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Il mestiere del giraduur a Vescovato

by Giuditta Savi

Pages 4 and 5 of 25

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Raccolte le merci, venivano spedite da molti giraduur
alla stazione di Gazzo, per destinarle alle piccole fabbriche o ai laboratori artigianali a cui intendevano rivenderle .
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Stazione di Gazzo Pieve San Giacomo
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A volte i giraduur, per poter mantenere la famiglia, erano costretti a rivendere subito le loro merci in cambio di un piccolo guadagno.
In questo modo potevano acquistare nuovi articoli e riprendere così i loro giri.
Talvolta vendevano a commercianti più benestanti, che comperavano grandi quantità di merce da rivendere poi ad un prezzo più alto.
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A volte vendevano anche a privati, specialmente piumino d’oca per fare le trapunte e la lana per fare i materassi.
Vi era chi possedeva una vasca in cemento per il bucato a mano (“benasool”) e allora la utilizzava per lavare la lana, separandola per selezionare quella più bella; poi la faceva asciugare su assi traforate e la rivendeva ad un prezzo migliore.
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Vasca in cemento per il bucato a mano
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