Brevi racconti di primavera ideati dagli alunni di classe seconda.

Quando arriva la primavera

Poi si appoggiò su una margherita e succhiò altro nettare.

La farfalla si appoggiò sulle giunchiglie e succhiò del nettare; dopo volò su un tulipano e succhiò ancora.

L'estate era molto calda e il prato era fiorito di campanule blu. 

Il passerotto costruì una casetta sull'albero per ripararsi e vivere sempre vicino al giglio. Il passerotto e il giglio passarono molti mesi insieme e l'uccellino controllava il giglio che profumava sempre di più.

La scoiattolina Mia e il botton d'oro

Il primo botton d'oro sbocciò una mattina di fine maggio. La scoiattolina Mia ne restò incantata, mangiò una castagna e ne offrì una al botton d'oro, che però non ne mangiò. 

La scoiattolina Mia andò a fare una passeggiatina e vide un campo pieno di botton d'oro; li annusò, ma nessuno era più bello del suo amato. 

Mia costruì la sua casa vicino al botton d'oro e così la scoiattolina e il fiore si facevano compagnia. 

A un certo punto arrivò un ragno grosso e peloso che la voleva mangiare. 

La fata madrina decise di avvicinarsi ai petali e si nascose per fare un riposino. 

Lorenzo, un bambino che faceva una passeggiata, prese un fiore per vedere se c'era una fata. Lorenzo piegò il fiore per controllare da vicino, ma la fata cadde a terra.

Quando arrivò l'autunno il giglio, prima di morire, lasciò cadere un semino al passerotto, così in estate sarebbero cresciuti nuovi gigli e l'uccellino non si sarebbe sentito solo. 

Un giorno la farfalla Federica si rese conto che, siccome non condivideva il fiore della pervinca, nessuno voleva essere suo amico.

Testi e illustrazioni: alunni di 2 B Ariosto Coordinamento attività: ins. Fantini Elena Prima ed. aprile 2023

La libellula impaurita andò a chiedere aiuto a una coccinella che la portò a casa sua. 

Lorenzo ritornò a casa molto deluso, perché non aveva trovato una fata. Suonò il campanello molto triste - din don - Entrò e pensò: -Le fate non esistono, é solo una leggenda!-

Visto che Luna era stanca, si sdraiò sul letto; invece la coccinella fece la guardia e così il ragno non riuscì a mangiare la libellula. 

Un pomeriggio di primavera una gentile acquerugiola scese sul bosco. Il riccio Riccardo, che stava passeggiando, si riparò sotto al cappello di un fungo porcino. 

Un dì una coccinella passò di lì per ammirare il fiore della pervinca, ma la farfalla la cacciò. 

Un bel giorno di primavera il prato diventò giallo: le giunchiglie erano sbocciate e il loro profumo attirò una farfalla di nome Lilli. 

Federica non poteva giocare a nascondino con nessuno ed era molto triste, allora pensò come cambiare piano per cercare nuovi amici.

di Ginevra e Isabel

Era un dolce pomeriggio di giugno, il profumo dei gigli era così intenso che un passerotto si avvicinò ai fiori. 

La sera la farfalla si andò a riposare su una foglia; prima che si addormentasse la luna le disse: "Complimenti Lilli, hai fatto un bel viaggio!" Poi la farfalla si addormentò felice per la giornata.

Il passerotto poi abbracciò il giglio, perché ne era innamorato. 

di Celeste, Giovannina, Greta

Un mattino di primavera un tulipano rosso aprì i suoi petali e mostrò una libellula di nome Luna.

Si ringrazia l'ins. Rispoli Maria per la supervisione del lavoro di traduzione in CAA.

Tutti i testi sono stati tradotti in CAA e corredati dalle immagini. Abbiamo così creato una piccola biblioteca di classe inclusiva...per far leggere tutti!

Tutti i ricci andarono a casa felici e contenti e fecero una grande festa con gli zii e i nonni. 

Il piccolo Riccardo si addormentò, perché era tanto stanco. 

Intanto i suoi genitori lo cercarono per tanto tempo, finché lo ritrovarono sotto al fungo. 

I due vissero insieme felici e contenti per tutta l'estate. 

Il violetto della pervinca era così bello che una farfalla, di nome Federica, decise di tenerlo tutto per sé. 

Il giorno dopo la libellula tornò a vivere in natura, perché il ragno si era allontanato. 

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