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la leggenda della primavera

by Maria Casella

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La leggenda della primavera
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Era una mattina soleggiata. La foresta riprendeva vita. Il sole sorgeva imponente su tutto, la neve dello scorso inverno stava scomparendo grazie ai deboli ma tenaci raggi di sole.
Era una mattina soleggiata e la foresta riprendeva vita. Il sole sorgeva imponente su tutto mentre la neve dello scorso inverno stava scomparendo, grazie ai deboli ma tenaci raggi di sole.
Gli animali si svegliavano dal loro letargo mentre i prati verdi cominciavano a muoversi grazie alla fresca brezza mattutina. Improvvisamente tutti gli animali scattarono a quel suono: lei si era svegliata.
Tutti si diressero al centro della foresta verde, dove si trovava una caverna.  Da lì proveniva un dolce profumo di fiori appena sbocciati e una melodia allegra aleggiava nell’aria. Poco dopo presero a crescere fiori di ogni genere e colore. Era davvero bellissimo.

Poi da quel buco nella pietra s’intravide una luce, riscaldava l’animo dei nostri giovani amici, i quali si sentivano di nuovo pieni di energie.
 Uscì lei: la fata Primavera. Aveva un vestito lungo e azzurro fino ai piedi, i capelli lunghi e biondi intrecciati con una corona fatta di fiori, le orecchie a punta s’intravedevano appena tra quei fili d’oro, gli occhi verdi ed un bellissimo sorriso. Intorno a lei volteggiavano milioni di farfalle dai variopinti colori, e graziosissime api e coccinelle. Mentre usciva da quella caverna, rimasta a riposo, troppo a lungo, danzava. Perché lei era cosi, un animo puro che ballava felice. Rabbrividì leggermente al contatto dei suoi piedi con l’umido terreno della foresta.
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