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A new book

by Francesca Sorino

Pages 4 and 5 of 31

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Roma, 11/03/2020 
Già, Corona Virus, una parola che fino a un paio di mesi fa non esisteva, e ora, dopo averlo sottovalutato ci ha chiuso nelle nostre case, tenendoci prigionieri di noi stessi. Mio fratello ed io viviamo a casa da soli a Roma, da quando sono venuti a mancare i nostri genitori a causa di un incidente. Marco, mio fratello, è appena tornato da Milano e ora è in quarantena, un processo di isolamento completo che dura quattordici giorni. Ovviamente lui non può vivere senza cibo e senza acqua, così, qualche volta, io gli porto delle scorte. Marco cala una fune dal balcone, ed io appendo la busta della spesa che ho fatto per lui al gancio, cosicché gli arrivi il necessario. Marco è in quarantena dopo essere tornato da Milano perché al nord Italia ci sono molti più casi di Corona Virus rispetto al Centro. In particolare, in Lombardia, ci sono molti ammalati e morti a causa di questo contagiosissimo virus. Dopo avergli consegnato la spesa, mi ritiro a casa di mia zia Loredana, la sorella di mia madre. Oggi è il settimo giorno di quarantena per mio fratello. Ma io mi sono già stancata di stare senza di lui tutta la giornata. Nella vita, ormai, lui è l’unico ad accompagnarmi nelle giornate facendomi sbellicare dalle risate ogni secondo per le sue adorabili battute. Ho deciso: andrò a fargli una visita, non riesco a stare senza di lui. Solo che la zia non me lo permetterà mai, ma se invento una scusa magari mi lascerà andare! Marco, però, non mi lascerebbe mai entrare, infondo mi vogliono bene entrambi, e dato che anch’io voglio bene a loro, li dovrò ascoltare. 
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Roma, 25/03/2020 
Oggi è l’ultimo giorno di quarantena per mio fratello e gli faranno il tampone per avere la conferma che Marco non sia stato contagiato.  
È passata qualche ora da quando mio fratello è stato sottoposto al test e un minuto fa mia zia ha risposto ad una chiamata ricevuta dalle persone che hanno fatto il tampone, ci hanno dato la conferma, mio fratello è risultato negativo al test. Sono corsa a casa mia piangendo, perché volevo sentire da lui con le mie orecchie se quello che avevano detto i dottori fosse vero altrimenti non ci avrei creduto. 
Appena l’ho visto gli sono saltata in braccio… 

Sara Di Virgilio