbsp;più velocemente,&nbsp;un altro unse le ruote dei mulini, un altro alimentò le lampade. Ci fu un tale abuso di questa sostanza che un giorno gli abitanti del villaggio non riuscirono più a vedere il cielo! Al suo posto c'era una grande&nbsp;nuvola nera. In poco tempo la nuvola si trasformò in un essere mostruoso che da tutti fu chiamato: Pandemia! Essa sembrava ormai la dominatrice del mondo, gli uomini la temevano, per questo si rinchiusero nelle loro abitazioni. Elos ebbe pietà degli uomini e, anche se erano stati disubbidienti, intervenne in loro aiuto, usando tutti i suoi poteri.&nbsp;La dea, fonte di calore,&nbsp;aveva capito che la nuvola di fumo di Pandemia, poteva essere dissolta dai suoi caldissimi raggi. Così non impiegò molto tempo nel distruggere quell'essere mostruoso che si riteneva invincibile.

Si sentì un terremoto fortissimo, Amuc uscì dal terreno: "Che cosa volete ?" -Vogliamo che tu distrugga la leggendaria creatura. Amuc disse :" Consideralo fatto!" Con un salto raggiunse la ninfa Teti e si fece dare l'acqua sacra delle sorgenti. Si immerse in essa e subito dopo emanò un devastante calore. Arrivò da Epimeteo e trovò SiriusEtulas che si considerava ormai padrone del mondo . -E’da molto che non ci vediamo! Vieni avanti! – gli intimò SiriusEtulas. Amuch, per nulla intimorito dalle sue minacce, gli si avvicinò. Con la forza e il calore di un pugno, Amuch sconfisse SiriusEtulas, il suo corpo bruciò&nbsp;e di lui non rimase nulla. Amuc consegnò l'acqua sacra delle sorgenti di Teti ad Epimeteo, che ne fece dono a tutti gli uomini.Tutti furono salvi e vissero sani e felici per un sacco di millenni. Ogni tanto qualcuno di loro mormora: "Chissà quando SiriusEtulas tornerà! Speriamo mai più!" Antonio Attorre

Epimeteo, fratello di Prometeo. Colui che riflette dopo

Amuc iniziò a gridare:" Forza, fatti vedere, se non hai paura!" . Dal fumo nacque una creatura gigante, che disse:"Io non ho paura! Voi non riuscirete a distruggermi! Potrete&nbsp;sconfiggermi, solo se gli uomini capiranno che cos'è la cosa più importante per la loro vita." I tre iniziarono a combattere, ma nulla. Ogni volta che il mostro riceveva un colpo, la ferita si rigenerava grazie al fumo. Gli uomini, intanto, ragionavano, ragionavano e ragionavano...fino a quando capirono che la cosa più importante per la loro vita era...l'AMORE! Iniziarono a sorridersi, a incoraggiarsi, ad abbracciarsi. Il mostro, vedendo ciò,&nbsp;iniziò a sgretolarsi, poi scoppiò, portando con sé il fumo.&nbsp;Al suo posto rimase una pozzanghera ricolma di una linfa speciale, lo si capiva dal colore e dal gorgoglio. Tutti ne portarono un po' ai loro cari che, dopo qualche giorno, guarirono. I due titani si ritirarono, gli uomini fecero festa e finalmente poterono abbracciarsi senza che nessuno glielo impedisse. Federica Cavaliere

Prometeo, rubò il fuoco agli dei

Il Corvis, una piccola pallina ricoperta da coroncine Fortunatamente, Epimeteo intervenne nel chiudere il vaso. Pandora era spaventatissima, perché&nbsp;sapeva di aver liberato i mali destinati a danneggiare l'umanità. Per riparare all'errore compiuto, Pandora aiutò le donne in casa, mentre&nbsp;Epimeteo gli uomini nella caccia. Zeus era arrabbiatissimo: aveva creato Pandora per danneggiare l'umanità!&nbsp;Ebbe, allora, la malsana idea di donare a Pandora un altro vaso, in occasione del suo compleanno.&nbsp;Le disse che esso conteneva solo oggetti preziosi e gioielli, in realtà ci mise dentro un essere sconosciuto: il Corvis, una piccolissima pallina, ricoperta da coroncine ancora più piccole. Pandora aprì il vaso, vide questo esserino e ne fu molto delusa. Non poteva immaginare che quella pallina era un potente mostro.&nbsp;La pallina saltò fuori dal vaso e cominciò a rotolare, gli uomini cercarono di afferrarla, ma più erano quelli che tentavano di bloccarla, più aumentava il numero di coloro che stavano male. Epimeteo, allora, andò da un suo vecchio amico, Amuc. Era un gigante, che era stato sempre escluso

da molti, perché emanava un tale calore che infastidiva tutti. Egli stava riposando in una grotta, Epimeteo si mise ad urlare per svegliarlo, ma senza successo. Il gigante non riconosceva più neppure la voce degli umani. Epimeteo dovette andare da Prometeo, che avendo&nbsp;studiato la natura dei giganti, lo avrebbe aiutato. Prometeo, purtroppo era incatenato sulle montagne dell'est, un'aquila gli logorava il fegato! Nonostante la sofferenza suggerì ad Epimeteo come fare per svegliare Amuc: doveva tirargli un pugno sull'orecchio sinistro!&nbsp; Per ringraziarlo, Epimeteo liberò Prometeo dal supplizio. In verità fu l'aquila a lasciarlo libero: era stanca di mangiucchiare il fegato di quel poveretto. Non solo liberò Prometeo, ma fece salire i due fratelli sulla sua groppa e li condusse velocemente nella grotta dove dormiva Amuc. Giunti lì, Epimeteo fece quanto il fratello gli aveva detto ed Amuc fu subito sveglio. Il gigante fu felicissimo all'idea di poter essere utile agli uomini e si dichiarò prontissimo ad affrontare Corvis.

Prometeo decise di andare da Amuc e Vac... Epimeteo, fortunatamente, richiuse il vaso prima che esso fosse completamente vuoto. Pandora scoppiò in lacrime, mentre il marito le chiese:" Perchè hai aperto il vaso?". Pandora rispose:" Ero attratta dal pensiero che dentro ci fossero dei gioielli!". Poi aggiunse:" Ti prometto che allevierò le sofferenze di tutti gli uomini e starò soprattutto con gli anziani". Epimeteo accettò. Pandora andò tutti i giorni a lavorare, teneva compagnia agli anziani, curava gli ammalati e, quando tornava a casa, era esausta ma felice. Zeus, vedendo che la donna da lui creata, invece di distruggere, aiutava gli uomini, si arrabbiò e decise di trarre in inganno Epimeteo.&nbsp;Visto che dopo qualche giorno sarebbe stato il compleanno di Pandora, gli disse di andare da lui con il vaso, in modo da poterlo riempire con pietre preziose, gioielli, collane e orecchini da donare a Pandora. Epimeteo andò&nbsp;e Zeus, preso il vaso, invece di riempirlo con oggetti preziosi, ci mise un fumo grigio che avrebbe portato dolore e tristezza agli uomini. Riconsegnò il vaso a Epimeteo e aggiunse un biglietto con su scritto: " Per Pandora".

L'uomo tornò a casa e nascose il vaso. Arrivò il giorno del&nbsp;compleanno e tutti gli abitanti del luogo portarono a Pandora un dono. Ella li aprì uno ad uno, fino a quando non arrivò al vaso mandatole da Zeus. Era un pò indecisa ma, quando Epimeteo le disse che non c'era nulla di brutto, lo aprì e la sorpresa fu terribile! Uscì un fumo grigio che ricoprì il cielo e indebolì i raggi del sole. Tutti gli uomini, presi dal panico, si rinchiusero nelle loro case e sbarrarono porte e finestre. Successe tutto molto in fretta: le persone iniziarono a sternutire e tossire, morivano quando provavano a respirare l'aria al di fuori delle loro case. Anche l'aquila che mangiava il fegato di Prometeo, vedendo una tale situazione, si dispiacque e lo liberò, affinché potesse aiutare gli uomini. Prometeo decise di andare subito&nbsp;da Amuc e da sua sorella Vac, due titani che vivevano isolati da tutti, perché più forti di tutti. Chiese loro di aiutarlo a sconfiggere questo male che affliggeva l'umanità. I due titani accettarono&nbsp;e andarono con lui in città, dove videro la nuvola di fumo che colpiva ogni uomo che le si avvicinava.&nbsp;

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