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Il giorno della memoria

by MYKOLA DERKACH

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Il Giorno Della Memoria
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La memoria non è ciò che ricordiamo
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Mykola Derkach
INDICE
Cos'è la Shoah

Il 27 Gennaio

Cos'è il Genocidio
Cos'è la Shoah
I preparativi
Con lo scoppio della guerra i nazisti decisero di “risolvere il problema ebraico”. In un primo momento questa espressione significava “liberare” completamente il territorio del Reich dalla presenza ebraica: cioè gli ebrei, che già da tempo vivevano nella Germania in condizione di separazione, isolamento e segregazione civile, andavano letteralmente scacciati, obbligati ad emigrare. Questa decisione non comportava ancora la prospettiva del genocidio: le uccisioni di ebrei furono limitate, una conseguenza di atti di violenza particolari in un contesto che negava qualsiasi valore alla vita degli ebrei, ma non erano una scelta generalizzata.
La facilità della vittoria contro la Polonia e la decisione di annettere al Reich ampi territori polacchi spinsero i nazisti a decidere di “liberare” dagli ebrei anche questi nuovi territori conquistati: gli ebrei qui residenti furono trasferiti nei territori polacchi non annessi, e denominati “Governatorato Generale” (tra la Vistola e il confine con l’U.R.S.S., con capitale Cracovia), sotto la dittatura di Hans Frank: milioni di nuovi ebrei, deportati da tutti i territori dominati ora dal Reich, dovevano aggiungersi a quelli che già vi abitavano. Tutti gli ebrei del G. G. vennero concentrati in enormi ghetti (ma anche centinaia di piccoli), delimitati da mura, con la proibizione di uscirvi, un rigido controllo poliziesco affidato ad organismi di “autoamministrazione” (i poliziotti ebraici così ben descritti da Spielberg in Shindler’s List), un duro lavoro al servizio dei tedeschi, razioni alimentari tanto scarse, affollamento ed igiene così precari da produrvi vere e proprie morti di massa.
Tuttavia già dalla fine del 1940 questa soluzione si rivelò impraticabile: troppo piccolo il territorio del G. G. , troppo densa la popolazione slava che già vi abitava, e che avrebbe dovuto essere trasferita a sua volta per far posto agli ebrei, con complicazioni impossibili a risolversi.
Allora i nazisti puntarono per alcuni mesi sul “piano Madagascar”: contando sulla connivenza della Francia sconfitta si progettò il trasferimento degli ebrei di tutta Europa nell’isola africana, con l’intenzione di predisporre tali condizioni di accoglienza (all’interno della foresta, lontano dalle coste, in un territorio privo di ogni infrastruttura civile) da provocare la morte di almeno la metà dei deportati.
Anche questo piano, cui lavorò per alcuni mesi Heichmann, si concluse in un nulla di fatto, a causa anche del dominio dei mari che la flotta inglese continuava a mantenere.
L’evoluzione stessa della guerra, però, offrì ai nazisti condizioni nuove che aprirono la via della distruzione completa degli ebrei dell’Europa.
IL 27 GENNAIO
LA GIORNATA MONDIALE DELLA MEMORIA
La cosiddetta Giornata della Memoria è una ricorrenza internazionale che si celebra ogni anno il 27 gennaio con l'obiettivo di ricordare tutte le vittime dell'Olocausto, il genocidio di cui furono responsabili la Germania nazista e i loro alleati nei confronti degli ebrei d'Europa avvenuto poco prima della seconda metà del 900. Gli ebrei non furono le uniche vittime dell'Olocausto, il quale ha compreso anche lo sterminio di tutte le categorie di persone ritenute "inferiori", per motivi politici o razziali, dai nazisti come oppositori politici, minoranze etniche, omosessuali e portatori di handicap mentali e/o fisici

La data di commemorazione, per l'appunto il 27 gennaio, non è casuale. Si è deciso di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz sancendo la fine dell'Olocausto
Ogni anno, nel mondo, il 27 gennaio si celebra la Giornata Mondiale della Memoria, la ricorrenza durante la quale vengono ricordati tutte le 15 milioni di vittime dell'Olocausto rinchiusi e uccisi nei campi di sterminio e di concentramento nazisti prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. La Giornata della Memoria non servesolo a commemorare quei milioni di persone uccise crudelmente e senza nessuna pietà ormai quasi 80anni fa. Serve anche a ricordare che ogni giorno esistono tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi. Spesso noi stessi ne siamo gli autori, senza rendercene conto.
COS'E IL GENOCIDIO

Il termine fu utilizzato per la prima volta dal giurista Raphael Lemkin per designare, in seguito allo sterminio degli Armeni consumato dall’Impero Ottomano nel 1915-16, una situazione nuova e scioccante per l’opinione pubblica; tuttavia, fu solo dopo lo sterminio posto in essere dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale e l’istituzione di un tribunale internazionale per punire tali condotte, che la parola g. iniziò a essere utilizzata nel linguaggio giuridico per indicare un crimine specifico, recepito sia nel diritto internazionale sia nel diritto interno di numerosi paesi. L’accordo siglato a Londra l’8 agosto 1945 tra Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e URSS, prevede, infatti, la categoria dei ‘crimini contro l’umanità’, che include lo stesso g. e rientra a sua volta nella più ampia categoria dei crimini internazionali. Il 9 dicembre 1948 l’Assemblea generale dell’ONU ha poi adottato una convenzione che stabilisce la punizione del g. commesso sia in tempo di guerra sia nei periodi di pace e qualifica come g.: l’uccisione di membri di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso; le lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo; la sottomissione del gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la distruzione fisica, totale o parziale; le misure tese a impedire nuove nascite in seno al gruppo, quali l’aborto obbligatorio, la sterilizzazione, gli impedimenti al matrimonio ecc.; il trasferimento forzato di minori da un gruppo all’altro. Tale definizione è stata accolta nell’art. 6 dello Statuto della corto penale internazionale firmato a Roma il 17 luglio 1998.
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