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Laboratorio di ceramica

by Clementina Crocco

Pages 2 and 3 of 31

PIANO TRIENNALE DELLE ARTI
a.s. 2018-2019

LABORATORIO DI CERAMICA
Esperto
Prof.ssa Clementina Crocco
Tutor
Prof.ssa Maria Napolitano
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Il laboratorio di ceramica è, come tutti i laboratori, un luogo di creatività e conoscenza, di sperimentazione, scoperta e auto-apprendimento : è il luogo privilegiato del fare per capire, è un incontro educativo di formazione e collaborazione, è uno spazio dove sviluppare la capacità di osservare con gli occhi con il cuore e con le mani per imparare a guardare la realtà con tutti i sensi.
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REGOLE DI COMPORTAMENTO

Il  laboratorio  di  ceramica  rappresenta  un  luogo  dove  si acquisiscono conoscenze e competenze e deve essere considerato a tutti gli effetti un’aula didattica. A motivo della sua particolarità e per ottenere buoni risultati, è necessario utilizzare gli spazi e gli strumenti a disposizione con educazione, senso di responsabilità e rispetto delle cose, dei compagni e dell’insegnante. Ecco le norme a cui sei tenuto ad osservare :

Norme di sicurezza:
·       muoversi con cautela,
·       non toccare le prese elettriche,
·       non toccare il forno, 
·       non spingersi, evitare gli scherzi, 
·       non consumare cibi o bevande,
·       togliersi ogni oggetto a rischio di impigliamento (braccialetti, collane, anelli..),
·       evitare  di sollevare polvere,
·       comunicare tempestivamente all’insegnante eventuali manomissioni, danni o irregolarità riscontrati nell’aula o nelle attrezzature

Norme di cortesia:
·       Scrivere il proprio nome sotto ogni lavoro che si realizza
·       Evitare di toccare il lavoro degli altri 
·       Prima della fine della lezione riporre i lavori sotto plastica e sugli scaffali 
·       Il materiale va riposto nell'ordine in cui lo si trova per facilitare il lavoro di tutti 
·       Lavare e riporre gli strumenti usati 
·       Lasciare il laboratorio pulito e in ordine 
·       Rispettare i compiti assegnati dall’ insegnante
·       Usare il cellulare solo con il consenso dell’insegnante.
L’ARGILLA PERCHÉ?
E’ una materia che si lascia schiacciare, stringere, appallottolare; capace di registrare fedelmente un’impronta, diventare calco e, una volta stesa e lisciata, tornare ad essere un piano neutro da avvolgere, bucare, sbriciolare e ancora ammucchiare in blocchi e arrotolare in serpentelli: la creta è infinitamente plasmabile con facilità e velocità.

BISOGNA SAPERE CHE…

L’ ARGILLA è un minerale composto da cristalli di dimensioni micrometriche con notevoli capacità di assorbimento dell’acqua. Questo conferisce all’argilla una sensibile plasticità se miscelata con l’acqua.
La colorazione dipende in genere dagli ossidi del terreno.
Si indurisce se esposta all’aria, ma resta fragile.
E’ la cottura a renderla solida ed impermeabile.
Il processo DALL’ARGILLA ALLA CERAMICA deve rispettare alcune fasi:
1.    Dopo la lavorazione la terra ha bisogno di essere lasciata all’aria per perdere
           l’acqua presente (essicazione).
2.    Con la prima cottura (cottura a biscotto) si ha la terracotta: materiale poroso.
3.    Si procede con la decorazione-verniciatura (cristallina, smalti).
4.    Con la seconda cottura si ottiene la ceramica.
DA CHE COSA È COMPOSTA LA CERAMICA?

Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta di questo materiale dell’arte, dall’etimologia del nome: ceramica deriva dal termine greco κέραμος (kéramos) che significa “(kera=fuoco, mos=terra)” e più precisamente terracotta, e indicava la “terra da vasaio”. Fin dall’antichità dunque, questo materiale molto duttile e composto da elementi naturali, era plasmato e poi cotto per ottenere in particolare vasellame, come dimostrano i numerosissimi ritrovamenti archeologici, non solo in Italia.
Le materie prime argillose alla base della ceramica sono:


le argille: di origine sedimentaria oppure di origine statica. Quelle sedimentarie si sono formate attraverso gli spostamenti dovuti agli agenti atmosferici (vento, acqua) ma anche con il lento movimento dei ghiacciai, mentre quelle di  origine statica si sono formate dal disfacimento delle rocce nel luogo della loro formazione;
-i feldspati : sono un gruppo di minerali molto comuni che costituiscono circa il 60% della crosta terrestre. I feldspati si cristallizzano dal magma sia nelle rocce intrusive sia in quelle effusive; sono anche presenti in molti tipi di rocce metamorfiche e sedimentarie. Il nome deriva dal tedesco Feld (campo) e Spath (termine che indica in modo generico un minerale a struttura laminare).
- la sabbia silicea: detta anche rena, è una roccia sedimentaria clastica sciolta, proveniente dall'erosione di altre rocce tra le quali l'arenaria (roccia sedimentaria). La sabbia è formata da granelli di dimensioni comprese tra i 2 e gli 0,063 millimetri. La sabbia è il classico esempio di materiale granulare: ogni singola particella che la compone è chiamata "granello di sabbia".Quando si deposita la sabbia dà luogo a tipiche forme, quali la duna, se trasportata dal vento o la barra se trasportata dalla corrente marina e la spiaggia se l'agente di trasporto è il moto ondoso.
-l’ossido di ferro: Con il termine ossido di ferro si indicano genericamente tutti i composti chimici formati da ferro (che si presenta in differenti stati di ossidazione) e ossigeno, che sono i componenti principali di numerosissimi minerali e della ruggine. 
-L'ossido di alluminio (o allumina) è l'ossido ceramico dell'alluminio . Viene utilizzato in moltissimi campi, quali l'industria dei laterizi, dei refrattari e delle ceramiche, l'elettronica e la meccanica, oltre ad essere usata nella biomedica come materiale di innesto.
È la base di alcuni minerali come il rubino e lo zaffiro
-Il quarzo (diossido di silicio, SiO2,[1] dal tedesco Quarz è il secondo minerale più abbondante nella crosta terrestre (circa il 12% del suo volume dopo i feldspati.

Una composizione così articolata determina la presenza di strutture molecolari appiattite dette fillosilicati. La forma di questi, in presenza di acqua, conferisce all'argilla una certa plasticità (cioè la capacità di un solido di subire grandi cambiamenti irreversibili di forma in risposta alle forze applicate), e ne rende la lavorazione più facile e proficua. Un manufatto in terracotta o argilla è detto fittile.
Tipi di ceramiche

La ceramica è una lavorazione antica e molto diffusa in aree anche molto distanti tra loro. Esistono tipi diversi di ceramiche:
ceramiche a pasta compatta
Rientrano nel gruppo i gres e le porcellane (fatte di caolino). Hanno una bassissima porosità e buone doti di impermeabilità ai gas e ai liquidi. Non si lasciano scalfire neanche da una punta d'acciaio.
ceramiche a pasta porosa
Sono tipicamente le terraglie, le maioliche e le terrecotte. Hanno pasta tenera e assorbente, più facilmente scalfibile. diventano impermeabili solo dopo essere state sottoposte a vetrinatura o smaltatura.
La terracotta è la meno pregiata tra le ceramiche porose e si ottiene dalla cottura a temperature relativamente basse (900-1200 °C). A seconda della percentuale e del tipo di ossido di ferro contenuta nell’argilla impiegata, durante la cottura il materiale acquista colore rosso acceso, rosso scuro, marrone o nero. Il grès si ottiene dall’argilla cotta a temperature tra 1200 e 1280 °C ed è un materiale durissimo. Può essere bianco, grigio o rosso scuro e, essendo a pasta compatta, viene vetrinato solo a scopo decorativo. La maiolica o faenza viene prodotta con argilla fine a basso contenuto di ossidi di ferro, per cui è di colore oscillante tra il rosso chiaro e il giallo paglierino; viene cotta di solito a 900-950 °C e rivestita di smalto o vetrina trasparente.
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