FORLI' 25 APRILE
PERCORSO DELLA MEMORIA
GIORNATA DELLA LIBERAZIONE
COMITATO LOTTA CONTRO LA FAME NEL MONDO
ANNALENA TONELLI
PERCORSO DELLA MEMORIA
GIORNATA DELLA LIBERAZIONE
COMITATO LOTTA CONTRO LA FAME NEL MONDO
ANNALENA TONELLI
E’ con grande orgoglio che mi trovo a presentare questo lavoro, come tutte le volte in cui i miei insegnanti sentono forte l’esigenza di dar voce ai loro studenti, anche stimolati da un evento importante come quello che celebriamo ogni anno il 25 Aprile, in occasione dell’anniversario della liberazione dell’Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista.
Frutto di letture e riflessioni condotte dalle tre docenti dei corsi di alfabetizzazione in lingua italiana autrici, insieme ai loro studenti, di questo libretto multimediale, il lavoro presenta in varie forme la rielaborazione personale delle tematiche legate alla libertà.
Il viaggio di quanti di loro hanno voluto condividere la propria esperienza è la testimonianza vicina e tangibile di quanto una persona sia disposta a lottare per la conquista della propria libertà.
Libertà dalla miseria, libertà dalla scarsa o nulla istruzione, percorrendo un cammino pieno di ostacoli, compiuto spesso in assoluta solitudine e combattendo strada facendo la paura di non farcela, per acquisire la graduale consapevolezza che una volta intrapreso il viaggio non si può più tornare indietro.
Viaggio durante il quale si incontrano anche situazioni favorevoli, come accade a quanti approdano nella nostra scuola, un porto sicuro dove lavorano con professionalità ed umanità persone che, con competenze e ruoli diversi, offrono la possibilità di intraprendere un percorso di istruzione e di apprendimento finalizzati alla conquista dell’autonomia di vita necessaria a ciascuno di loro per divenire persone libere.
Frutto di letture e riflessioni condotte dalle tre docenti dei corsi di alfabetizzazione in lingua italiana autrici, insieme ai loro studenti, di questo libretto multimediale, il lavoro presenta in varie forme la rielaborazione personale delle tematiche legate alla libertà.
Il viaggio di quanti di loro hanno voluto condividere la propria esperienza è la testimonianza vicina e tangibile di quanto una persona sia disposta a lottare per la conquista della propria libertà.
Libertà dalla miseria, libertà dalla scarsa o nulla istruzione, percorrendo un cammino pieno di ostacoli, compiuto spesso in assoluta solitudine e combattendo strada facendo la paura di non farcela, per acquisire la graduale consapevolezza che una volta intrapreso il viaggio non si può più tornare indietro.
Viaggio durante il quale si incontrano anche situazioni favorevoli, come accade a quanti approdano nella nostra scuola, un porto sicuro dove lavorano con professionalità ed umanità persone che, con competenze e ruoli diversi, offrono la possibilità di intraprendere un percorso di istruzione e di apprendimento finalizzati alla conquista dell’autonomia di vita necessaria a ciascuno di loro per divenire persone libere.
Ringrazio il Comune di Forlì, che annualmente organizza questo Premio e le mie insegnanti, per mettersi continuamente in gioco e per camminare ogni giorno insieme ai nostri studenti.
Maria Elena Rotilio
Dirigente Scolastica del CPIA
“Silver Sirotti” Forlì-Cesena
Maria Elena Rotilio
Dirigente Scolastica del CPIA
“Silver Sirotti” Forlì-Cesena
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GLI STUDENTI DELLE CLASSI: PRE A1S, A1O, A2DLoading...
BIYAD KAOUTARDIENG AWA
DIALLO MOHAMED
GHULAM MUSTAPHA JAVED
IYADE DEBORAH
KABORE HONORINE
NANA SAFIETA
OWEDU JUDE
AFROUK HIND
ASADI MADINA
BELAMECHE YOUNES
BELAMECHE ZOHRA
GUEBRE ARAMATOU
KHAN TANYA
NUPUR RUKSANA
SEYE DAME
BADJI SEKCOU
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LA DIRIGENTE:MARIA ELENA ROTILIO
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LE INSEGNANTI:MERCURIALI PAOLA
TORESI SHARON
ZOLI PATRIZIA
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SONO EVIDENZIATI I PAESI DI PROVENIENZA DEGLI STUDENTILoading...
"Superare la povertà non è gesto di carità. E' un atto di giustizia. E' la tutela di un diritto umano fondamentale, il diritto alla dignità e una vita decente."
(Nelson Mandela)
(Nelson Mandela)
"SE NON POTETE SFAMARE UN CENTINAIO DI PERSONE, DATE DA MANGIARE AD UNA SOLA."
(Madre Teresa di Calcutta)
(Madre Teresa di Calcutta)
BIYAD KAOUTAR
"CI SONO PERSONE AL MONDO CHE HANNO COSI' TANTA FAME, CHE DIO NON PUO' APPARIRE LORO SE NON IN FORMA DI PANE."
(Mohandas Gandhi)
(Mohandas Gandhi)
BIYAD KAOUTAR
Racconto il mio viaggio e la mia storia.
Mi chiamo Badji Seckou, ho 33 anni e vengo dal Senegal sono arrivato in Italia il primo Ottobre 2016 e a Forlì dopo 3 giorni.
Paola: perché hai deciso di venire in Italia?
Badji: ho lasciato il Senegal perché volevo migliorare il mio futuro. Sono partito senza dire niente a nessuno, di nascosto. Sono andato in Libia e dalla Libia sono venuto in Italia con il barcone.
Paola: quanto tempo sei rimasto in Libia e cosa facevi per vivere?
Badji: in Libia sono rimasto un mese per aspettare il “ mare buono”; ho lavorato per guadagnare un po’ di soldi per mangiare.
Paola: sei partito senza niente?
Badji: sì, sono partito senza niente e ho lasciato tutto a un mio amico perché in Africa ti rapinano e dopo non hai più niente. Dopo un mese, una notte, siamo partiti con la barca, eravamo tanti e tutti con la paura di morire perché di notte il mare è pericoloso e la barca era piccola. Dopo un giorno e una notte sono arrivato in Italia nel centro di accoglienza di Lampedusa.
Paola: e poi cosa è successo?
Badji: a Forlì ho iniziato a fare il falegname e altri lavori, ma poi ho avuto problemi con i documenti e con l’affitto e sono uscito dal percorso di accoglienza. Sono andato a Torino per cercare un nuovo lavoro e poi, in accordo con il mio avvocato sono tornato a Forlì. Qui ho iniziato a lavorare in fabbrica e ho lavorato fino al 2019.
Paola: perché hai deciso di venire in Italia?
Badji: ho lasciato il Senegal perché volevo migliorare il mio futuro. Sono partito senza dire niente a nessuno, di nascosto. Sono andato in Libia e dalla Libia sono venuto in Italia con il barcone.
Paola: quanto tempo sei rimasto in Libia e cosa facevi per vivere?
Badji: in Libia sono rimasto un mese per aspettare il “ mare buono”; ho lavorato per guadagnare un po’ di soldi per mangiare.
Paola: sei partito senza niente?
Badji: sì, sono partito senza niente e ho lasciato tutto a un mio amico perché in Africa ti rapinano e dopo non hai più niente. Dopo un mese, una notte, siamo partiti con la barca, eravamo tanti e tutti con la paura di morire perché di notte il mare è pericoloso e la barca era piccola. Dopo un giorno e una notte sono arrivato in Italia nel centro di accoglienza di Lampedusa.
Paola: e poi cosa è successo?
Badji: a Forlì ho iniziato a fare il falegname e altri lavori, ma poi ho avuto problemi con i documenti e con l’affitto e sono uscito dal percorso di accoglienza. Sono andato a Torino per cercare un nuovo lavoro e poi, in accordo con il mio avvocato sono tornato a Forlì. Qui ho iniziato a lavorare in fabbrica e ho lavorato fino al 2019.