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di Serena VitaC'erano una volta due giovani sposi che da molto tempo desideravano avere un figlio. Finalmente la donna scoprì di essere in attesa.
Sul retro della loro casa c'era una finestrella dalla quale si poteva vedere il giardino di una maga, pieno di fiori ed erbacce di ogni specie. Nessuno, tuttavia, osava entrarvi.
Un giorno mentre stava alla finestra, guardando il giardino vide dei meravigliosi raperonzoli in un'aiuola. Subito ebbe voglia di mangiarne, e siccome sapeva di non poterli avere, divenne magra e smunta a tal punto che il marito se ne accorse e, spaventato, gliene domandò la ragione.
"Ah! Morirò se non riesco a mangiare un po' di quei raperonzoli che crescono nel giardino dietro casa nostra."
L'uomo, che amava la moglie, pensò fra sé: "Costi quel che costi, devo riuscire a portargliene qualcuno." Così, una sera, scavalcò il muro, colse in tutta fretta una manciata di raperonzoli e li portò alla donna. Lei si preparò subito un'insalata e la mangiò con avidità.
Sul retro della loro casa c'era una finestrella dalla quale si poteva vedere il giardino di una maga, pieno di fiori ed erbacce di ogni specie. Nessuno, tuttavia, osava entrarvi.
Un giorno mentre stava alla finestra, guardando il giardino vide dei meravigliosi raperonzoli in un'aiuola. Subito ebbe voglia di mangiarne, e siccome sapeva di non poterli avere, divenne magra e smunta a tal punto che il marito se ne accorse e, spaventato, gliene domandò la ragione.
"Ah! Morirò se non riesco a mangiare un po' di quei raperonzoli che crescono nel giardino dietro casa nostra."
L'uomo, che amava la moglie, pensò fra sé: "Costi quel che costi, devo riuscire a portargliene qualcuno." Così, una sera, scavalcò il muro, colse in tutta fretta una manciata di raperonzoli e li portò alla donna. Lei si preparò subito un'insalata e la mangiò con avidità.
Ma i raperonzoli le erano piaciuti a tal punto che il giorno dopo la sua voglia si triplicò.
Il marito capì che non si sarebbe chetata, così penetrò ancora una volta nel giardino. Ma grande fu il suo spavento quando si vide davanti la maga che incominciò a rimproverarlo aspramente per aver osato entrare nel giardino a rubarne i frutti. Lui si scusò come poté‚ raccontando delle voglie della moglie e di come fosse pericoloso negarle qualcosa in quel periodo. Infine la maga disse: "Mi accontento di quel che dici e ti permetto di portar via tutti i raperonzoli che desideri, ma a una condizione... mi darai il bambino che tua moglie metterà al mondo."
Impaurito, l'uomo accettò ogni cosa, finché arrivò il giorno in cui la moglie partorì. Fu così che nacqui io!
Subito, però, comparve la maga, che mi diede il nome di Raperonzolo e mi portò via con sé.
Crebbi con lei ma non appena compìi dodici anni, la maga mi rinchiuse in una torre alta che non aveva scale né porta d'ingresso ma solo una minuscola finestrella in alto. Quando la maga voleva salirvi, da sotto mi chiamava: "Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli."
Il marito capì che non si sarebbe chetata, così penetrò ancora una volta nel giardino. Ma grande fu il suo spavento quando si vide davanti la maga che incominciò a rimproverarlo aspramente per aver osato entrare nel giardino a rubarne i frutti. Lui si scusò come poté‚ raccontando delle voglie della moglie e di come fosse pericoloso negarle qualcosa in quel periodo. Infine la maga disse: "Mi accontento di quel che dici e ti permetto di portar via tutti i raperonzoli che desideri, ma a una condizione... mi darai il bambino che tua moglie metterà al mondo."
Impaurito, l'uomo accettò ogni cosa, finché arrivò il giorno in cui la moglie partorì. Fu così che nacqui io!
Subito, però, comparve la maga, che mi diede il nome di Raperonzolo e mi portò via con sé.
Crebbi con lei ma non appena compìi dodici anni, la maga mi rinchiuse in una torre alta che non aveva scale né porta d'ingresso ma solo una minuscola finestrella in alto. Quando la maga voleva salirvi, da sotto mi chiamava: "Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli."
Io avevo, infatti, capelli lunghi e bellissimi, sottili come oro filato. Quando la maga mi chiamava, mi scioglievo le trecce, annodavo i capelli in alto, al contrafforte della finestra, in modo che essi ricadessero per una lunghezza di venti braccia, e la maga ci si arrampicava.
Un giorno un giovane principe venne a trovarsi nel bosco ove era la mia torre e mi vide alla finestra. Mi udì cantare con voce così dolce che si innamorò di me. Egli si disperava‚ poiché la torre non aveva la porta, né vi era una scala alta a sufficienza.
Tuttavia ogni giorno si recava nel bosco, finché‚ vide giungere la maga che pronunciò le solite parole:
"Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!".
Così egli capì come fare per penetrare nella torre. Si impresse bene nella mente le parole che occorreva pronunciare, e il giorno seguente, all'imbrunire, andò alla torre e gridò: "Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!"
"Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!".
Così egli capì come fare per penetrare nella torre. Si impresse bene nella mente le parole che occorreva pronunciare, e il giorno seguente, all'imbrunire, andò alla torre e gridò: "Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!"
Ed ecco, che io sciolsi i capelli e, non appena questi toccarono terra, egli vi si aggrappò saldamente e fu sollevato in alto.
Io da principio mi spaventai, ma ben presto il giovane principe mi piacque e insieme decidemmo che egli sarebbe venuto a trovarmi di nascosto tutti i giorni.
Io da principio mi spaventai, ma ben presto il giovane principe mi piacque e insieme decidemmo che egli sarebbe venuto a trovarmi di nascosto tutti i giorni.
Così vivemmo felici e contenti a lungo, volendoci bene come marito e moglie.
La stessa sera del giorno in cui mi aveva scacciato, la maga legò le trecce recise al contrafforte della finestra e quando il principe giunse e disse:
"Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!"
ella lasciò cadere a terra i miei capelli.
Come fu sorpreso il principe quando trovò la maga al posto mio! "Sai una cosa?", disse la maga furibonda, "Per te, ribaldo, Raperonzolo è perduta per sempre!".
Il principe, disperato, si gettò giù dalla torre. Ebbe salva la vita, ma perse la vista da entrambi gli occhi. Triste errò per i boschi nutrendosi solo di erbe e radici e non facendo altro che piangere. Alcuni anni più tardi, capitò nello stesso deserto in cui vivevo io fra gli stenti con i nostri bambini. La mia voce gli parve nota, e nello stesso istante anch'io lo riconobbi e gli saltai al collo. Due mie lacrime gli inumidirono gli occhi, che si illuminarono nuovamente, ed egli poté vederci come prima.
"Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!"
ella lasciò cadere a terra i miei capelli.
Come fu sorpreso il principe quando trovò la maga al posto mio! "Sai una cosa?", disse la maga furibonda, "Per te, ribaldo, Raperonzolo è perduta per sempre!".
Il principe, disperato, si gettò giù dalla torre. Ebbe salva la vita, ma perse la vista da entrambi gli occhi. Triste errò per i boschi nutrendosi solo di erbe e radici e non facendo altro che piangere. Alcuni anni più tardi, capitò nello stesso deserto in cui vivevo io fra gli stenti con i nostri bambini. La mia voce gli parve nota, e nello stesso istante anch'io lo riconobbi e gli saltai al collo. Due mie lacrime gli inumidirono gli occhi, che si illuminarono nuovamente, ed egli poté vederci come prima.